Pozze Smeraldine della Val Tramontina, l’escursione al fresco da fare in estate

Leonardo Anchesi  | 30 Apr 2023
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Intraprendere l’escursione che conduce alle Pozze Smeraldine della Val Tramontina, una delle sette valli del Parco naturale delle Dolomiti Friulane, è il miglior rimedio contro il caldo afoso in estate qualora vi trovaste in Friuli-Venezia Giulia. Non solo: anche il solo fresco che questo itinerario offre è un buon motivo per raggiungere appositamente la valle. Se poi si aggiunge che la Val Tramontina ha un territorio incredibile, dal fascino ancestrale e che non si fatica a definire fatato, allora è veramente un appuntamento imperdibile per gli amanti del trekking e della natura. Ecco alcune indicazioni per intraprendere questa escursione al fresco dei boschi friulani.

  • Punto di partenza: parcheggio pozze Smeraldine – Tramonti di Sopra (PN) (409 mt)
  • Punto d’arrivo: parcheggio pozze Smeraldine – Tramonti di Sopra (PN) (409 mt)
  • Lunghezza: 5,7 km
  • Dislivello di salita: 100 mt
  • Tempo di percorrenza: 1 h e mezza circa
  • Difficoltà: Facile – T (Turistico)
  • Periodo dell’anno: da primavera inoltrata agli inizi di autunno

Raggiungere Tramonti di Sopra

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Tramonti di Sopra, punto di partenza di questa escursione, è un piccolo comune di 270 anime nel cuore della Val Tramontina, all’interno del territorio del Parco naturale delle Dolomiti Friulane. La esigua popolazione, un tempo più numerosa, è stata insignita della medaglia d’ora al merito civile per gli eventi del terremoto del Friuli nel 1976, durante il quale anche Tramonti di Sopra rimase profondamente danneggiato. Il paese è facilmente raggiungibile in un’ora di auto dal capoluogo di provincia Pordenone, salendo attraverso le strade regionali 177 e 552. Raggiunto il centro abitato si potrà parcheggiare nell’area dedicata agli escursionisti che intendono incamminarsi verso le Pozze.

Passeggiata alla Pozze Smeraldine della Val Tramontina

Lo scorrere delle acque del torrente Mendula, il cui corso lambisce Tramonti di Sopra e attraversa i boschi attorno ad esso, ha creato, nel corso dei millenni e delle epoche passate, delle cavità naturali che sospendono temporaneamente la discesa vorticosa delle acque lasciando il passo a un flusso più quieto che, entrando in queste grandi conche, forma un numero imprecisato di piscine naturali.

Tra i grandi massi calcarei di queste montagne ognuno potrà trovare il proprio spazio di quiete e intimità, in totale pace con la natura circostante, dal tratto così spiccatamente primordiale. Raggiungere questo piccolo angolo di paradiso è semplice. Si dovrà imboccare la via Pradiel per poi proseguire sulla comoda pista forestale che si addentra nella valle, seguendo le indicazioni dedicate. In poco più di mezz’ora si giungerà a destinazione, con il serio rischio di non voler più tornare indietro. Trovandosi però costretti a fare rientro il cammino sarà il medesimo dell’andata. 

Istruzioni per l’uso e consigli sull’outfit

L’escursione è di assoluta semplicità e adatta a tutti, anche a chi non ha allenamento. È tuttavia consigliabile utilizzare scarpe, o scarponi, da trekking così da poter affrontare con tranquillità una eventuale scivolosità del fondo roccioso, molto facile da trovare vista la vicinanza a un corso d’acqua. L’area, sebbene non sia attrezzata, è perfetta anche per fare un pic-nic; non dimenticate quindi di portare con voi un po’ di viveri e bevande che potrete tenere al fresco nelle acque del torrente. Se non altro per onorare la top ten dei siti di balneazione italiani promossa dai turisti stranieri e in cui le Pozze sono entrate da tempo a gran diritto, sarà opportuno anche munirsi di scarpette da scoglio e costume, per godersi al meglio un bagno in un sito veramente unico. 

Parco naturale delle Dolomiti Friulane

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Il Parco è un’area naturalistica protetta di circa 37mila ettari, della regione Friuli-Venezia Giulia. Si trova dislocato principalmente nella provincia di Pordenone e, in minima parte, in quella di Udine, nella bassa Carnia occidentale. Nonostante la prima idea di istituire un parco in questa zona risalga al 1973, si dovette attendere sino al 1996 perché il tutto si concretizzasse, rendendo quindi protetta quest’area.

In passato è stato oggetto di diverse sciagure, naturali e non. Ad esempio lo straripamento della diga del Vajont nel 1963 e il grande terremoto in Friuli nel 1976. Sono in totale sette le valli che fanno parte del Parco; insieme alla Val Tramontina sono infatti presenti la Valcellina, la Val Cimolana, la Val Settimana, la Valle del Vajont, al Val Zemola e la Val Covera, tutte immerse nella catena montuosa delle Prealpi Carniche. Tutto il Parco è un luogo ideale per il trekking e ammirare la natura che ancora resiste incontaminata, dando rifugio anche a specie animali rare e protette come l’Aquila reale che qui riesce ancora a nidificare indisturbata.

Leonardo Anchesi
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