Un tunnel scavato nella roccia a picco sul Lago di Garda: ecco come i contrbbandieri sfuggivano alla legge

Emma Valenti  | 06 Set 2023
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Le avventure che viviamo tramite il trekking lasciano un segno profondo…ma ci fu un tempo in cui le avventure potevano determinare un destino. Ecco che i contrabbandieri che passavano per il lago di Garda scavarono un tunnel al fine di aggirare la legge. Da quello che oggi conosciamo come “Il sentiero dei contrabbandieri” passava il traffico di tabacco e sale tra Regno d’Italia ed Impero Asburgico. Scopriamo insieme questo spettacolare pezzo di storia sul Lago di Garda.

1 Scheda tecnica

  • Tempo di percorrenza: 4-5 ore
  • Distanza: 6 km
  • Dislivello: 600 m
  • Difficoltà: sentiero alpinismo
  • Segnavia percorso: Regina Mundi, sentiero tracciolino, segnavia Pregasina
  • Periodo adatto: primavera e autunno
  • Dove parcheggiare: Pregasina

2 Il percorso dei contrabbandieri

Innanzitutto, per arrivare al nostro punto di partenza, dal Lago di Garda dovremo prendere la SS 240 verso il Lago di Ledro, per poi svoltare a sinistra verso Pregasina. Percorreremo una lunga galleria alla fine della quale troviamo una statuta della Madonna su un punto panoramico meraviglioso. Subito dopo troviamo un parcheggio dove lasciare l’auto. Il sentiero dei contrabbandieri ci attende. Iniziamo la nostra avventura prendendo un sentiero che dal punto panoramico porta verso il lago. Arriveremo su una vecchia strada ormai chiusa al traffico. Percorriamo alcuni tornanti e prediamo il sentiero denominato “tracciolino“. Camminiamo per circa 10 minuti e l’inizio sarà di fronte a noi. Ci prepariamo con attrezzatura da alpinismo che ci sarà fornita da una guida se prenotiamo una visita guidata (cosa fortemente consigliata). La prima parte è caratterizzata da delle reti che proteggono la strada. Ci teniamo attentamente ai cavi metallici. Alla fine di questo primo pezzo vi sarà una leggera crepa che dovremo superare con una spaccata. Una scala a pioli ci fa scendere per farci poi ritornare su un tratto di sentiero, seguito da un pezzo ove la cengia è interrotta e dovremo lavorare di braccia (o utilizzare delle staffe).

2.1 Il rientro e i passi dei contrabbandieri

La parte difficile del sentiero dei contrabbandieri termina qui, dando inizio al rientro. Finita la via, seguiamo a destra il bivio per Pregasina. Cominciamo a salire. Passiamo per un sentiero risalendo il canale. Continuiamo la strada per circa mezz’ora, prima di arrivare vicino ad un traliccio. Proseguiamo per una tranquilla discesa che ci riporterà al parcheggio da dove siamo partiti. Ecco che quando abbiamo iniziato abbiamo accettato una sfida, ripercorrendo i passi di quei contrabbandieri, ripercorrendo la storia. Facendo estrema attenzione a dove ci fermiamo, potremo vivere un’esperienza che ci lascerà con gli occhi spalancati: siamo a strapiombo sul lago. Questa visione ci dona una fortissima emozione che non dimenticheremo mai. Il cuore batte forte, ma non c’è spazio nella nostra anima avventurosa per la paura. Pensiamo a cosa devono aver provato quei contrabbandieri, pensiamo a come siamo coraggiosi e ci sentiamo fieri di noi stessi.

3 La dedica a Massimiliano Torti e il progetto dell’Impero Austroungarico

Il sentiero dei contrabbandieri è denominato anche sentiero Torti. La ragione di questo nome riseide nel fatto che Massimiliano Torti, un alpinista facente parte della SAT del Lago di Garda, perse tragicamente la vita in un’escursione sul Monte Bianco. Oltretutto, prima che scoppiasse la prima guerra mondiale, l’Impero Austroungarico costruì il sentiero come traccia che doveva servire a costruire una strada che collegava Riva del Garda a Limone. Con l’inizio della guerra il progetto venne abbandonato ed il sentiero fu usato come punto di collegamento per il contrabbando tra Stati. Portando in avanti il tempo, degli alpinisti di Riva del Garda lo riscoprirono, nella metà degli anni ’80. La dedica all’alpinista Massimiliano Torti avvenne nel 2.000. Dunque, percorrendo questo sentiero ci affacciamo ad anni di storia che aleggia nell’aria come un fantasma buono che cerca di raccontarci la meravigliosa storia del suo passato.

4 Informazioni utili

È importante specificare che questo percorso è praticabile esclusivamente tramite apposita attrezzatura da alpinismo, ossia tramite casco, corde, piccozze, staffe e via dicendo. Ovviamente l’abbigliamento dovrà essere rigorosamente tecnico.

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Come affrontare le ferrate in sicurezza

 

Emma Valenti
Emma Valenti

Emma Valenti, della provincia di Trento, residente nel Parco Naturale dell'Adamello Brenta, da sempre appassionata di trekking e laureata in Beni Culturali. Promotrice del cammino meditativo, che ci aiuta a riappropriarci della centralità dell'anima.



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