Sulle tracce della Grande Guerra: ecco 5 percorsi di trekking in Italia che ripercorrono i passi dei soldati di più di 100 anni fa

Maria Bolettieri  | 16 Apr 2024
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I sentieri della Grande Guerra sono una rete di percorsi escursionistici che attraversano le Alpi settentrionali e orientali. Consentono ai visitatori di immergersi nella storia e nella bellezza naturale delle vette italiane lungo le antiche linee di fronte. Durante il conflitto gli italiani combatterono contro l’Impero austro-ungarico al confine settentrionale.

Dalle vette dell’Ortles all’Adriatico, la catena alpina, con le sue ripide pareti rocciose e le alte cime, fu infatti teatro di intense battaglie. I resti di questo passato sono oggi una ricca testimonianza che permette ai viaggiatori di approfondire le vicende della Prima Guerra Mondiale e di riflettere sulle sue terribili conseguenze. Panorami mozzafiato, trincee e fortificazioni, nonché monumenti commemorativi e cimiteri di guerra, offrono una combinazione unica di storia, paesaggi e attività all’aria aperta. Attraversare questi sentieri è un modo emozionante per esplorare le montagne italiane e ricordare il passato del nostro paese.

Perché viene chiamata la Grande Guerra?

La Prima Guerra Mondiale, combattuta tra il 1914 e il 1918, nota anche come “Grande Guerra” fu un conflitto di vasta portata che coinvolse molte nazioni in tutto il mondo. Fu il primo scontro a coinvolgere tutti i continenti, tra cui potenze europee, imperi coloniali e paesi al di fuori dell’Europa come gli Stati Uniti. Fu caratterizzata inoltre da nuove e devastanti tecnologie belliche ed ebbe profonde conseguenze politiche e sociali. “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”, questo verso di Ungaretti è l’emblema più significativo della condizione dei soldati in trincea.

La guerra sulle Alpi, infatti, fu caratterizzata da condizioni estreme e precarie, con temperature rigide e forti nevicate. Le truppe italiane combatterono tra montagne, gole dei fiumi, e terreni rocciosi difficili da attraversare per difendere il territorio e cercare di ottenere il controllo di posizioni strategiche. L’esperienza dell’esercito, al fronte, ha lasciato un’impronta duratura che ancora oggi possiamo osservare percorrendo i sentieri della Grande Guerra.

Itinerari della Grande Guerra: 5 imperdibili percorsi

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Dove visitare le trincee della Prima Guerra Mondiale? Dal Trentino alla regione del Carso, passando per Veneto e Friuli, camminerete su percorsi come il Sentiero della Pace, che attraversa le Dolomiti orientali o la Strada delle 52 gallerie sulle Prealpi vicentine. Visiterete i musei all’aperto come quello di Monfalcone, sulle orme di coloro che hanno fatto la storia. I sentieri della Grande Guerra sono ben segnalati e offrono diverse possibilità di escursioni, adatte a tutti i livelli di abilità. I visitatori hanno l’opportunità di seguire le tracce dei soldati e di scoprire le fortificazioni, le trincee, i tunnel e i resti delle postazioni militari ancora presenti.

Oltre alla componente storica, questi itinerari offrono anche un’esperienza naturalistica unica, con paesaggi spettacolari e una ricca flora e fauna alpina. Durante il tragitto, è possibile trovare musei, monumenti e memoriali che testimoniano gli avvenimenti del conflitto. Ecco una lista di 5 percorsi imperdibili della Grande Guerra per camminare a piedi nei luoghi della memoria!

La Strada delle 52 gallerie: la più grande opera di ingegneria militare

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Quello delle 52 gallerie è uno tra i più sorprendenti dei sentieri della Grande Guerra. È dislocato sulle Prealpi vicentine, sulla vetta del Pasubio, e contrassegnata dal segnavia 366 del Club Alpino Italiano. Si tratta di un’ardita opera di ingegneria militare, progettata per rifornire l’esercito italiano proteggendolo dai colpi dell’artiglieria nemica. Il percorso scavato parzialmente nella roccia, ha una lunghezza di circa 6300 metri, ben 2300 di questi in gallerie! Il periodo dell’anno più consigliato per visitare la Strada delle 52 gallerie a piedi è sicuramente l’estate, All’inizio di ognuna vi è una targa che riporta il numero e il nome, anche se le visitate di giorno, munitevi comunque di torcia per attraversare i tratti più bui. Noto anche come “Strada della Prima Armata”, il tracciato della mulattiera parte da Bocchetta Campiglia per terminare alle Porte del Pasubio. Tra costoni rocciosi, alte guglie e gole profonde vi ritroverete ad ammirare una natura selvaggia tra panorami mozzafiato.

