Nel cuore delle Alpi c’è un “piccolo mondo” variopinto sulle sponde di questo lago antichissimo

Annalisa Porporato e Franco Voglino  | 02 Ott 2023

Da Torgnon, passando per il Petit Monde, escursione dal grande fascino che passa tra zone di verdi alpeggi per raggiungere prima una piccola cappella dal grandioso panorama, poi l’azzurro lago di Cignana.

Scheda Tecnica

  • Tempo di percorrenza 5 ore sola andata (soste escluse)
  • Distanza 15 Km sola andata
  • Dislivello 900 md+ sola andata
  • Difficoltà Sentiero Escursionistico
  • Punti acqua Torgnon; Triatel; Etirol; Alpe Cortina Sup.
  • Segnavia percorso Petit Monde; 107; frecce gialle
  • Periodo adatto da giugno a settembre
  • Dove parcheggiare Torgnon

Itinerario

Dall’edificio dell’ufficio Informazioni di Torgnon (1544 metri di altitudine) si attraversa interamente Piazza Frutaz fino a raggiungere Via Molinet. Si prosegue verso sinistra seguendo la segnaletica marrone “Petit Monde” fino ad abbandonare il centro abitato e percorrere una via a basso traffico che si apre panoramica verso destra sulle borgate basse di Torgnon che si distendono sui prati sottostanti. Con salita graduale si punta al Croix de Djeun (1614 metri di altitudine) deturpato da alcune antenne ma che offre un grandioso punto di vista sia sulle frazioni sia sul cervino. La strada in discesa si fa più stretta passando a ridosso di alcune rocce e superando la cappella di Ponty, anch’essa strettamente addossata alla parete rocciosa. In discesa agevole si raggiunge in tal modo la frazione Triatel. Si consiglia di abbandonare provvisoriamente il tracciato per inoltrarsi a sinistra all’interno della borgata così da arrivare al Musée Petit Monde, un museo etnografico ospitato all’interno di alcuni edifici storici del XV-XVIII secolo, caratterizzati dalla curiosa architettura di legno sopraelevata grazie a supporti a forma di funghi (1612 metri di altitudine).

Appena dopo si trova la chiesa, superata la quale si prende a destra in leggera discesa arrivando al parcheggio del museo. Si continua ancora su strada asfaltata adesso circondata da boschi in prevalenza di larici che in discesa porta ad un ponte che supera il torrente Petit-Monde, dove si trova una panchina e una fontana, oltre ad un mulino ad acqua a ruota orizzontale ben recuperato.
Alla curva seguente si è arrivati alla borgata di Etirol (1596 metri di altitudine) e si percorrono le stradine tra le abitazioni seguendo le frecce gialle che fanno prendere rapidamente quota fino ad abbandonare gli edifici. In prossimità del torrente Petit-Monde si ignora il bivio dal cui ponte arriva il sentiero 105 e poco oltre appare una cascata che cui è possibile avvicinarsi seguendo vaghe tracce verso sinistra.



Il sentiero risale il corso del torrente e dopo uno breve strappo verso l’alto porta agli ampi pianori dei pascoli. Attenzione ai segni a terra, dipinti su una pietra verticale, perché il sentiero devia decisamente a destra per salire in direzione dell’alpeggio Chancevella/Tsantsevellà (1886 metri di altitudine). Davanti all’edificio dell’alpeggio si segue la sterrata verso sinistra, ora pianeggiante, che porta in breve ad un piccolo laghetto ( 1945 metri di altitudine). 

Si seguono sempre i segnavia “107” che portano all’alpeggio Crêt/Lo Cré (2000 metri di altitudine).

Da questo punti la segnaletica fa effettuare numerose tagliate (in alternativa è possibile seguire interamente la sterrata, allungando un po’ il tragitto) fino a raggiungere l’alpeggio Gilliarey (2182 metri di altitudine) anticipato da un candido oratorio che si vede a destra leggermente più in basso.

Merita la breve deviazione per arrivare all’edificio sacro, circondato da pietre verticali, perché è costruito su una balza che si estende verso il panorama. La Valtournenche si estende ai nostri piedi in tutta la sua lunghezza, punteggiata da diverse borgate, mentre fan bella mostra le principali cime come il Cervino (4478 m), il Breithorn Orientale (4164 m), il Lyskamm (4527 m), il Grand Tournalin (3370 m), la Becca di Nana (3010 m), il Tantané (2734 m) e lo Zerbion (2722 m), ma anche cime più distanti come il Mont Avic (3006 m) e monte Emilius (3559 m).

