La ferrata più impegnativa delle Alpi si trova su questo monte: attenzione, non è per tutti!

Emma Valenti  | 27 Set 2023

Una sfida grande, che parte da dentro, un coraggio che va molto oltre l’affrontare una ferrata così difficile. Ecco ciò che ci vuole, assieme ad una preparazione tecnica avanzata, per salire sul Corno di Grevo ed avventurarsi tra gli ostacoli della Ferrata Arosio. Se altre ferrate che abbiamo percorso insieme sono state un punto di partenza, un battesimo, questo è un punto di arrivo. Scaliamo dunque questo monte e guardiamo in basso per capire quanto siamo arrivati in alto.

Scheda Tecnica

  • Tempo di percorrenza: 7 ore e 15
  • Distanza: 11 km
  • Dislivello: 1.200 m
  • Difficoltà: elevata (per professionisti)
  • Segnavia percorso: CAI 15, CAI 24
  • Periodo adatto: qualsiasi stagione in condizioni meteo favorevoli
  • Dove parcheggiare: parcheggio nei pressi di Malga Lincino

Ferrata Arosio: il sentiero sino all’attacco del percorso

Prima di intraprendere questo viaggio, dobbiamo essere ben informati sul percorso che ci si prospetta di fronte: quasi completamente esposto, sviluppato sulla cresta ovest del Corno di Grevo. Il nostro cammino verso la Ferrata Arosio ha inizio dal parcheggio accanto a Malga Lincino. Innanzitutto, dovremo prendere subito il sentiero CAI 15. Dopo aver salito le Scale di Adamè, ci ritroveremo al Rifugio Lissone, camminando per 45 minuti. Ecco che passando da dietro al rifugio, un ripido sentiero sulla sinistra ci pone al cospetto del Corno di Grevo. Da qui, prendiamo il sentiero CAI 24. Dobbiamo stare attenti a prendere il sentiero sulla sinistra, poiché la segnalazione è incisa sulla roccia ed è facile sbagliarsi. Dopo un’ora di cammino dal Rifugio Lissone, eccoci finalmente arrivati all’attacco della ferrata, dopo aver percorso un sentiero erboso. Ora comincia la vera sfida, ora comincia il divertimento dell’avventura.

Il percorso della Ferrata Arosio

Battezziamo l’inizio della nostra sfida ed arrampichiamoci su una placca verticale, appigliandoci abbastanza comodamente. Una volta superato questo punto, ci ritroveremo di fronte ad uno spigolo molto esposto, che ci farà salire. Procediamo con attenzione mentre siamo sul fianco sinistro della cresta. Dobbiamo tenerci ad un cavo che, tuttavia, non è sempre completamente teso. Successivamente, scendiamo per poi trovarci di fronte ad una forcella, oltre la quale dobbiamo percorrere una breve cengia. Seguiamo la cresta, ed usiamo un pilastro che incontriamo come appiglio per continuare in sicurezza il nostro percorso. La Ferrata Arosio ci sta già parlando di coraggio e forza di volontà. Mentre percorriamo la cresta, ad un certo punto dovremo sorpassare una sporgenza abbastanza pronunciata, aiutandoci con le gambe. A questo punto una cengia esposta ci porta sul fianco destro della cresta.

Continuiamo sulla destra sino al punto in cui saliremo su una parete verticale che ci riporterà sulla sinistra. Dopo aver avuto un momento più tranquillo in cui abbiamo proseguito quasi dal tutto in piano, un’altra parete verticale ci porta in cresta. Giriamo intorno ad una sporgenza sulla sinistra, salendo su una placca abbastanza ripida. Continuiamo superando delle fessure nella roccia arrivando poi ad una discesa che percorriamo su placca inclinata. Ecco che raggiungiamo una piccola forcella erbosa che ci porta verso una parte abbastanza esposta della cresta. Non è semplice trovare appigli, dunque il cavo ci tornerà utile. Superato questo punto frastagliato un po’ di terreno pianeggiante ci permette di fare una meritata pausa. Poi, torniamo sul lato sinistro per spostarci poco dopo sulla destra tramite una parete inclinata. Continuiamo con relativa facilità su una parete verticale con pochi appigli.

A gamba tratta verso la fine della Ferrata Arosio: una continuazione impegnativa

La Ferrata Arosio continua con non poche difficoltà. Dopo aver superato un tratto di cresta siamo al di sotto di un camino. La fessura è molto stretta all’inizio, per poi allargarsi sempre di più. Una volta passato questo punto, saliamo per un po’ in un tratto fortemente esposto che sfocia in un punto in diagonale. Salendo un diedro per pochi metri ci ritroviamo ad affrontare una cengia anch’essa molto esposta. Dopo aver passato uno spigolo, ecco di fronte a noi un traverso con una forte esposizione. Successivamente, dopo aver superato la chiave del traverso, questo sale verso destra e ci serviamo di una parete liscia attrezzata con delle staffe per facilitarci, ma dovremo comunque usare una buona forza. Ecco che giungiamo ad un terrazzo erboso dove possiamo goderci un po’ di riposo. Continuiamo poi sotto ad un diedro, che superiamo abbastanza velocemente. Ci aspettano alcuni tratti diagonali ed altri verticali.

Eccoci arrivati ad un terrazzo roccioso dove riposarci. Successivamente una placca liscia ci riporta in cresta, percorrendo un tratto aereo. Dopo un tratto verticale, ci accoglie una forcella. Risaliamo una piccola sporgenza aiutandoci con una maniglia. Una breve parete ci porta di nuovo sul filo di cresta, risalendo alcuni punti a destra ed altri a sinistra davvero molto esposti. Il cavo ci aiuterà a risalire il diedro, uscendo dal quale siamo in forte esposizione. Arriviamo sul versante destro ed attraversiamo una cresta sassosa abbastanza semplice, il che ci porterà finalmente in prossimità della croce di vetta. Per scendere, percorriamo il versante sud con dei tratti sia di catena che di fune. Tra salite e discese, giungiamo in circa 40 minuti al Passo del Forcellino Rosso. Teniamo la destra per scendere lungo un canalino franoso e raggiungere finalmente il bivio che ci riporta al Rifugio Lissone, concludendo la Ferrata Arosio.

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Emma Valenti
Emma Valenti

Emma Valenti, della provincia di Trento, residente nel Parco Naturale dell'Adamello Brenta, da sempre appassionata di trekking e laureata in Beni Culturali. Promotrice del cammino meditativo, che ci aiuta a riappropriarci della centralità dell'anima.



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