Truoi dai Sclops, il sentiero delle Genziane sulle Dolomiti Friulane

Leonardo Anchesi  | 15 Apr 2023
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Truoi dai Sclops, che in dialetto fornese significa “sentiero delle Genzianelle”, prende il nome dalla Genziana Cerulea, fiore apprezzabile in diversi tratti del percorso, soprattutto nei prati a ridosso dei ghiaioni dolomitici. La traversata si sviluppa in un ambiente severo e di particolare interesse naturalistico, attraversando forcelle, ghiaioni e regalando panorami unici. L’itinerario è un vero e proprio sunto di tutto ciò che le Dolomiti friulane hanno da offrire: pareti verticali, come quelle del gruppo dei Monfalcon di Forni, e dolci praterie alpine, come anche i boschi del fondovalle e i fiori autoctoni d’alta quota. Scoprite come affrontare al meglio il sentiero delle Genziane in Friuli.

Scheda Tecnica

  • Punto di partenza: Forni di Sopra (UD) – parcheggio Rifugio Giaf  (1044 mt)
  • Punto d’arrivo: Forni di Sopra – fraz. Andrazza (UD) (884 mt)
  • Lunghezza: 18,5 km
  • Dislivello di salita: 1320 mt
  • Tempo di percorrenza: 8 h circa 
  • Difficoltà: Difficile – EE (Escursionisti Esperti)
  • Periodo dell’anno: da primavera ad autunno

Accesso

forni_di_sopra

Prima di tutto, bisognerà raggiungere Forni di Sopra, in provincia di Udine, agevolmente raggiungibile su strada statale sia dal Friuli che dal Veneto percorrendo la statale 52, arteria di collegamento fra la Carnia e il Cadore. Arrivati nel piccolo paese, in località Chiandarens, dalla statale si stacca una strada che, una volta superato il Tagliamento, accompagna sulla destra il corso del torrente Giaf. Dopo poco meno di un km e mezzo ci si imbatte in un parcheggio dove si deve lasciare l’auto e proseguire a piedi.

Dal torrente Giaf alla forcella Urtisiel

Si proseguirà quindi sulla strada forestale sino a un brusco tornante a sinistra a quota 1106 m, poco dopo aver superato il ponte sul torrente Giaf; da qui si continua sul sentiero che si addentra nelle faggeta, verso occidente. La salita nel bosco è piuttosto severa ma permette di raggiungere il rifugio Giaf dopo circa un’ora di cammino. Dal qui si deve proseguire lungo il sentiero  CAI 361, caratterizzato da grandini in legno, in direzione della forcella Urtisiel; il percorso punta in direzione sud-est attraversando il ghiaione alle pendici della Forcella dei Pecoli. Si gira poi verso est, passando vicino al costone roccioso che limita il ghiaione; aguzzando al vista sarà possibile vedere i tipici fiori di arenaria di Huter. Il ripido sentiero che si innalza, a ripidi tornanti, fra le due cime Urtisiel permette di raggiungere la Forcella Urtisiel a quota 1990 m, punto di osservazione privilegiato sulla Val Menon.

Fino alla Forcella Fantolina Alta

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Dalla Forcella Urtisiel, dopo un breve tratto verso sud, il sentiero “Truoi dai Sclops” piega decisamente in direzione est, dirigendosi a mezzacosta verso il Ricovero Casera Valmenon a quota 1778 m, raggiungibile in circa un’ora e da dove sarà possibile godere della genziana cerulea, da cui prende nome l’itinerario. Dalla Casera Valmenon si imbocca poi il sentiero 367 che risale sino al bivio in Campuròs a quota 1914 m; quindi, si procederà verso destra verso la Forcella Val di Brica, situata a quota 2088 m. Prossima tappa del cammino è Forcella dell’Inferno (quota 2175 m), punto più elevato dell’escursione, raggiungibile in poco meno di 2 ore dalla Casera Valmenon, attraverso la Forcella Mus di Brica. Da qui, attraversando il costone di deposito dalla versante della Val di Guerra, si raggiunge rapidamente la Forcella Fantolina Alta a quota 2107 m e, poco dopo si giunge al raccordo col sentiero 362.

Sulla via del ritorno

Dalla Forcella Fantolina Alta inizia l’ultimo tratto in salita sul sentiero CAI 362 che si dirige verso il Passo del Mus, rivolto a oriente e dominato dal torrione Emilio Comici, dove non sarà difficile avvistare gli stambecchi e i camosci, particolarmente presenti in quest’area. Dal qui, inizia la discesa nella selvaggia Val di Suola e, piuttosto rapidamente, si arriva al Rifugio Flaiban-Pacherini a quota 1587 m. Si continua quindi la discesa a valle, lasciandosi alle spalle le falde detritiche e fare ingresso nuovamente dentro il bosco. Raggiunto il fondovalle non sarà difficile tornare al punto di partenza seguendo le indicazioni per l’anello di Forni, oppure percorrendo le vie pedonali e stradine secondarie che corrono lungo la sponda sinistra del Tagliamento.

Istruzioni per l’uso

L’itinerario indicato è molto impegnativo, adatto a chi ha già una certa confidenza con l’ambiente alpino; è quindi fondamentale la giusta preparazione fisica e psicologica. Il sentiero completo è molto lungo e per quanto sia possibile farlo in giornata, diventa sicuramente più piacevole se spezzato organizzano un pernotto in uno dei rifugi presenti lungo la via. Il paesaggio è incantevole e degno di essere continuamente immortalato, ma seguite sempre la regola fondamentale di tenere gli occhi a terra durante la camminata e fermarvi in sicurezza per fare foto. Nei mesi estivi la Casera Valmenon è gestita e sarà possibile fare approvvigionamento di acqua.

Consigli sull’attrezzatura

La preparazione dello zaino con tutta l’attrezzatura necessaria è fondamentale e può fare la differenza fra un’escursione magnifica e una giornata da dimenticare. Scarponi robusti, meglio se con una suola un po’ più rigida per compensare il fondo roccioso, indumenti antipioggia, antivento e di ricambio per ogni evenienza; la lunghezza del percorso fa sì che si potrebbero dover affrontare condizioni metereologiche avverse. I bastoncini sono un validissimo ausilio sia per la salita che per la discesa; ovviamente sempre ripiegabili o telescopici così da non dover essere obbligati ad avere le mani occupate. Portate con voi sempre una buona provvista di acqua, proporzionata alla lunghezza dell’itinerario e alle vostre necessità; i rifugi sul percorso non mancano ma è comunque meglio partire ben forniti di tutti i viveri di prima necessità.

Leonardo Anchesi
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