Un viaggio tra le giganti vette d’Italia a caccia di bellissimi rifugi e scenari da togliere il fiato

Claudia Giammatteo  | 09 Nov 2025

Rappresenta una delle tappe più caratteristiche per chi cerca l’immersione nell’ambiente alpino più autentico: stiamo parlando del tratto sulla via dei Giganti che da Sassa conduce al Rifugio della Barma

Partendo dal piccolo insediamento si lascia definitivamente la fascia di mezza montagna per dirigersi verso le quote più elevate. Il sentiero si sviluppa attraverso un ambiente vario, tipico della Valle d’Aosta. Dopo un primo tratto in salita che permette di superare rapidamente il limite degli alberi più fitti, il percorso si snoda tra pascoli alpini e zone dove l’influenza della vegetazione è più rada, offrendo una camminata costante e ritmata. L’obiettivo è raggiungere la conca che ospita il Rifugio della Barma, un punto logistico fondamentale e accogliente al termine di questa frazione di cammino. Questa tappa è meno incentrata sul panorama dei “Giganti” e più sull’esperienza del cammino in sé, offrendo la soddisfazione di un dislivello ben gestito e l’arrivo a una struttura di riferimento dopo una giornata di impegno.

È un tratto essenziale che unisce l’inizio della valle alla sua parte più selvaggia, ponendo le basi per le esplorazioni successive. Andiamo a scoprirne di più.

Trekking sulla Via dei Giganti da Sassa al Rifugio della Barma

Scheda tecnica

  • Punto di partenza: Sassa
  • Punto di arrivo: Rifugio della Barma 
  • Lunghezza: 19 km 
  • Durata: circa 9 ore 
  • Difficoltà: alta 
  • Dislivello: 1710 metri 

Mappa

Il percorso da Sassa al Rifugio della Barma

Muniti di scarpe da trekking si parte per questa che è la tratta di una delle tappe più corte, la seconda sulla via dei Giganti. Dopo aver vissuto l’esperienza del percorso da Donnas porta a Sassa, si attraversa il torrente Giassit, costeggiandolo fino alla località Revers.

Qui, all’altezza del ponte in pietra che attraversa il torrente, da vedere la Miniera d’oro, da cui si estraeva il prezioso metallo nei primi anni del 1800. Serve una torcia per entrare e vedere se, magari, qualche pepita è sfuggita ad altri. Si va avanti per la località Moline, si raggiunge una strada sterrata fino al primo tornante, da dove sale il sentiero verso il Col Giassit. Siamo a oltre 2mila metri e si attraversano le località Pian da Rouza, Larpit e Le Stret. Si percorre tutta la conca del Giassit fino al colle omonimo, dove c’è una imponente croce di legno che sta lì dal 1954. Si prosegue con leggera salita verso la conca di Béchéra raggiungendo il  Colle della Lace, alto 2120 metri: è un valico che collega questa zona con la Valle dell’Elvo nel Biellese e il Vallone di Trovinasse nel Canavese. Ancora avanti il sentiero costeggia il lato biellese del Mont Roux: il palcoscenico è un continuo di piccoli valloni, salite e discese, che avvicinano ai 2320 metri del Mont Bechit, verso il Colle dei Carisey e la cresta erbosa che porta al Rifugio Coda.


Fontainemore, una delle tappe della Via dei Giganti sul Cervino

Fontainemore, una delle tappe della Via dei Giganti sul Cervino Il punto più alto è 2.246 m, il più basso 1676, nel comune di Fontainemore, ecco la terza tappa: si parte dal Rifugio Coda; si aggira sulla destra la Punta Sella fino all’omonimo colle.

Qui inizia una ripida discesa verso il lago Goudin da dove si scende ancora con tornanti verso l’Alpe Serrafredda, quindi tra pascoli e boschi si giunge all’Alpe Goillas attraversando l’omonimo torrente verso valle fino all’Alpe Leretta. Da questo punto si risale tra prati e si prosegue con un sali-e-scendi ancora tra boschi di conifere e pascoli, per arrivare agli alpeggi di Crêt Damon e Lion, siamo a 1.911 metri. Lasciata questa zona si gira a sinistra verso un bosco ripido scendendo verso il Lago Vargno da cui ci si allontana a monte di una diga, riprendendo a salire, in un tratto che viene anche percorso durante la processione per il Santuario di Oropa e fa accedere alla Riserva Naturale del Monte Mars, la maggiore del genere in Val d’Aosta.

In questa area si incontrano ambienti vari, non solo alpeggi, pietraie, praterie ma anche piccoli bacini lacustri come Lac Long, specchio blu allungato, a 2720 metri. Superato un dosso roccioso, ecco la conca dei Laghi della Barma, incantevole luogo costellato da laghetti più o meno grandi. La meta è il lago più grosso e la struttura del Rifugio della Barma, 2062 metri, purtroppo non ancora disponibile all’ospitalità. Ci si può comunque campeggiare per poi affrontare un’altra tappa.

Da qui sulla Via dei Giganti dal rifugio della Barma a Gressoney- Saint-Jean, un altro tratto meraviglioso del percorso. 

Claudia Giammatteo
Claudia Giammatteo

Giornalista pubblicista, laureata in lettere. Scrivo da sempre, prima per passione, poi anche per lavoro, prima sulla carta stampata e ora sul web per raccontare brand, luoghi ed esperienze.

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