Una bellezza tutta italiana da scoprire ora: il santuario appeso a una roccia che ti lascerà col fiato sospeso

Alessio Gabrielli  | 21 Dic 2025

C’è un luogo in Italia che non smette di togliermi il fiato, un’opera d’arte incastonata nella roccia, che si raggiunge solo con la fatica di una salita e la meraviglia della scoperta. Non è solo un monumento sacro, ma la destinazione di un viaggio interiore e fisico: il Santuario Madonna della Corona.

Per chi ama camminare, per chi cerca quel mix perfetto tra storia, spiritualità e l’energia indomita della montagna, questo angolo del Veneto, aggrappato alle pendici del Monte Baldo, è una tappa che non può mancare. È qui che il trekking si trasforma in pellegrinaggio, e la fatica sui sentieri a Santuario Madonna della Corona è ripagata da una vista che ferma il tempo. Se siete alla ricerca di un’escursione che vi entri nell’anima, preparate gli scarponi: siete nel posto giusto.

Trekking al Santuario Madonna della Corona

Scheda tecnica

  • Tempo di percorrenza: 1 ora
  • Distanza: 2,62 km
  • Dislivello: 130 m
  • Difficoltà: facile

Mappa

Percorso

Il percorso per raggiungere il Santuario della Madonna della Corona è breve e adatto a molti. La partenza si trova poco sotto il borgo di Spiazzi. Da qui si segue il sentiero che sale in modo graduale verso il paese.

Una volta arrivati a Spiazzi, il santuario è vicino e si raggiunge in pochi minuti. Il tragitto totale è di circa 2,6 chilometri e il tempo di percorrenza è di circa un’ora, senza particolari difficoltà. È un cammino semplice, che permette di arrivare al santuario senza fretta e di godersi il paesaggio lungo il percorso.

Santuario Madonna della Corona

2215830271

Ogni volta che si alza lo sguardo verso il Santuario Madonna della Corona, si prova un brivido. Sembra quasi che la montagna stessa lo abbia partorito: un’opera d’arte che nasce dalla roccia viva del Monte Baldo, sospesa tra il cielo e la Val d’Adige, proprio sopra il borgo di Spiazzi. Non è solo un edificio, è una storia incredibile di fede, tenacia e adattamento.

Pensate che le sue radici affondano nell’Anno Mille. Già allora, in cerca di un silenzio così profondo da toccare l’anima, i primi eremiti scelsero queste pareti impervie per vivere la loro spiritualità, ispirati dall’antica Abbazia di San Zeno di Verona. Nel Duecento, c’era già qui una piccola cappella, un primo, coraggioso insediamento dedicato a Santa Maria di Montebaldo.

Ma la vera svolta, il momento che segnò per sempre la storia di questo luogo, è legato a un evento che la tradizione vuole miracoloso. Nel 1522, si narra che la statua della Pietà sia apparsa improvvisamente su una parete rocciosa. Che si creda o no alla visione, questo episodio galvanizzò i fedeli, spingendoli a costruire una cappella esattamente in quel punto, trasformando l’eremo solitario in una meta di pellegrinaggio sempre più sentita.

Immaginate lo sforzo di raggiungerlo! Fino a un certo punto, arrivare fin qui era un’impresa epica. La necessità aguzzò l’ingegno: furono realizzati i primi sentieri, intagliati gradini nella pietra e costruito quel ponte che ancora oggi ci permette di affrontare il cammino. Tra il 1437 e il 1600, la cura del Santuario fu affidata ai Cavalieri di Malta, che ne garantirono la protezione e la continuità, dando stabilità a questo luogo appeso.

2280806045
Un magnifico dettaglio votivo del Santuario

Tra il Seicento e il Settecento, la struttura subì ampliamenti significativi, assumendo una forma più ampia e, cosa più sorprendente, venne in parte scavata direttamente nella montagna. In seguito, per rendere il percorso di fede più intimo e accessibile, fu realizzata la famosa Scala Santa, che ancora oggi accompagna i pellegrini. L’aspetto che vediamo oggi è il frutto di un grande restauro realizzato tra il 1974 e il 1978, che ha saputo integrare la struttura nella roccia in modo ancora più armonioso e imponente.

Il riconoscimento definitivo del suo valore spirituale arrivò nel 1982, quando il Santuario fu elevato a Basilica Minore. E poi, l’evento che lo ha proiettato nella storia moderna: nel 1988 ha accolto la visita di Papa Giovanni Paolo II.

Oggi, ogni passo che facciamo qui, che sia sul Sentiero del Pellegrino o lungo le scalinate, è un dialogo con questa storia millenaria, con l’audacia dei Cavalieri e la fede semplice degli eremiti. È un’esperienza che unisce trekking, storia e un’emozione profonda.

Ecco cosa devi sapere sul Santuario Madonna della Corona

Per godere appieno di questo luogo sacro e naturale, è utile conoscere alcuni dettagli logistici che ogni trekker e visitatore dovrebbe sapere.

Orari e periodo migliore

Il Santuario è generalmente aperto tutto l’anno, ma gli orari variano in base alla stagione:

  • Periodo invernale (Novembre – Marzo): Orario continuato indicativo 8:00 – 18:00
  • Periodo estivo (Aprile – Ottobre): Orario continuato indicativo 7:00 – 19:30.

Il periodo migliore per le escursioni è la Primavera e l’Autunno, quando le temperature sono miti e l’affluenza è gestibile. In estate, la calura può rendere la salita da Brentino molto impegnativa. L’ingresso al Santuario: L’ingresso è gratuito. Essendo un luogo di culto, sono sempre gradite offerte libere.

Alessio Gabrielli
Alessio Gabrielli

Sono Alessio Gabrielli, ho 27 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 della gestione editoriale del sito GoodTrekking portando avanti la mia passione per il trekking e l'outdoor

In evidenza


Articoli più letti

©  2025 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito Fytur