La cascata di Trevi sui Monti Simbruini: come raggiungerla e percorsi

Sara  | 08 Ott 2021

La cascata di Trevi è uno dei posti più belli, facili da raggiungere e ancora incontaminati del Lazio. Si trova nel Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, lungo il corso dell’Aniene. Il luogo ha tanto da raccontare anche dal punto di vista storico, archeologico e culturale.

In questo articolo scopriamo tutto quello che c’è da sapere per visitare e raggiungere la Cascata di Trevi e sui percorsi e le escursioni nei dintorni. Sapete che il Cammino di San Benedetto passa per questa meravigliosa cascata?

Cascata di Trevi

La cascata di Trevi è la seconda cascatella sull’Aniene dopo quella di ponte delle Tartare, in località Comunacque. Siamo in provincia di Frosinone, a brevissima distanza dal borgo di Trevi nel Lazio e a breve distanza dalla bella Subiaco.

La cascata si trova poco prima del punto di confluenza del Simbrivio con l’Aniene, presso l’area archeologica di Comunacque, “ad communes aquas” come la chiamavano i latini. Qui furono probabilmente realizzate le prime opere per la captazione delle acque dell’Aniene e per la costruzione dell’acquedotto dell’Anio Novus (I sec. d.c.), tra i più importanti dell’antica Roma per quantità e qualità delle acque.

Il salto della cascata non è particolarmente alto e spettacolare. Sono spettacolari però i colori e la trasparenza dell’acqua, la vegetazione intorno e la sensazione di trovarsi in un posto incantato, lontano dai suoni e dai ritmi della civiltà.

I Monti Simbruini sono un’area estremamente soggetta ai fenomeni meteorici. Il nome Simbruini deriva infatti dal latino Sub Imbribus, letteralmente traducibile in “sotto le piogge“. La particolare esposizione alle correnti umide provenienti da occidente ne fa addirittura il luogo più piovoso dell’Appennino centrale, con una media di precipitazioni annue che superano i 2000mm. Il carsismo della zona ha dato vita a complesse cavità sotterranee, che nelle zone pedemontane danno luogo a innumerevoli sorgenti e alle arterie principali Aniene e Simbrivio.

Cascata di Trevi: storia e archeologia

Presso la cascata di Trevi sono visibili i ruderi di una villa romana e di imponenti opere idrauliche, realizzate con blocchi megalitici di tipo quadrato, risalenti probabilmente all’epoca dell’imperatore Claudio.

L’area di Comunacque (la cascata di Trevi è conosciuta anche come cascata di Comunacque) ospitava uno dei sette castelli di Trevi e il primo monastero fondato da San Benedetto da Norcia. Il Castello, come riportato da Domenico Antonio Pierantoni era “chiamato Commune Aque poi detto Comminaco ed infine Comminacchio” e si trovava “fra i due ponti di pietra a tre miglia da Trevi e nell’anno mille nella zona vi fioriva anche l’antico Monastero di San Salvatore”.

Oltre ai resti di archeologia romana e medievale sono visibili i resti di archeologia industriale. Qui infatti fu realizzata una delle prime centrali idroelettriche. I ruderi sono ancora visibili a ridosso del ponte sul torrente Simbrivio.

Il sentiero per raggiungere la cascata

La cascata di Trevi è raggiungibile percorrendo il Sentiero Turistico che parte nei pressi del ponte sulla Provinciale 29 per Trevi nel Lazio. Recentemente, in seguito a un crollo, il ponte sul torrente Simbrivio non è praticabile ed è consigliato allungare di circa 1,6 km sulla provinciale, imboccando il sentiero più avanti.

Qui trovate il tracciato dell’itinerario da seguire e che si snoda sulla sponda opposta di quello classico, interdetto per il crollo.

Il sentiero T1 misura 700 metri con un dislivello praticamente inesistente. La breve passeggiata è adatta a tutti, ma in presenza di terreno fangoso è opportuno indossare scarpe da trekking (meglio se in goretex) con un buon grip.

Escursioni alle cascate di Trevi: percorsi e tracciati

In questa area dei Simbruini ci sono moltissime possibilità per gli escursionisti, partendo dalle cascate e/o passando per le cascate di Trevi.

Il sentiero della Sottacciara ha inizio dagli Altipiani di Arcinazzo e tagliando trasversalmente tutta la montagna, arriva a ridosso del ponte sul fiume Aniene in località Comunacque. Viene utilizzato dai pellegrini per raggiungere il Santuario della SS Trinità e un tempo anche per raggiungere i mulini ad acqua.

Alla breve passeggiata per le cascate di Trevi si può unire l’escursione alla Sorgente del Cardellino e a quella delle Tartare. Si può proseguire poi fino alla Mola vecchia di Jenne o ancora fino al meraviglioso Laghetto di San Benedetto nei pressi della Villa di Nerone a Subiaco, da cui risalire fino all’Abbazia di Santa Scolastica.

Qui trovate il tracciato completo del percorso lungo l’Aniene che dalle cascate di Trevi prosegue per le Sorgenti delle Tartare e la Mole Vecchia di Jenne.

Il percorso che dal laghetto di San Benedetto arriva alla cascata di Trevi invece è più lungo e misura 18 km, di media difficoltà e con un dislivello di meno di 500 metri (link al tracciato).

Cosa vedere e cosa fare nei dintorni delle cascate

  • Trevi nel Lazio

Trevi nel Lazio, a cavallo tra i monti Simbruini a nord ed i monti Ernici a sud, è un bellissimo borgo da visitare. Il castello Caetani sorge nella parte più alta del paese, al centro della parte più antica, detta “Civita”.

  • Cammino di San Pietro Eremita

Il cammino di San Pietro Eremita che passa per Trevi nel Lazio parte da Rocca di Botte, nella Marsica occidentale, dove nel corso dell’XI secolo nacque San Pietro l’eremita, soprannominato il “cavaliere itinerante”. Il cammino ripercorre la peregrinazione e i luoghi in cui l’eremita divulgò la fede cristiana, i paesi della piana del Cavaliere e dell’alta valle dell’Aniene.

Anche il Cammino di San Benedetto passa per Trevi e percorre i luoghi di San Benedetto e dei monasteri benedettini del Lazio.

A Subiaco, dopo avere visitato l’Eremo di San Bendetto si raggiunge facilmente il laghetto di San Bendetto e le sue acque trasparenti. Il lago fa parte dei resti della Villa di Nerone sull’Aniene.

Come arrivare alle cascate di Trevi

Percorrendo una parte dell’A24 da Roma e prendendo poi l’uscita per Subiaco si prosegue lungo la Strada Provinciale 193. Le indicazioni per il sentiero sono pressoché assenti. Si prosegue poi utilizzando il tracciato che abbiamo segnalato del sentiero turistico T 1, con la sua variante successiva al crollo del ponte sulla provinciale.

Sara
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