Parco Tematico Della Grande Guerra: un museo all’aperto per ricordare

Certamente fra i maggiori musei che testimoniano il conflitto, il Parco tematico della Grande Guerra di Monfalcone è uno dei più emblematici. Stiamo parlando di un museo all’aperto costituito da una rete di sentieri, trincee e grotte. Suddiviso in tre itinerari, è visitabile in circa 4 ore. Il primo tragitto comprende la ridotta di Quota 121, un vero e proprio labirinto di postazioni d’artiglieria e fossati. Il secondo, si snoda lungo la trincea di Quota 85, linea difensiva in onore di Enrico Toti, uno dei più ferventi patrioti che combatterono durante il primo conflitto. La terza tappa è costituita dalla lunga trincea che si dirama verso la collina, la Trincea Joffre, e le due grotte naturali le cui uscite portano direttamente a quest’ultima. Addentratevi nella Grotta Vergine dall’ingresso alto, in modo da aiutare la discesa sui gradini mediante la corda presente.

Sentiero Kaiserjäger: in quota sulle Gallerie del Lagazuoi

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È attraverso il Sentiero dei Kaiserjäger che i soldati austriaci ricevevano il rifornimento di viveri, munizioni e materiale durante il conflitto. Tra i luoghi della Grande Guerra in mano alle truppe nemiche, il Lagazuoi costituiva una vera e propria roccaforte, che i soldati italiani cercarono di espugnare. Qui infatti i nostri soldati si arroccano per circa un paio di anni, sulla Cengia Martini, da dove iniziarono a scavare la galleria per andare in controffensiva e sorprendere gli austriaci. Siamo nelle Dolomiti venete, a circa una ventina di chilometri da Cortina d’Ampezzo. Da Passo Falzarego, il percorso sale, in circa 3 ore di cammino, verso il Piccolo Lagazuoi.

L’itinerario, conosciuto anche come “sentiero dei cacciatori imperiali”, è percorribile nella sua totalità, anche grazie alle cenge presenti, le sporgenze pianeggianti della roccia, messe oggi in sicurezza per permettere il passaggio ai visitatori. Munitevi comunque di imbragatura per aiutarvi nei tratti più difficili e godere appieno del magnifico panorama sulle vette dolomitiche anche dall’alto del ponte sospeso.

Il Sentiero delle Meatte: nelle trincee del Monte Grappa

Se amate camminare nella natura alla scoperta della storia, il Sentiero delle Meatte è l’ideale per chi vuole fare un’escursione sul Monte Grappa. Nato come mulattiera, parte da Pian della Bala per giungere a Cima della Mandria, il percorso corre lungo le Prealpi. Tra le varie trincee, passaggi nella roccia e ponti sospesi vi ritroverete a percorrere in circa 6 ore, uno dei più bei sentieri della Grande Guerra. Qui il meraviglioso panorama si apre a perdita d’occhio verso la pianura veneta. Se siete in zona per più giorni e volete continuare il vostro tour all’insegna del passato, non perdete il museo Galleria Vittorio Emanuele III, la lunga galleria visitabile accompagnati da una guida militare. Approfittatene per ammirare la grandezza del Sacrario Militare di Cima Grappa, il Monumento al Partigiano e alla Resistenza.

Camminando sul Sentiero della Pace

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Non potevamo concludere la lista dei sentieri della Grande Guerra se non con il famoso Sentiero della Pace, un tracciato di grande valenza storica, spirituale e naturale che connette i luoghi del Trentino protagonisti del primo conflitto mondiale. L’itinerario, contrassegnato da segnavia raffiguranti una colomba, si snoda dal Passo del Tonale alla Marmolada lungo un percorso di circa 500 chilometri. Dalle pendici dell’Adamello, passando per Val Rendena, Vallagarina e Valsugana, si giunge sino alla Val di Fassa.

Per chi volesse compierlo interamente non basterebbe neanche un mese di cammino. Ma il viaggiatore può affrontare separatamente i 7 tratti che lo compongono scoprendo tra natura e opere ingegneristiche, le antiche strade militari, le fortificazioni e le trincee che un tempo costituivano il territorio di guerra. Fra sentieri di bassa difficoltà e salite impervie, l’escursionista si ritroverà in uno scenario di straordinaria bellezza naturalistica a piedi sulle orme della memoria!

Maria Bolettieri
Maria Bolettieri

Lucana di nascita e nomade per vocazione, ama viaggiare a 360°. Da sempre affascinata dalla scrittura e dal mondo del turismo, ha realizzato itinerari e audioguide per diversi Tour Operator, agenzie di viaggio e musei. Come web editor racconta le sue passioni (Travel, Food e DIY) collaborando con blog a tema. Dal trekking urbano alle passeggiate nella natura, è sempre un buon momento per godere della bellezza che ci circonda e trasmetterla con le parole.



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