Ai piedi del Monte Rosa si mostra nel suo splendore lucente un lago dai colori magici

Annalisa Porporato e Franco Voglino  | 18 Set 2023

Al termine della Val d’Ayas spettacolare escursione ad un limpido lago di alta quota al limite delle morene glaciali, passando per un ampio e panoramico pianoro dal quale sembra quasi di poter toccare con mano le alte vette del Monte Rosa, con un panorama imperdibile e superbo.

Scheda Tecnica

  • Tempo di percorrenza 2,30 ore sola andata
  • Distanza 4.5 Km sola andata
  • Dislivello 550 md+ sola andata
  • Difficoltà Sentiero Escursionistico
  • Punti acqua Saint-Jacques
  • Segnavia percorso 7-Lago Blu/Piani di Verra inferiore
  • Periodo adatto aprile-ottobre
  • Dove parcheggiare Saint-Jacques

Itinerario

Si parte dalla cappella di St-Jacques (1697 metri di altitudine), citata già nel 1227 ma ricostruita nel 1972, alzandone il pavimento, a causa delle esondazioni del vicino torrente Evançon. Presenta nell’abside affreschi del XV-XVI secolo scoperti solo nel 1958 mentre il piccolo sagrato è rivestito da “ciambelle” in pietra ollare. Alle spalle della chiesa si trova l’edificio della rettoria risalente al 1712 e in cui visse e insegnò per ventun anni il curato Amé Gorret.

Subito dopo l’edificio sacro i cartelli fanno proseguire sempre su strada asfaltata verso destra, con il torrente Evançon alla propria sinistra. Mantenendosi sempre sull’asfalto principale si raggiunge la borgata Blanchard (1726 metri di altitudine), dove finisce la carrozzabile. Al termine della borgata si supera il torrente su un ponte e si prende immediatamente la gradinata a destra in forte salita. Si raggiunge così un secondo ponte sulla destra con il quale si supera il rio Tzere proseguendo sempre in salita, toccando il sito di una antica carbonaia (cartello didattico).
La salita è sempre molto ripida e porta ad un bivio che va preso verso destra.

Si costeggia così il piacevole pianoro di Beau Bois in cui sorge un rascard cinquecentesco e la casa Alpina Don Bosco. La segnaletica in questo tratto è piuttosto imprecisa ma è sufficiente passare nei pressi delle abitazioni senza entrare all’interno delle zone private, seguendo le vaghe frecce gialle ed il numero 3 nel triangolo.
La salita procede sempre abbastanza ripida nel bosco; quando si supera un ulteriore bivio, sempre tenendo la destra, il sentiero si pianifica e raggiunge ora graduale l’inizio dei Piani di Verra Inferiore (quota 2050 metri di altitudine).

Il pianoro ampio e verde si offre come una conca sovrastato dalle principali cime bianche del Gruppo del Rosa come il Polluce (4091 m/slm) ed il Castore (4226 m/slm).
Un enorme masso erratico domina l’inizio del pianoro che va percorso interamente, superando gli alpeggi fino a raggiungere un ponte di legno sul torrente di Verra. Non lo si attraversa ma si prende il sentiero a sinistra, inizialmente selciato (cartello giallo) che sale in modo abbastanza ripido mantenendo il torrente alla propria destra.

Giunti ad un piccolo ponte di pietra si è all’inizio del Lago Blu (2220 metri di altitudine), abbracciato da una ripida morena che purtroppo nasconde in parte la vista sulle cime del Gruppo del Rosa. Proseguendo verso destra si costeggiano le rive del lago che da questo lato si presentano piuttosto ripide; meglio proseguire lungo il sentiero, quando comincia a salire si prende la traccia verso sinistra che scende e che porta alle rive del lato opposto rispetto all’arrivo, più accessibile e con alcuni grandi massi su cui è possibile piazzarsi.

