Una vecchia via di collegamento per 2 rocche dei colli asolani che riempiranno la tua giornata di trekking

Daniele Abela  | 29 Mar 2025
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Nel cuore dei Colli Asolani, un’escursione che intreccia la bellezza del paesaggio con secoli di storia. Stiamo parlando del Sentiero delle 2 Rocche, un itinerario che ti condurrà da Asolo, uno dei borghi più suggestivi d’Italia, fino a Cornuda. Il nome del sentiero non è casuale: il percorso collega idealmente le due antiche fortezze che vigilano su questi territori, la maestosa Rocca Braida di Asolo e il panoramico Santuario della Madonna della Rocca a Cornuda.

Preparati a camminare lungo sentieri che si snodano tra boschi rigogliosi e crinali panoramici, offrendoti viste spettacolari sulla pianura veneta e sul massiccio del Monte Grappa. Affronterai saliscendi che metteranno alla prova le tue gambe, ma la ricompensa sarà l’immersione totale in un ambiente naturale ricco di fascino e le testimonianze storiche che incontrerai lungo il cammino. Questo non è solo un trekking, ma un’esperienza che nutre corpo e spirito. In questo articolo ti guideremo passo dopo passo, fornendoti tutte le indicazioni per affrontare al meglio il Sentiero delle Due Rocche e scoprire i segreti di questo angolo incantevole delle Prealpi Trevigiane.

Trekking al Sentiero delle 2 rocche

Scheda tecnica

  • Punto di Partenza: Centro Storico di Asolo
  • Punto di arrivo: Santuario della Madonna della Rocca
  • Lunghezza:  9,2 km
  • Dislivello in salita: 400 mt
  • Tempo di percorrenza: 3 ore circa (escluse soste)
  • Difficoltà: Intermedia
  • Periodo: Tutto l’anno (escluso in presenza di neve)

Mappa

Il percorso

 

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Partendo dal centro di Asolo, segui le indicazioni per la millenaria Rocca. Una volta terminata la scalinata, proprio prima di arrivare alla Rocca, svolta a sinistra sulla carreggiata. Fai attenzione, perché la segnaletica è piuttosto scarsa e dovrai affidarti un po’ al tuo intuito. Cerca di tanto in tanto il segnavia “2R” (Sentiero delle Due Rocche) sugli alberi.

Dopo aver attraversato il bosco di Asolo, fai una sosta obbligatoria al Colle di San Giorgio: da lì la vista sulla pianura è magnifica. Anche dal bosco potrai godere di un bel panorama sul massiccio del Monte Grappa.

Procedi sempre in direzione est fino a Forcella Mostaccin, meta apprezzata dai ciclisti e punto circa a metà del tuo percorso. Da qui in poi, le indicazioni migliorano: prosegui verso Cornuda. Continua attraverso il bosco. Dopo diversi saliscendi e ancora qualche chilometro, raggiungerai finalmente il Santuario della Madonna delle Rocche, la “rocca di Cornuda”.

Rocca di Asolo

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Una fastastica veduta della Rocca di Asolo

Sulla sommità del Monte Ricco, che domina il borgo di Asolo, si erge la Rocca Braida o Rocca di Asolo, una storica fortezza. Si narra che un complesso difensivo esistesse già in epoca preromana, ma l’attuale struttura è databile tra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo. La sua storia vide diversi passaggi di proprietà: inizialmente del Vescovo di Treviso, seguì le sorti della Marca trevigiana passando ai Romano, al comune di Treviso, alla Repubblica di Venezia (che nel 1339 creò la Podesteria di Asolo), ai carraresi, per poi tornare definitivamente sotto il controllo veneziano nel 1388.

L’ultimo evento militare che la vide protagonista risale al 1510. Con la perdita di importanza strategica, la Rocca fu destinata a usi diversi, diventando perfino lazzaretto durante le pestilenze del XVI secolo. Venezia la disarmò nel 1650 e tentò anche di venderla. L’ultimo restauro è stato effettuato nel 1994.

Santuario Madonna della Rocca

 

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Invece, a nord-ovest di Cornuda, su un colle panoramico a 349 metri, si trova il Santuario della Madonna della Rocca, punto finale della nostra escursione. Il Santuario sorge su un colle dove anticamente si trovava un fortilizio, da cui prende il nome “della Rocca”. Documenti pontifici del 1245 confermano la presenza di una chiesetta dedicata alla Vergine ancor prima che la rocca fosse demolita. Secondo la tradizione, fu edificata nel punto in cui la Madonna apparve su una pietra e dove crebbe una quercia secolare.

Donata alla parrocchia nel 1247, la chiesa divenne poi eremo e monastero femminile, la cui comunità fu dispersa dopo la guerra della Lega di Cambrai. Successivamente affidato a sacerdoti, il santuario fu teatro della Battaglia di Cornuda nel 1848, subendo saccheggi e la tortura del rettore. Fu danneggiato anche durante la Prima Guerra Mondiale per la vicinanza al fronte del Piave, testimoniando una storia lunga e travagliata.

Daniele Abela
Daniele Abela

Receptionist e Guida escursionistica: amo la montagna, la bici e tutto ciò che è esplorazione, lenta e autentica.



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