Un villaggio alpino da raggiungere a piedi per una passeggiata incredibile nella splendida Valle d’Aosta

Annalisa Porporato e Franco Voglino  | 04 Set 2023

In una delle prime valli della Valle d’Aosta, una facile escursione ad anello che porta a sfiorare numerosi salti d’acqua e salire tra boschi e panoramici pascoli ad un tipico villaggio Walser dai bei “stadel” di legno.

Scheda Tecnica

Tempo di percorrenza 3,30 ore totali, soste escluse
Distanza 10 Km totali
Dislivello 650 md totali
Difficoltà Sentiero Escursionistico
Punti acqua Gressoney-la-Trinité; Alpnzù Grande; Alpe Asinello
Segnavia percorso GSW; W; Alpenzù Grande; Chemonail-St. Jean; Gressoney-la-Trinité
Periodo adatto da maggio a ottobre
Dove parcheggiare Gressoney-la-Trinitè

Itinerario

Il centro vero e proprio di Gressoney-la-Trinité è caratterizzato da una bella piazzetta su cui si affaccia la chiesa e in cui si trova la vecchia campana del 1789, oltre al municipio, una fontana e l’ufficio turistico (1634 metri di altitudine).
Proprio di fianco all’Info Point, verso destra, si trova un cartello “Gròssalbezò GSW” che fa percorrere un breve tratto di strada asfaltata. Appena prima di una rotonda la si abbandona per imboccare un sentiero a destra su prato (cartelli “Alpenzù Grande”).

Si sale in modo graduale attraverso i prati, passando ai piedi di una bella cascata. Da questo punto la segnaletica da seguire sono i bolli gialli con inserita una W (e qualche volta una GSW) che indica il Grande Sentiero Walser/Walserreng, ossia il tracciato di lunga percorrenza che segue il percorso fatto a partire dal XII secolo dalla popolazione walser che migrò in questi territori.
Raggiunti i primi alberi il sentiero diventa un po’ più ripido, per diventare ancora più in salita quando si raggiunge il fitto del bosco di conifere, in prevalenza pini e larici.

All’altezza di una zona di massi erratici il tracciato si fa più graduale e piacevole, passa nuovamente ai piedi di una cascata e praticamente pianeggiante arriva ad Alpenzù Piccolo/Léckalbezò (1801 metri di altitudine).
Si attraversa la deliziosa borgata caratterizzata da una chiesetta dal cui fronte erboso si apre la vista sul versante opposto, solcato da numerose cascate. Una volta lasciate le abitazioni si procede tra i pascoli bucolici e rilassanti con un po’ di sali-e-scendi, puntando verso gli edifici di Hobelte.

Superato un piccolo rio si prende la traccia a sinistra, in salita, arrivando al torrente Pinter che si supera con un ponte e dove si tocca la quota massima dell’intero percorso (1860 metri di altitudine). Si comincia a scendere e passato un altro rio si incontra un bivio che va seguito verso sinistra, in discesa.
Poco dopo un altro bivio, questa volta si prende a destra, sempre in discesa. Da qui in poi il tracciato è di nuovo graduale alternando un po’ di salitine con qualche discesa breve. Si oltrepassano alcune case isolate, alcune un po’ malmesse come Eebé, Scherforong e Lecko, e un’ultima breve salita porta a ridosso della bella borgata di Alpenzù Grande dalle tipiche abitazioni in legno, chiamate stadel, ben recuperati e dove si trova una fontana ed un accogliente rifugio (1788 metri di altitudine).

Si attraversa quindi tutta Alpenzù Grande fino ad arrivare alla bianca chiesetta panoramica per prendere il sentiero in discesa (cartello “Chemonal e Saint-Jean”).
La via si fa subito molto ripida e con stretti zig-zag fa perdere rapidamente di quota passando accanto ad un primo pilone votivo e al rudere di una vecchia casa. Dal bosco di larici si passa ad uno a prevalenza di abeti per scendere accanto ad una impressionante e scenografica cascata e arrivare alla provinciale di fondovalle in località Schmetto (1420 metri di altitudine).
Da qui si prende a sinistra per poi oltrepassare il torrente Lys e proseguire in salita lungo la strada asfaltata. Al sesto tornate si prende un sentiero a sinistra che porta alla borgata Ronc (1500 metri di altitudine, fontana). Si segue ora un piacevole tratto graduale che alterna boschetti e prati, procedendo a mezza costa paralleli al corso del torrente Lys e portando alla borgata di Biela (1500 metri di altitudine). Attraversatala, si segue la pista erbosa che in leggera salita che porta ad una strada sterrata che va seguita verso sinistra arrivando a Ecko (1610 metri di altitudine) da cui si apre una rilassante e panoramica vista verso la bassa valle.

In leggera discesa si segue una sterrata che sempre lungo il torrente porta all’asfalto in località Lysbalma (1600 metri di altitudine). All’altezza del ponte sul torrente si lascia l’asfalto per un sentiero a destra e in salita alterna tratti erbosi con tratti di sterrata che portano a passare alle spalle di un deposito di ghiaia. Con un ultimo tratto erboso si arriva all’asfalto che va preso a sinistra, superando il torrente e tornando a Gressoney-la-Trinité.

I Walser

Il termine sembra provenire da wallis, ossia vallese, riferito alla loro zona di provenienza in Svizzera da cui giunsero nei secoli XII-XIII. Ma pare che le loro vere origini siano da cercare in Germania tanto che il dialetto, il titsch, ha molte assonanze con dialetti della Germania meridionale. Si stanziarono soprattutto nelle vallate meridionali del Monte Rosa, parte in Piemonte e parte in Valle d’Aosta, in particolare lungo le valli di Gressoney e Ayas. Non ebbero mai scontri con la popolazione locale, anche perché si insediarono sempre in quota, in zone non sfruttate, e questo facilitò il loro isolamento che preservò usi e costumi. Ciò che resta di più tipico è certamente l’architettura. Le case in legno hanno una forma caratteristica, issate come sono su specie di “funghi” di pietra che permettevano di salvare i granai dai topi e dall’umidità, e assumono anche nomi particolari: rascard in Val d’Ayas, stadel in Val di Gressoney.

Informazioni utili

Qualche parcheggio si trova nei pressi della chiesa di Gressoney-la-Trinitè ma prestate attenzione a non entrare nella ZTL.
Turismo in Valle d’Aosta, www.lovevda.it
Visit Monte Rosa, www.visitmonterosa.com 

Annalisa Porporato e Franco Voglino
Annalisa Porporato e Franco Voglino

Travel writers della provincia di Torino, appassionati trekker, fotografi e collaboratori di riviste di escursionismo, viaggi e magazine con tematiche family friendly. Hanno mappato e sviluppato percorsi a piedi per numerosi enti del turismo italiano ed europeo. Da sempre viaggiano in modo autonomo vivendo i ritmi lenti del cammino, così da avere il tempo di crearsi un sogno. Passione che si è concretizzata nella stesura di numerose guide escursionistiche con vari editori. Ultimamente si stanno occupando di percorsi Benessere e Forest bathing nelle regioni e parchi d’Italia.



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