Un modo per vivere al meglio la natura è concedersi un trekking in Nepal, paese dai paesaggi straordinari, dove sono concentrate ben otto delle vette più alte del mondo oltre gli 8mila metri (dall’Everest con i suoi 8848 metri all’Annapurna che con 8091 è il più “piccolino”).
Non un’attività semplice, naturalmente, poiché bisogna essere allenati e avere esperienza per affrontare percorsi in genere lunghi, dalla durata di qualche ora, caratterizzati da un insieme di tratti in salita e discesa, che mettono decisamente alla prova resistenza e fatica. Insomma, un trekking in Nepal non si può improvvisare: essere preparati e attenti è importante per godere appieno della vacanza.
Da dire che in genere si stratta di sentieri bene attrezzati, alcuni percorsi da sempre dagli stessi nepalesi che accolgono con la loro simpatia e cordialità, una esperienza da consigliare soprattutto se il nostro obiettivo è quello di rimanere… bassi, curiosando in panorami montani attorno ai 3000-3200 metri, tra scenari che porteremo con noi tutta la vita.
Da ricordare anche che di solito i percorsi di trekking, svolgendosi in aree perlopiù protette, hanno bisogno di un permesso che si acquista nella località prescelta per il via della nostra escursione. Inoltre: affidarsi a una guida locale per maggiore sicurezza in tutti i sensi e pure per avere la garanzia di trovare posto nelle strutture del percorso dove si decide di fermarsi.
Un’informazione importante riguarda poi il periodo in cui fare trekking in Nepal. Meglio autunno, quando il cielo è particolarmente terso, o primavera, per il risveglio della natura, anche se c’è più gente. In inverno la neve è tanta e alcuni passaggi sono impraticabili, come del resto in estate con i piovosi monsoni.
Lunghezza | 14 chilometri |
Durata | 5 ore |
Principali punti attraversati | Ghandruk |
Livello di difficoltà | Media |
Dislivello | 1094 metri in salita, 134 in discesa |
Tipologia di itinerario | Trekking |
Partenza e arrivo | Nayapul, Ghandruk |
Tra i diversi percorsi, ne abbiamo scelto uno di tre giorni che ci porta sulla collina di Poon Hill, al cospetto del versante meridionale della montagna più bassa (sempre relativamente parlando) del circondario, l’Annapurna, passando tra rocce, boschi di rododendri e villaggi in cui entrare pienamente in contatto con la gente di qui, rifocillarsi e riposarsi per proseguire bene il viaggio. Si tratta di un itinerario che si svolge all’interno dell’Annapurna Conservation Area Project (ACAP) dove chiedere il permesso. I km da percorrere sono quasi 53.
Si parte da Nayapul, località che dista circa un’oretta di auto da Pokhara, che sta a circa 200 km da Katmandu. La meta è Ghandruk. Si passa da circa 1070 metri a quasi 1990, in un cammino che sale tra villaggi, coltivazioni a terrazza di ortaggi e riso, e una parte in una vegetazione come si diceva in cui ci sono rododendri giganteschi.
Lunghezza | 22 chilometri |
Durata | 6 ore |
Principali punti attraversati | Deurali Pass |
Livello di difficoltà | Media |
Dislivello | 1643 metri in salita, 739 in discesa |
Tipologia di itinerario | Trekking |
Partenza e arrivo | Ghandruk, Ghorepani |
Da Ghandruk si sale ancora, si attraversano zone non molto abitate perché ormai ci si alza di quota, vivere qui è problematico. Ci sono ancora boschi di rododendri e si entra in un paesaggio silenzioso di monti e nuvole che fanno a gara nel mostrarsi gli uni più alti delle altre. La massima altitudine raggiunta è rappresentata dai 3200 metri del Deurali Pass.
La meta di questa tappa è Ghorepani, che si trova a 2855 metri ed è una cittadina un po’ affollata dopo tanta tranquillità, poiché qui confluiscono anche gli altri due itinerari più frequentati, cioè l’Annapurna Circuit e l’ Annapurna Base Camp, anche detto ABC.
Lunghezza | 16,2 chilometri |
Durata | 6 ore |
Principali punti attraversati | Annapurna |
Livello di difficoltà | Media |
Dislivello | 595 metri in salita, 1914 metri in discesa |
Tipologia di itinerario | Trekking |
Partenza e arrivo | Ghorepani, Hile |
Il terzo giorno inizia presto, prima delle 5 poiché uno degli obiettivi è di salire alla collina di Poon Hill, 3210 metri, e vedere l’alba che sorge dall’Annapurna. L’ascesa, ci vuole almeno un’ora, è a pagamento ma lo spettacolo vale tutto. Lassù “aspetta” anche la gigantesca bellezza del Dhaulagiri con i suoi 8167 metri.
Quindi si ridiscende verso Ghorepani, ed è una bella discesa, con una certa pendenza.
A questo punto, ci sono alcune alternative per ritornare in basso: proseguire verso Hile e noleggiare un mezzo per ritornare verso Nayapul e poi Pokhara; oppure compiere il percorso a ritroso, scendendo a valle con le proprie gambe. In questo caso, va aggiunto un altro giorno e l’itinerario completo diventa di 4.
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