Tornati sulla sterrata si continua ora in discesa costante e continua, sempre seguendo la segnaletica “107” che tra boschetti e pascoli porta all’Alpe Cortina Superiore (2097 m, fontana), con l’omonimo laghetto che dista ormai poco alla meta. Si raggiunge infatti prima il rifugio Barmasse (2175 metri di altitudine), e poi il vasto bacino del lago di Cignana (2149 metri di altitudine).
Camminando sul coronamento della diga si può raggiungere la chiesetta dedicata alla Madonna delle Nevi (2186 metri di altitudine) da cui si apre una magnifica visuale sulla conca glaciale in cui si trova adagiato il lago mentre le acque assumono colori di varie tonalità di verde. In stagione spesso si trovano mandrie al pascolo ed il lento suono dei campanacci, assommati al panorama e al senso di spiritualità che emana dal sito, lo rendono un luogo perfetto per attimi di pace dove ritrovare sé stessi.
Il ritorno è per la medesima via dell’andata.

Musée Petit Monde

Sotto il nome “Petit Monde” si raggruppano tre borgate: Triatel, che oggi ospita il museo, Etirol e Ronc. In origine, però, queste tre località erano raggruppate sotto il nome di “autre monde” (l’altro mondo), un termine che rende bene la condizione di isolamento vissuta da queste borgate che si trovavano disposte in modo considerato appartato anche per l’epoca. Un po’ tutte formano una sorta di area espositiva, con le loro caratteristiche architettoniche, ma gli edifici che compongono il museo vero e proprio sono tre. Il più grande e imponente è il “rascard” (o raccard), risale alla fine del XV secolo ed era utilizzato per immagazzinare fieno e covoni di grano per l’essiccazione; oggi ospita esposizioni che vertono soprattutto sulle attività agricole e pastorali ed è veramente impressionante ammirare la lunga struttura interamente di legno, sorretta solo da delle specie di “funghi” fatti da un tronco e una pietra piatta orizzontale (serviva a tenere lontani i topi).

Passare dalle basse porte e sentir scricchiolare le assi dei pavimenti rende assai suggestiva la visita mentre nelle “stanze” interne sagome metalliche sorreggono e raccontano la vita di un tempo. Un altro edificio storico è il “grenier” del 1476, che veniva utilizzato in origine per conservare soprattutto provviste. L’ultimo è la “grange” (o grandze) del XVIII secolo, un tempo veniva usata per la battitura del grano e oggi ospita una ampia esposizione di attrezzi per la lavorazione di prodotti tipici della vita contadina come quelli per la falegnameria, la mungitura o la raccolta dei cereali. Al di sotto del rascard è sempre accessibile una esposizione di pannelli che ripercorrono con accurati disegni e descrizioni la vita delle borgate e le fasi evolutive degli edifici mentre gli interni del museo sono visitabili in determinati periodi.

Informazioni utili

I parcheggi in prossimità dell’Ufficio del Turismo sono a disco orario, mentre quelli posti lungo la SR sono a pagamento. Meglio proseguire brevemente oltre l’Info point, in direzione Saint-Denis, e utilizzare i parcheggi gratuiti in prossimità della cabinovia.
L’escursione non presenta difficoltà tecniche ma è parecchio lunga, per chi non è un forte camminatore consigliamo di pernottare al rifugio Barmase, facendo quindi ritorno per la medesima via dell’andata il giorno seguente.
Estensione: seguendo la sterrata oltre il lago, si può salire fino alla Finestra di Cignana (2445 metri di altitudine) da cui si apre una superba vista non tanto verso il Cervino, un po’ defilato a sinistra, quanto sulla catena del Monte Rosa con i ghiacciai del Breithorn (ulteriori 3,5 km, 300 md+, 1 ora sola andata).
Musée Petit Monde visitabile a luglio e agosto, con orari fissi consultabili sul sito www.petitmonde.torgnon.org. Negli altri mesi è aperto solo su prenotazione: Ufficio Turistico, www.torgnon.net; tel. 0166.540433; e-mail:info@torgnon.net; Biblioteca, tel: 0166.540213; e-mail: biblioteca@comune.torgnon.ao.it
Rifugio Barmasse, tel. 345.1081551 (tutto l’anno), 0166.646309 (periodo estivo); www.rifugiocuney.it 

Annalisa Porporato e Franco Voglino
Annalisa Porporato e Franco Voglino

Travel writers della provincia di Torino, appassionati trekker, fotografi e collaboratori di riviste di escursionismo, viaggi e magazine con tematiche family friendly. Hanno mappato e sviluppato percorsi a piedi per numerosi enti del turismo italiano ed europeo. Da sempre viaggiano in modo autonomo vivendo i ritmi lenti del cammino, così da avere il tempo di crearsi un sogno. Passione che si è concretizzata nella stesura di numerose guide escursionistiche con vari editori. Ultimamente si stanno occupando di percorsi Benessere e Forest bathing nelle regioni e parchi d’Italia.



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