Alta Badia, non solo sci ma facili camminate nella neve sull’Altopiano di Pralongià

Annalisa Porporato e Franco Voglino  | 31 Gen 2023

Il silenzioso mondo innevato dell’Alta Badia non è votato alla pratica del solo sci poiché si può scegliere tra ben ottanta chilometri di sentieri percorribili a piedi, con e senza le racchette da neve! Incastrata com’è tra due parchi naturali come il Puez-Odle ed il Fanes-Sennes-Braies, la valle è uno dei gioielli delle Dolomiti Patrimonio Unesco. Per chi arriva da sud si tratta di valicare mitici passi come il Gardena, il Campolongo, il Valparola e il Falzarego, con i loro ampi panorami sulle vette dolomitiche. Ma è soprattutto per chi giunge da nord, da Brunico, che si presenta all’arrivo con un perfetto colpo di scena, poiché dopo una stretta e oscura gola ecco aprirsi di colpo la vallata ampia e luminosa, dove sbizzarrirsi in ogni tipo di sport invernale.

Ovvio, lo sci la fa da padrone con i suoi 130 chilometri di piste di ogni grado di difficoltà, senza contare che trovandosi sul circuito della Sellaronda, e nel cuore del comprensorio Dolomiti Superski, i chilometri di piste possono diventare ben 500! Ma non esiste solamente lo sci da discesa, ovviamente: sci di fondo, pattinaggio, slittino, snowboard, slitte trainate da cavalli… e ovviamente camminate su neve.

Escursioni sulla neve

Alta Badia_voglino

Escursioni su ottanta chilometri di sentieri, ben segnalati e facili da seguire anche perché quasi tutti vengono battuti dai gatti delle nevi. L’unica cosa cui si deve prestare attenzione è che in alcuni tratti attraversano le piste da sci, ma sono sempre ben segnalati rendendoli facilmente accessibili anche a chi non ha attrezzatura specifica come le racchette da neve. Sono infatti sufficienti scarponi caldi ed occhiali da sole, ed ecco aprirsi agli occhi di chiunque un mondo incantato bianco e silenzioso, evocatore di panorami grandiosi dove le cime si fanno ammirare vezzose, oppure sentieri nel bosco in cui avventurarsi nella speranza di avvistare qualche animale. E se non lo vediamo, pazienza, l’emozione di una passeggiata rigenerante nel freddo dell’inverno rimarrà comunque, con tutti i suoi effetti benefici.

Scheda Tecnica

TEMPO DI PERCORRENZA1 ora sola andata
DISTANZA3.5 Km sola andata
DISLIVELLO230 md+ e 55 md- sola andata
DIFFICOLTÀWT1 *
SEGNAVIA PERCORSO21A – 23
PERIODO ADATTOgennaio-marzo con neve
DOVE PARCHEGGIARESan Cassiano, parcheggio della cabinovia Piz Sorega

*scala di difficoltà per ciaspolate: WT1 escursione facile con racchette (nell’insieme piatto o poco pendente, non ci sono pendii ripidi nelle vicinanze)

Altopiano di Pralongià, le terre alte

alta badia_voglino

Quella che percorre l’altopiano di Pralongià è una facile passeggiata di alta quota in Alta Badia, nel panorama grandioso delle cime imbiancate dei due Parchi naturali. In base alle condizioni della neve, è fattibile anche senza ciaspole poiché interamente battuta dai gatti delle nevi. Un modo semplice per assaporare la sottile aria ed il limpido sole dei duemila metri di altitudine!

Dall’abitato di San Cassiano (1537 metri di altitudine) parte la cabinovia che porta ai 2003 metri di Piz Sorega e da qui, a guidarci, saranno i cartelli 21A. L’altopiano, che si estende verso la cima di Pralongià, si presenta arioso e rilassante, mentre guardando in direzione dei cavi della cabinovia sono scenograficamente impressionanti le propaggini meridionali delle vette del Parco Fanes-Sennes-Braies

Tra i rifugi dell’Alta Badia

rifugi pralongià_voglino

Si attraversa la pista da sci per puntare in piacevole falsopiano verso la vicina ütia Las Vegas (2011 metri di altitudine) e sulla destra ecco fare capolino oltre il dosso le cime meridionali del Parco Naturale Puez Odle. Superata la ütia (un termine ladino che indica un rifugio) si cammina al bordo della pista da sci per raggiungere e superare la stazione di monte della seggiovia Ciampai.

Nei pressi di un pannello di legno (A21) si supera un varco tra le reti di protezione e si perde un po’ quota, camminando in modo rilassante sulla via battuta che permette di ammirare il panorama dell’altopiano che si snoda tra radi abeti e casette sparse che emergono appena dalla coltre innevata. Una salita graduale fa passare oltre un boschetto per poi affrontare l’ultima salita, un poco più decisa, che porta alla meta seguente, l’ütia de Bioch (2079 metri di altitudine). A questo punto si tiene la destra proseguendo sempre su pista ben battuta e segnalata con il numero 23 e con andamento un po’ a sali-e-scendi si segue la cresta innevata per affrontare un’ultima salita che porta all’ütia Pralongià (2135 metri di altitudine). Dopo l’opportuna sosta rigenerante, si ripercorre a ritroso la medesima via dell’andata.

