Rifugio Magnolini, trekking in montagna per tutta la famiglia

Redazione  | 28 Giu 2019

Itinerario da fare insieme a tutta la famiglia, senza troppa fatica e con paesaggi eccezionali? Il rifugio Leonida Magnolini, posto a quota 1610 metri sul livello del mare in località  a cavallo tra la conca di Clusone e la Valle Camonica, è il luogo adatto, se non una tappa obbligatoria, per una gita fuori porta da fare insieme alla famiglia, anche con bambini a seguito.

Realizzato dalla Sezione CAI di Lovere, è stato inaugurato nel 1948 ed è aperto durante tutto l’anno nel week-end. Funge come appoggio e location ristorativa per i tanti trekker che scelgono di raggiungerlo per poi dirigersi verso il Monte Alto. Da metà giugno a metà settembre, invece, come nelle festività, il casolare di montagna è sempre aperto.

Un percorso tranquillo ed immerso in sterminati prati verdi che in breve tempo porta in alto per un’escursione da fare per il solo piacere di stare insieme in un ambiente naturale così bello e incontaminato. E dopo la camminata un immancabile pic-nic in alta montagna ammirando il panorama circostante. Serve altro per convincervi?

Rifugio Magnolini, trekking lungo i prati bergamaschi

I sentieri che portano al rifugio Magnolini sono tanti e diversi, tra cui uno anche abbastanza lungo che parte da Lovere, quello tracciato dal sentiero 558 che per comodità tralasciamo. Per la famiglia con bambini a seguito è bello e interessante attraversare i pascoli, i prati e le malghe bergamasche che portano fino in quota, poco considerevole ovviamente.

Un percorso senza pericoli e tantissimi prati verdi quello che conduce al Magnolini se fatto in estate.  Nel giro di mezz’ora conduce alla meta. Una volta in alto spazio alle corse e ai giochi sull’erba prima di non essere rapiti però dal panorama eccezionale che si gode su tutta la zona sottostante dove spicca anche il Lago d’Iseo. Anche i più piccoli rimarranno senza parole.

Per chi preferisce la comodità può fare sosta proprio al rifugio attrezzato con ristorante capiente e alcune camere per trascorrere la notte. Chi ama, invece, approfittare della giornata per mangiare all’aria aperta e in quota può organizzare pranzo a sacco per un’esperienza sicuramente frizzante anche per i più piccoli.

E dopo pranzo non si può non proseguire con un’altra breve camminata che porta dritta sulla cima del vicino Monte Alto. Questo nome non indica la sua altezza che è di soli, si fa per dire, 1723 metri, ma rimarca il suo bellissimo punto di osservazione sul territorio circostante con panorami pazzeschi: una vista sulla Valle Camonica, con la piana del fiume Oglio, il lago d’Iseo e la bastionata meridionale della Presolana. Dal rifugio Magnolini parte, infatti, il sentiero che in circa trenta minuti conduce al monte. Qui oltre all’immensa veduta anche una tavola d’orientamento che indica e guida i trekker ad orientarsi sulle cime visibili da quel punto, conoscendo così i nomi di vette e valli.

Al rifugio Magnolini si può arrivare anche d’inverno con le racchette da neve percorrendo sempre lo stesso percorso. In questo caso però è richiesta più attenzione.

Itinerario

Questa facile e bella escursione nell’ambiente alpestre del Pian della Palù, parte dalla località Malga Alta, a circa 1500 metri portandoci direttamente al rifugio Magnolini con un dislivello di 112 metri, per proseguire poi verso il vicino Monte Alto con 223 metri di dislivello. Il tragitto si delinea su mulattiere e sentieri di montagna, tutti molto comodi e ben tenuti. Il percorso, infatti, è idoneo anche per i disabili.

Dopo aver lasciato l’auto inizia la camminata lungo un sentiero che da subito inizia a salire e pian piano diventa poi pianeggiante arrivando nei pressi della partenza di una sciovia (1591 metri). Dopo un piccolo dosso si incomincia ad intravedere già il rifugio a cui si arriva davvero in breve tempo. Primo step concluso a quota 1612 metri dopo circa 30/45 minuti di cammino.

Dopo una dovuta sosta, per chi lo preferisce, si può continuare verso il Monte Alto. Meta assolutamente consigliata per il fantastico paesaggio da vedere che incuriosirà anche i piccoli. Unica nota: attenzione a non esporsi troppo in quanto il versante orientale del monte precipita verso il fondo valle. Si ritorna poi indietro seguendo il medesimo percorso dell’andata.

Redazione
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