2667 metri per uno dei rifugi più belli delle Dolomiti Bellunesi

Alessandro Cipolla  | 17 Ago 2025
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Per parlare del Bivacco Fanton voglio partire da un episodio accaduto qualche mese fa. Parlando con amici di percorsi, vette e rifugi, mostravamo tra di noi anche qualche fotografia come a voler corroborare le varie tesi. Capita così che come arriva un amico – non un neofita della montagna, ma di certo neanche un esperto -, gli chiediamo mostrandogli una fotografia del Bivacco Fanton se avesse mai visto questo posto. Senza battere ciglio lui ha risposto perentorio “sì certo, su Instagram in diversi post”. Considerando spesso la vacuità dei social questo potrebbe non essere una medaglia da appuntare al petto, ma di certo è un chiaro segno dell’unicità – anche iconica – di questa vetta.
Adesso però bando alle ciance e parliamo del giro ad anello che, partendo da Giralba, arriva proprio a questo mitico bivacco che si trova a quota 2.667 metri. Ci troviamo nella catena delle Marmarole, ovvero il cuore delle Dolomiti Bellunesi in Veneto. Il bivacco si trova alla Forcella Marmarole, uno dei punti più panoramici della zona anche se il percorso – in virtù pure  del suo dislivello impegnativo – non è tra i più battuti della zona. Conquistare il bivacco però è un’esperienza unica e, una volta arrivati, vi sarete meritati anche il diritto di scattare una bella foto da postare poi sui social.

Trekking al Bivacco Fanton

Scheda tecnica

  • Tempo di percorrenza: 6:41 ore
  • Distanza: 12,0 km
  • Dislivello: 1.540 metri
  • Difficoltà: Difficile
  • Punto di partenza e arrivo: Giralba

Mappa

Il percorso

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Dal punto di partenza a Giralba il sentiero inizia salendo dolcemente tra boschi di faggio e abete, alternando tratti soleggiati a zone più ombrose. In questa prima parte la vegetazione regala ancora un senso di freschezza e tranquillità – in questo tratto si incontrano piccoli ruscelli e aree aperte da cui si possono già intravedere le cime circostanti -, un momento perfetto per testare le gambe in vista dell’inizio della salita vera e propria. Proseguendo il sentiero si fa più stretto e ci si addentra nel cuore della montagna segnando l’inizio della parte più dura. L’ascesa infatti è lunga quasi 4 chilometri con alcune pendenze durissime e superiori in alcuni tratti anche al 60%. L’arrivo al Bivacco Fanton – un rifugio semplice ma accogliente – è così l’ideale per una meritata sosta o per un pranzo al sacco.

La fatica per arrivare al bivacco è tanto, ma dalla sommità si apre una vista panoramica straordinaria: oltre alle valli e alle cime sottostanti,  nelle giornate limpide si possono scorgere anche i gruppi dolomitici più lontani. Il ritorno verso Giralba completa l’anello. La discesa non richiede particolari abilità alpinistiche, ma è consigliabile camminare con passo sicuro soprattutto nei tratti più ripidi. Il sentiero è stretto con un fondo prevalentemente sterrato, tanto che occorre fare attenzione nel caso in cui dovesse essere bagnato. Il consiglio è quello di portare nel proprio zaino acqua e tutto il necessario per l’escursione, prestando massima attenzione nei tratti più complessi.

Nel cuore delle Dolomiti bellunesi

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Questo giro ad anello è abbastanza duro, ma molto gratificante. Il bivacco Fanton infatti si affaccia su un crinale panoramico tra la Val Giralba e la Val di Guerra, offrendo viste spettacolari sulle vette circostanti come Popera, Marmarole e, in giornate limpide, anche le Tre Cime di Lavaredo. La zona del resto è una delle più incantevoli del Belpaese. Le Dolomiti Bellunesi infatti sono celebri per i loro profili aspri e spettacolari, montagne ruvide e rocciose che sono diventate anche Patrimonio UNESCO, un riconoscimento non da poco.

La zona inoltre è ricca di diversi itinerari da fare in moto o con la bike, imponendosi come una delle realtà turistiche più apprezzate dell’arco dolomitico. La creazione del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi inoltre ha permesso di preservare la flora e la fauna, compresi dei rari fiori che crescono solo in questa zona. In più c’è la grande ospitalità dei vari paesi, centri dove si respira ancora la tradizione della vera montagna, una genuinità che si può gustare anche a tavola assaporando la gustosa cucina locale.

Alessandro Cipolla
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