In caso di maltempo, e non solo…

museo dell'orso_voglino

La storia del territorio dell’Alta Badia è così antica che sono numerosi i resti archeologici ritrovati in zona, in particolare presso la Grotta delle Conturines a 2800 metri di altitudine che ha restituito ossa di orsi e leoni delle caverne risalenti a 60mila-40mila anni fa! Da non mancare, quindi, è la visita al Museum Ursus ladinicus, dedicato per l’appunto all’orso preistorico delle Dolomiti tramite reperti, uno scheletro intero e la ricostruzione di una grotta dove riposa uno di questi bestioni.

Il Ladino

museo san martino de tor_voglino

L’Alta Badia ha una caratteristica particolare che riguarda le lingue ufficiali che sono ben tre: italiano, tedesco e ladino. La popolazione originaria retica, dopo la dominazione romana assunse il latino come linguaggio, fondendolo, però, alla loro lingua originaria e dando vita ad un nuovo idioma detto ladino. Diffuso in origine in un vasto territorio che andava dal Danubio fino al lago di Garda, e dal Passo del San Gottardo a Trieste, venne poco alla volta soppiantato da nuove invasioni e dominazioni. Oggi, si contano quattro aree ancora di lingua ladina: i Grigioni in Svizzera, i ladini dolomitici, Comelico e il Friuli. In Alto Adige viene utilizzata dal 4% della popolazione della Val Badia e della Val Gardena ed è riconosciuta come lingua ufficiale. Per approfondire tale aspetto, non si può mancare una visita suggestivo Museo Ladin Ciastel di Tor San Martino dove ci si avvicina alla storia, alla lingua e alla cultura delle valli ladine delle Dolomiti, il tutto all’interno di uno scenografico castello del XIII secolo.

Cosa mangiare

La gastronomia è strettamente legata al territorio e alle tradizioni con radici che affondano nella tradizione contadina della valle formata da piatti semplici per la scarsità di generi alimentari. Ma proprio questa scarsità obbligava a inventare nuovi modi per rielaborarli, così da renderli appetitosi e invitanti. Ecco allora la panicia (zuppa d’orzo), le turtres (frittelle ripiene di spinaci o crauti), i cajincì arestis (bomboloni di patate fritti, con ripieno di spinaci e ricotta, oppure di papavero), i bales da cioce (canederli allo speck) i cajincí te ega (una sorta di ravioli a mezzaluna ripieni di spinaci), i grestl (rosticciata di patate, carne, uova, cipolla e speck), il pössl da pom (frittata dolce di mele) e le furtaies (dolci fritti a spirale). Oggi si è saputo trasformare questo aspetto “antico” dei sapori con una innovazione che ha portato la cucina a livelli internazionali ed ecco quindi, nei vari ristoranti della valle, un uso sapiente di ingredienti esclusivamente di stagione, magari cercati personalmente come le erbe di montagna, per poi rielaborare piatti antichi in veste moderna, tutti da gustare!

Informazioni utili

alta badia_voglino

A San Cassiano il parcheggio più comodo è quello, a pagamento, vicino alla stazione di partenza della cabinovia per il Piz Sorega, in strada Sorega. Il tracciato viene battuto dai gatti delle nevi e, tranne in casi particolari di neve fradicia, è percorribile anche senza ciaspole ma con semplici scarpe da neve. Si oltrepassano alcune piste da sci, sempre ben indicate e con buona visibilità ma si consiglia comunque di fare attenzione nell’attraversamento. Prima di partire, sempre meglio informarsi presso l’ente del turismoAssociazione Turistica Alta Badia, delle condizioni meteo e dello stato del tracciato o chiamando il numero +39.0471.095895.

Leggi anche Alpe di Siusi: escursioni invernali sull’altopiano delle Streghe!

Annalisa Porporato e Franco Voglino
Annalisa Porporato e Franco Voglino

Travel writers della provincia di Torino, appassionati trekker, fotografi e collaboratori di riviste di escursionismo, viaggi e magazine con tematiche family friendly. Hanno mappato e sviluppato percorsi a piedi per numerosi enti del turismo italiano ed europeo. Da sempre viaggiano in modo autonomo vivendo i ritmi lenti del cammino, così da avere il tempo di crearsi un sogno. Passione che si è concretizzata nella stesura di numerose guide escursionistiche con vari editori. Ultimamente si stanno occupando di percorsi Benessere e Forest bathing nelle regioni e parchi d’Italia.



Ultimi Articoli

©  2024 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito Fytur