Laghi artificiali e binari abbandonati: in Piemonte c’è un percorso immerso nel verde che nasconde dei paesaggi davvero suggestivi

Adriano Bocci  | 06 Giu 2024
Lago di Campliccioli
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In Valle Antrona, una delle sette valli che partono dalla Val d’Ossola, ci sono laghi naturali, laghi artificiali e binari abbandonati tutti da scoprire. Siamo in Piemonte e qui, al minimo di 450 e al massimo di 3656 metri s.l.m., c’è un percorso di trekking full-green con paesaggi a dir poco deliziosi.

Dove? Al Lago di Antrona e a quello di Campliccioli, in pura Alta Valle Antrona. Per capirci, a un’ora da Milano. Sarà semplice, morbida, non un granché impegnativa ma molto gradevole soprattutto per la parte della ferrovia, ma comunque più quasi 4 ore a piedi. E dietro al lago di Antrona? Un percorso dietro la cascata infinitamente romantico. Pronti?

1 Il lago di Antrona, un lago naturale con una brutta storia

 

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A luglio di poco prima di metà 1600 accadde una frana da un monte vicino all’attuale Lago di Antrona. L’antico monte Pozzuoli fu protagonista di una frana che si fece la parte sotto al monte, portandosi dietro alcune case dei cantoni di Grognasca impedendo, senza alcuna chance, la fuga di quasi un centinaio di abitanti presi nel sonno. Il muro effettivo stoppò lo scorrimento delle acque del torrente Troncone che, di conseguenza, finì per creare il Lago di Antrona che conosciamo oggi, usato come riserva per la centrale idroelettrica di Rovesca.

Alcuni, ridotti in povertà dalla crisi che seguì, col villaggio di Antrona distrutto, emigrarono in altre regioni. Dal 1926 il lago è utilizzato come riserva per la sottostante centrale idroelettrica di Rovesca, la G.B. Pirelli (codesta), che evita 38.911 tonnellate all’anno di CO2. Paesaggi selvatici, poco turismo e tanta armonia in una valle un po’ isolata. Il consiglio di GoodTrekking è di farsi il percorso e il territorio con calma, godendosi delle eventuali strutture della zona. Ma ora, passiamo al percorso.

2 Il lago di Campliccioli, un lago artificiale

 

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Partiamo dal dire che il percorso è tranquillo e ben segnalato, quindi non abbiate particolari preoccupazioni se non per la questione di equipaggiarvi al meglio. È un percorso ad anello da 10 km, che dura sulle 4 ore e comincia dal Lago di Antrona. La prima cosa da fare, oltre al lungolago, è andare ad ammirare la bellezza della cascata del rio Sajont dove alcune passerelle (con scale scivolose) portano dietro la cascata.

Da vedere è bella anche la diga, altezza 80 m, una delle più alte di tutta la Val d’Ossola. Un percorsino in mezzo ai boschi però porta alla diga del Lago di Campliccioli (in copertina) nato nel 1928, per poi continuare alla cascata di Banella, si continua all’alpe Vessoncino, la Granariol e al ponte che si fa il Troncone. Continuando dopo il ponte, però, li troverete in tutto il loro splendore alcuni binari.

I vecchi binari della ferrovia sono un po’ più corti del normale, coi trenini che sono nel vecchio stile Decauville e i vagoni trainati a mano (o con animali); è un percorso di binari che si usava principalmente per aiutare nella costruzione della diga stessa. Vicino al lago, ad ogni modo, c’è una grossa stazione meteorologica che raccoglie i dati climatici della Valle Antrona, è una zona che venne sfruttata molto per i propri giacimenti di oro e d’argento.

Adriano Bocci
Adriano Bocci

Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.



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