Trekking nel Parco Nazionale Gran Paradiso

Redazione  | 21 Nov 2017

È stato per difendere lo stambecco che nel 1922 si istituì il Parco Nazionale Gran Paradiso, il primo parco nazionale dell’allora Regno d’Italia.

Stiamo parlando di oltre 71mila ettari tra Valle d’Aosta e Piemonte, un territorio in cui si aggirava spesso anche il primo re d’Italia, Vittorio Emanuele II, appassionato cacciatore e tuttavia attento a tutelare gli arditi stambecchi.

Di sentieri nel Parco ce ne sono tanti e di diversa difficoltà, più di 500 km di tracciati attraverso le cinque valli comprese nell’area protetta. Ne abbiamo scelto due, uno per l’estate, uno per l’inverno.

Il richiamo del Vento: da Valnontey al Rifugio Vittorio Sella

Valnontey, Gran Paradiso

Il percorso che porta da Valnontey al Rifugio Sella sul Gran Paradiso

Informazioni utili

Lunghezza6 chilometri
Durata2 ore e 30 minuti
Principali punti attraversatiRifugio Sella e Laghi Lauson
Livello di difficoltàMedio
Periodo consigliatoPrimavera – estate
Tipologia di itinerarioTrekking
Partenza e arrivoValnontey

Siamo in Val di Cogne, il sentiero ad anello ha come prima e ultima tappa Valnontey, quota 1667 metri e raggiunge i 2584 del Rifugio Vittorio Sella. Questo itinerario, con dislivello di circa 910 metri, è conosciuto come Il richiamo del vento.

Il periodo consigliato è tra luglio e settembre e si possono portare anche i cani. Si parte da Valnontey, villaggio a sud di Cogne (da cui si può arrivare in un’oretta a piedi tramite un sentiero pianeggiante di meno di tre km), presso il Giardino Alpino Paradisia, molto più di un orto botanico, poiché si tratta di un’area dove sono stati ricostruiti numerosi ambienti naturali alpini. C’è persino un giardino delle farfalle.

Il cammino rientra in una delle zone maggiormente frequentate dallo stambecco che è possibile avvistare durante il percorso, assieme a marmotte e camosci.

Ci si addentra in un sentiero tra lariceti e praterie attraversando un ponticello sul torrente Gran Lauson un paio di volte, in uno scenario roccioso che vede anche la presenza di gradini realizzati per facilitare il percorso, alzandosi e abbassandosi fra ampi pascoli. È comunque una certa salita quella che con ampi tornanti porta verso la Conca del Lauson dove si trova il rifugio raggiungibile con un po’ di fatica poiché piuttosto ripido. Si prosegue salendo ancora ma le pendenze si fanno più dolci, si supera il Casotto del Lauson e qualche centinaia di metri dopo ecco il Rifugio Vittorio Sella (che era il nome di un alpinista fotografo di Biella). Questo è il punto in cui si decide di riposarsi e soddisfare la gola magari con una corroborante polenta (con salsicce e funghi).

Escursione ai laghetti di Lauson

Lauson, Gran Paradiso

I laghetti di Lauson, sul Parco Nazionale del Gran Paradiso

Lo step successivo porta in circa mezz’ora ai laghetti del Lauson. A questo punto si può decidere se tornare indietro o proseguire per l’alpeggio Herbetet, in questo caso si va avanti sul sentiero 18B abbastanza impegnativo, non mancano tratti con la presenza di catene in ausilio.

Si sale a 2660 metri, ci vogliono altre 5-6 ore ed è adatto ad escursionisti esperti. Mostra uno spettacolo straordinario sulle cime della valle. Solo qualche nome: Punte Patrì, Apostoli, Roccia viva, Becca di Gay, Testa di Crou, Punta Ceresole, Gran Paradiso.

Da Eaux Rousses alla Casa Reale di Caccia di Orvieille 

Valsavarenche, Gran Paradiso

La Valsavarenche, una delle cinque valli del Parco Nazionale Gran Paradiso

Informazioni utili

Lunghezza7 chilometri
Durata2 ore e mezza – 3 ore
Principali punti attraversatiEaux Rousses, Casa reale di caccia di Orvieille
Livello di difficoltàMedio
Periodo consigliatoTutto l’anno
Tipologia di itinerarioTrekking
Partenza e arrivoEaux Rousses – Creton

Itinerario che fa salire da 1.666 a 2.165 metri e si fa in inverno, anche con le racchette da neve, le ciaspole. Porta all’antica casa di caccia dei Savoia, ora trasformata in casotto dei guardaparco, ed era uno dei luoghi preferiti da Vittorio Emanuele.

Siamo in Valsavarenche, la più stretta e selvaggia delle valli valdostane. Il sentiero inizia nei pressi dell’Hotel À l’Hostellerie du Paradis, nel villaggio di Eaux Rousses, che dista da Cogne circa 12 km e rientra nel comune di Valsavarenche.

Ci si inoltra in un bosco di larici e abeti rossi: le pendenze sono lievi ma costanti con tornanti che mostrano via via angolazioni sempre diverse della valle.

Si prosegue seguendo l’ondulazione del versante fino alla radura dove c’è il casolare di Rondzegou, siamo a quota 1.974 metri. Da qui si possono notare gli alpeggi di Carré e la Rujaz, continuando il percorso tra larici e pini cembri che coronano la piana dove c’è il casotto dei guardiaparchi, l’ex Casa Reale, un terrazzo sulla meraviglia tra paesaggi fantastici. Anche se compiuto d’inverno, questo itinerario permette di intravedere oltre che camosci e stambecchi, anche scoiattoli e alcuni uccelli, come picchi, crocieri, pettirossi.

La via del ritorno ha due alternative: l’itinerario di salita a ritroso o la discesa verso l’Alpe la Ruya e la frazione di Creton, dove è possibile osservare testimonianze della tipica architettura valdostana.

Redazione
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