Il lago merita il suo nome, la colorazione è incredibile ed è dovuta al limo glaciale (ciò che resta del disgregarsi delle rocce) che rimane in sospensione riflettendo la luce, e viene alimentato da un ruscello creato dalla fusione del ghiacciaio Grande Verra; curiosamente il bacino non era segnato nelle carte del 1856, si pensa che si sia creato in seguito alla creazione della morena, dovuta al ritirarsi del ghiacciaio che nel 1820 lambiva la parte nord del Piano Inferiore di Verra.

Si può tornare per la medesima via dell’andata oppure effettuare un anello, più lungo di circa 1,3 chilometri ma più graduale come pendenza. Tornati indietro nei Piani di Verra Inferiore, una volta giunti nei pressi del grande masso erratico, si tiene tutto a sinistra in modo da raggiungere un ponte di legno che attraversa il torrente di Verra. Si prosegue quindi tutto su sterrata in discesa fino a raggiungere la borgata Blanchard e l’asfalto. La strada offre nei tratti iniziali bei punti di vista ma soprattutto si presti attenzione a destra, poco prima del bivio con il sentiero che arriva dal rifugio Ferraro. Il torrente qui scorre vicino la strada creando un suggestivo angolo incantato di massi e acqua bassa.

Un personaggio: Amé Gorret

Una delle figure legate alla valle è il curato Amé Gorret (1836-1907). Oggi sembra strano associare una figura sacerdotale all’alpinismo, ma nell’Ottocento è un evento che ha lasciato più volte il segno (tanto per citare un altro nome: il Gnifetti cui è dedicata l’omonima cima di 4554 metri di altitudine, sempre del massiccio del Monte Rosa, è Giovanni Gnifetti (1801-1867), parroco di Alagna Valsesia). Nato a Valtournenche, fu sempre attratto dalle scalate e lo si ricorda nelle prime salite verso il Cervino con la guida Jean-Antoine Carrel, spronando alla conquista del versante italiano nonostante lo smacco subito dall’inglese Whymper; ma anche scrittore di libri e guide sulla Vallée, come quella scritta a due mani con Claude-Nicolas Bich (1830-1886, nonno dell’inventore della famosa penna Bic), pubblicata nel 1876.

A causa del suo successo tra i circoli intellettuali, la sua irriverente schiettezza ed i modi di fare ben poco ortodossi per l’epoca che lo rendono malvisto tra le alte sfere ecclesiastiche finisce praticamente in esilio al rettorato di Saint-Jacques, dove rimane ben ventuno anni.

Un titano racchiuso in un bellissimo Tartaro, si dirà di lui, lontano dalle amicizie che si era fatto come la regina Margherita e re Umberto. Morì infine a Saint Pierre, in un rettorato destinato ad ospizio dei sacerdoti, fino all’ultimo scomodo per il vescovo che gli vietò nel 1906 di partecipare ad un ritiro del clero per evitare che distraesse gli altri sacerdoti.

Informazioni utili

Comodo parcheggio in prossimità della chiesa. In alta stagione potrebbe essere pieno, in tal caso altri parcheggi prima della frazione, lungo la SR45, a 0,3 km dalla chiesa.

Fino ai Piani di Verra accessibile anche in inverno con le racchette da neve, mentre il lago Blu non è raggiungibile.

Valle d’Aosta Turismo www.lovevda.it

Annalisa Porporato e Franco Voglino
Annalisa Porporato e Franco Voglino

Travel writers della provincia di Torino, appassionati trekker, fotografi e collaboratori di riviste di escursionismo, viaggi e magazine con tematiche family friendly. Hanno mappato e sviluppato percorsi a piedi per numerosi enti del turismo italiano ed europeo. Da sempre viaggiano in modo autonomo vivendo i ritmi lenti del cammino, così da avere il tempo di crearsi un sogno. Passione che si è concretizzata nella stesura di numerose guide escursionistiche con vari editori. Ultimamente si stanno occupando di percorsi Benessere e Forest bathing nelle regioni e parchi d’Italia.



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