Si trova appeso a una roccia e la sua sola vista ti lascerà col fiato sospeso: una bellezza tutta italiana da scoprire adesso

Daniele Abela  | 07 Apr 2025
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Un luogo remoto, raggiungibile solo con la giusta devozione al cammino ed alla fatica. Già un millenio fà, il santuario Madonna della Corona era un luogo frequentato dagli eremiti, che lo utilizzavano per allontarsi dal mondo e vivere la loro vita di preghiera e silenzio. Ora è una bellissima esperienza di cammino, dove vivere le atmosfere di silenzio e contatto con la natura di questi luoghi. Oltre all’ambiente così spirituale, rimarrai a bocca aperta anche per l’imponenza architettonica del Santuario, eretto in bilico tra le rocce: una vera e propria fotografia della forza di volontà e dell’ingegno dell’essere umano.

Oggi vi proponiamo un percorso ad anello di 11 km che parte dal caratteristico borgo di Ferrara di Monte baldo, che vi consigliato di visitare per via della sue caratteristiche abitazioni contadine. Quest’avventura non presenta grandi difficoltà, ma richiede comunque una buona preparazione atletica per via della lunghezza e del dislivello, concentrato in alcune salite piuttosto impegnative.

Trekking al santuario Madonna della Corona

Scheda tecnica

  • Punto di Partenza: Piazza Gen. Ant. Cantore – Ferrara di Monte Baldo
  • Punto di arrivo: percorso ad anello
  • Lunghezza:  11 km
  • Dislivello in salita: 570 mt
  • Tempo di percorrenza: 4 ore circa (escluse soste)
  • Difficoltà: Intermedia
  • Periodo: Tutto l’anno

Mappa

Il percorso

 

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Inizia la tua escursione da Piazza Generale Cantore a Ferrara di Monte Baldo. Prendi la strada sulla sinistra, quella che passa accanto al vecchio lavatoio. Dopo circa trecento metri, in corrispondenza di una curva a gomito, devi imboccare il sentiero CAI 674, che ti guiderà fino a Malga Orsa.

Una volta superata la Malga, troverai una biforcazione: tu tieni la destra. Il sentiero ti porterà ad attraversare l’emozionante ponte tibetano, poi costeggerà il torrente per qualche centinaio di metri prima di congiungersi al Sentiero della Speranza che sale da Brentino. A questo incrocio, mantieni ancora la destra, seguendo le indicazioni per il Santuario della Madonna della Corona.

Tornando brevemente sui tuoi passi, prendi il sentiero a sinistra che ti porta nella piazzetta di Spiazzi. Da lì, imbocca la strada che sale verso la località Croce e, tenendo la sinistra, prosegui sulla strada sterrata che ascende al Monte Croce. Al termine di questa strada, continua a destra su un sentiero tra felci giganti fino a sbucare su un prato. Segui la traccia fino a una croce di pietra, poi scendi ancora, attraversa un passaggio e prosegui sul sentiero tra il prato e la pineta. Continuando sulla stradina segnata, arriverai a un cancello scorrevole.

Una volta sulla strada asfaltata, cammina per un centinaio di metri verso nord, poi prendi il primo sentiero che scende a destra, portandoti in Contrada Castelletti. Attraversala e imbocca il sentiero successivo che, superando un ponticello sul torrente, ti conduce nel centro storico di Ferrara di Monte Baldo. Dopo aver attraversato il centro storico, dirigiti verso il parcheggio  e scendi verso sud per ritornare al punto di partenza in Piazza General Cantore.

Dagli eremiti alla Basilica: un viaggio nel tempo del santuario millenario

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Un magnifico dettaglio votivo del Santuario

Il Santuario della Madonna della Corona, spettacolarmente incastonato nella roccia del Monte Baldo vicino a Spiazzi, vanta una storia secolare. Le sue origini risalgono alla presenza di eremiti intorno all’anno Mille, legati all’Abbazia veronese di San Zeno. Già nel XIII secolo esisteva qui un piccolo eremo con una cappella dedicata a Santa Maria di Montebaldo. La devozione crebbe notevolmente dopo il 1522, anno in cui la tradizione colloca l’apparizione miracolosa della statua della Pietà oggi venerata nel santuario. Secondo la leggenda, una statua fu scoperta miracolosamente su una parete rocciosa dopo una visione, portando alla costruzione di una cappella nel punto del ritrovamento

Data la crescente affluenza di pellegrini e la difficoltà di accesso, fu poi creato un sentiero con ponte e gradini per facilitare il pellegrinaggio. Questo evento portò alla costruzione di una prima chiesa nel 1530. Per un lungo periodo, dal 1437 al 1600 circa, il luogo fu gestito dai Cavalieri di Malta.

Un’importante fase di ampliamento e ricostruzione si ebbe tra il 1625 e il 1680, dando vita a una chiesa più grande, parzialmente scavata nella montagna. Successivamente furono migliorati anche gli accessi, con la realizzazione della Scala Santa. Dopo ulteriori modifiche nei secoli, il santuario ha assunto l’aspetto attuale grazie a un radicale intervento tra il 1974 e il 1978, che ha ampliato la struttura scavando ulteriormente nella roccia. Elevato a Basilica Minore nel 1982, è stato visitato da Papa Giovanni Paolo II nel 1988.

Daniele Abela
Daniele Abela

Receptionist e Guida escursionistica: amo la montagna, la bici e tutto ciò che è esplorazione, lenta e autentica.



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