Le montagne lo circondano e la sua storia affascina: ecco il rifugio che stavi cercando nel cuore della Valle d’Aosta

Daniele Abela  | 22 Mag 2025
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Ci sono dei momenti della vita in cui senti di dover superare i tuoi limiti e provare qualcosa di nuovo e sfidante. Questo trekking al Rifugio Vittorio Sella ed al Col Loson è perfetto se vuoi spingere le tue escursioni ad un livello superiore, e coimnciare a ad aumentare il nuero dei giorni. Se i quasi 28 km di percorso e gli oltre 2.000 metri di dislivello sono infattibili in una sola giornata, con la sosta al Vittorio Sella, possiamo trasformare questo trekking nel weekend perfetto.

Partendo da Cogne, ti imbatterai in un paesaggio alpino tipicamente da cartolina, con i suoi corsi d’acqua, le cascate del torrente del Grand Loson e i tipici stazzi d’alpeggio. Sarà un avventura dura ma godibile, che ti permetterà di vivere due giorni nella natura incontaminata e vivendo nel vero spirito della montagna.

Trekking al Rifugio Vittorio Sella

Scheda tecnica

  • Punto di partenza :parcheggio di Valnontey
  • Punto di arrivo: Percorso ad anello
  • Lunghezza:  27,5 km
  • Dislivello in salita: 2170 mt
  • Tempo di percorrenza: 13,5 ore circa (escluse soste)
  • Difficoltà: Per esperti
  • Periodo: Da Aprile a Settembre ( in assenza di neve)

Mappa

Il Percorso

 

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Partendo dal parcheggio di Valnontey supera il ponte sull’omonimo torrente e sali lungo la stradina asfaltata, per poi imboccare la mulattiera protetta da uno steccato. Ignora, dopo pochi metri sulla destra, il sentiero per il Giardino Botanico Alpino Paradisia e prosegui in salita verso il lariceto. Qui affronterai una serie di lunghi tornanti, affiancato da una poderosa cascata.

Dopo aver costeggiato una parete rocciosa, più avanti attraverserai una passerella in legno sopra il torrente che origina la cascata, raggiungendo le rovine di alcune baite in località Toule (2001 m). Continuando con brevi tornanti, supererai un altro gruppo di baite a Pascieu. Altri stretti tornanti ti faranno risalire il pendio erboso del Vallone del Lauson. Dopo un breve ripiano, dove i larici cedono il posto all’abete rosso, ti addentrerai nell’avvallamento solcato dal torrente del Gran Lauson.

Una leggera discesa tra rocce stratificate ti condurrà a una passerella in legno. Riprendi immediatamente la salita sulla sinistra con lunghi e ampi traversi fino a raggiungere il bivio che porta all’Alpeggio Gran Lauson. Ignoralo e prosegui sulla serpentina finale che scende dolcemente verso il Casotto del Lauson (2588 m). Poco dopo, con una lieve discesa, arriverai al Rifugio Vittorio Sella (2580 m).

Dal rifugio, per visitare il Lauson, imbocca il sentiero 18B sulla sinistra. Con una lieve salita su un comodo sentiero, attraversando alcuni rigagnoli e superando una costa, giungerai infine al piccolo ripiano che ospita il laghetto (2655 m), uno specchio d’acqua piccolo ma incastonato in uno scenario magnifico con diversi ghiacciai a fare da sfondo.

Da casa di caccia del Lauson a rifugio alpino Vittorio Sella

 

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Nell’estate del 1850, il trentenne Vittorio Emanuele II, dopo un faticoso trekking da Champorcher a Cogne, partecipò a una caccia con il fratello, il Duca di Genova. Questa esperienza nelle valli del Gran Paradiso accese la sua passione per la caccia. Il Re ottenne dai comuni locali la concessione esclusiva dei permessi venatori e, dal 1854, trascorse molto tempo tra queste montagne. Per agevolare gli spostamenti promosse la creazione di 300 chilometri di mulattiere di caccia, con un percorso principale di 150 chilometri che disegnava un semicerchio attorno al massiccio, estendendosi da Champorcher fino a Ceresole. Lungo questi tracciati sorsero cinque “case di caccia”, tra cui quella del Lauson, che il Re utilizzò fino al 1876.

La tradizione venatoria fu proseguita da Umberto I. Grazie al controllo rigoroso dei guardaparco e al fatto che la caccia fosse riservata ai Savoia, il bracconaggio diminuì e il numero di stambecchi e camosci crebbe notevolmente. L’ultima caccia reale si tenne nel 1913. Sette anni più tardi, nel 1920, Vittorio Emanuele III donò la sua riserva di 2100 ettari allo Stato Italiano. Questo gesto fu il primo passo verso la creazione del Parco Nazionale Gran Paradiso, istituito il 3 dicembre 1922.

Proprio in quell’anno, Emilio Gallo, allora presidente del CAI di Biella, acquistò la casa di caccia del Lauson. Decise di trasformarla in un rifugio alpino, donandola poi alla sua sezione del CAI. Volle dedicarla a Vittorio Sella, rinomato fotografo, alpinista ed esploratore biellese, nonché nipote di Quintino Sella, illustre ministro e fondatore del Club Alpino Italiano.

Daniele Abela
Daniele Abela

Receptionist e Guida escursionistica: amo la montagna, la bici e tutto ciò che è esplorazione, lenta e autentica.



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