San Benedetto, fondatore dell’Ordine dei Benedettini, e i luoghi della sua vita. Il Cammino di San Benedetto è un percorso di 300 chilometri tra Umbria e Lazio che ripercorre la storia di questo santo ancora oggi popolarissimo tra i fedeli.
Da Norcia a Montecassino, passando per Cascia, Subiaco, Collepardo, Casamari e numerose altre località di grande pregio storico, culturale e religioso, questo itinerario, da percorrere in circa 10-15 giorni (dipende soprattutto dalla vostra andatura), vi permetterà di scoprire non solo i luoghi di San Benedetto, ma di gettare lo sguardo oltre i confini del turismo tradizionale.
In particolare, poi, la zona di Norcia e Cascia, duramente colpita dai terremoti del 2016-2017, vi trasmetterà le emozioni forti di un territorio che, nonostante i gravi danni subiti, cerca di tornare alla quotidianità grazie a una enorme dose di coraggio e alla volontà di tornare ad essere al centro dei flussi turistici nella zona.
Una città che porta ancora le ferite del terremoto di agosto e ottobre 2016, ma che, seppur lentamente, cerca di tornare alla normalità. Ecco Norcia oggi, luogo di nascita di San Benedetto e simbolo di una terra dove la fede, soprattutto in questi periodi, ha un ruolo fondamentale per la popolazione.
Quello di San Benedetto non è un Cammino come gli altri, pur tracciando la sua strada in piena continuità con i percorsi della fede in Italia, prima tra tutti la Via Francigena, oppure come il Cammino di Santiago.
La sua lunghezza, 300 chilometri, lo rende adatto non per una giornata o un weekend a contatto con la natura, ma per chi cerca una vera e propria “immersione spirituale” tra la natura di Umbria e Lazio e, soprattutto, tra i luoghi che hanno segnato la vita e la predicazione del Santo di Norcia.
Lasciata Norcia, il nostro Cammino di porta verso Cascia, la città dove nacque e visse Santa Rita, la “Santa degli Impossibili”, il cui esempio di fede, dedizione e pazienza è oggi celebrato da centinaia di città e di luoghi della cristianità, in Italia e nel mondo.
Monteleone di Spoleto, lungo il percorso del Cammino di San Benedetto
Immersi nel palcoscenico naturale degli Appennini dell’Umbria, proseguiamo dunque in direzione di Monteleone di Spoleto, comune immerso tra i monti a quasi 1.000 metri d’altezza, e ultima tappa umbra del Cammino di San Benedetto prima di arrivare nel Lazio.
Non ci spostiamo di molto, almeno in altezza, poiché la prossima tappa del Cammino, Leonessa, è situata a ben 969 metri sul livello del mare. Località di montagna molto amata dai turisti del Centro Italia, Leonessa è rimasta sostanzialmente indenne al sisma che ha distrutto Amatrice, ed è dunque anche un buon punto per fermarsi a riposare, prima di ripartire verso Sud.
26 chilometri di percorso ci separano dalla bella Poggio Bustone, 756 metri sul livello del mare, dove si trova l’importante Santuario e Convento di San Giacomo. Luogo della tradizione francescana, nel quale il Santo d’Assisi giunse nel 1208, era inizialmente abitato dai monaci Benedettini, che accolsero la predicazione di San Francesco. Bellissimo il cammino che conduce al santuario superiore, una lunga scalinata in pietra immersa tra due ali di boschi rigogliosi.
A Poggio Bustone troviamo il Santuario di San Giacomo, uno dei quattro “Santuari Francescani”
Arriviamo in appena 13 chilometri a Rieti, il “Centro geografico d’Italia” secondo la tradizione antica, e tra le più importanti località del Lazio settentrionale. Ne approfittiamo per una piccola escursione sul Colle San Mauro, che ci permette di ammirare una invidiabile panoramica sulla città e sui monti che la circondano.
Dai 400 metri circa di Rieti proseguiamo verso i 552 di Rocca Sinibalda, meta di grande impatto scenico nel cuore delle colline della Sabina e, in altri 13 chilometri, siamo a Castel di Tora, sulle sponde del bellissimo Lago del Turano e ai piedi dei Monti Navegna e Cervia, che fanno parte dell’Appennino abruzzese e che arrivano, in corrispondenza dei Monti Carseolani, fino ai 1.800 metri.
Sconfiniamo nel Parco dei Monti Lucretili al raggiungere il borgo (400 abitanti in tutto) di Orvinio, 840 metri sul livello del mare e il bellissimo Castello dei Marchesi Malvezzi Campeggi che domina l’abitato, e proseguiamo per Mandela, a 487 metri sul livello del mare, celebre per il salotto culturale che, nell’Ottocento, fu tenuto da Julie Clary, moglie di Giuseppe Bonaparte.
Nella seconda parte del Cammino di San Benedetto, riprendiamo il percorso da Mandela, in provincia di Roma, proseguendo verso una delle grandi mete di questo itinerario, ovvero Subiaco. Non solo la città di Santa Scolastica, il cui splendido monastero fu fondato proprio dal Santo di Norcia, ma anche il Sacro Speco, l’imponente edificio religioso, scavato sul crinale della montagna, la cui costruzione è forse contemporanea allo stesso San Benedetto, essendovi conservate decorazioni datate all’VIII secolo.
Subiaco – Il Sacro Speco, l’importante Monastero di San Benedetto
Il culto di San Benedetto da Norcia, di Santa Scolastica e di San Francesco d’Assisi trovano, nel clima fresco e tranquillo di Subiaco, la loro massima espressione, donando al viandante e al fedele un luogo di pausa in cui fermarsi non solo qualche ora, ma anche alcuni giorni.
Lasciata Subiaco ci attende il bel borgo di Trevi nel Lazio (821 metri sul livello del mare) e, successivamente, Collepardo, dove si può visitare la straordinaria Certosa di Trisulti, abbazia benedettina fondata da San Domenico di Sora nel X secolo, circondata da enormi boschi di querce e, nella quale, è visitabile una antichissima Farmacia, tra le più belle d’Europa.
L’Abbazia di Casamari, uno dei luoghi più suggestivi del tratto laziale del Cammino di San Benedetto
Ci fermiamo poi a Casamari, abbazia cistercense nel comune di Veroli, luogo straordinario per posizione e per patrimonio storico, fondato da monaci che seguono la regola di San Benedetto forse intorno all’anno Mille. Entro le mura dell’Abbazia di Casamari vi è una Biblioteca, tra le 46 tutelate dallo Stato, che contiene oltre mezzo milione di antichi volumi.
Oltrepassata Isola del Liri, con le sue suggestive “cascate urbane”, il nostro trekking prosegue per Arpino, con l’Arcopoli detta Civitavecchia (da non confondersi con l’omonimo comune del Lazio, questo sulle sponde del Mar Tirreno), e successivamente Roccasecca, celebre per essere – tra le altre cose – luogo di nascita di San Tommaso d’Aquino.
Giungiamo così, infine, all’Abbazia di Montecassino, dopo 300 chilometri di cammino. Costruita a partire dal 529 (sebbene l’edificio attuale sia stato ricostruito dopo i terribili bombardamenti del 18 febbraio 1944), è il luogo che più di ogni altro rappresenta il lascito storico e religioso di San Benedetto da Norcia, dove sono conservate le spoglie del Santo e dove sono più presenti le tracce di quei pontificati legati a stretto giro alla predicazione benedettina, l’ultimo dei quali, quello di Papa Benedetto XVI, è ancora ben vivo nella memoria recente.
Sono Alessio Gabrielli, ho 27 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito GoodTrekking portando avanti la mia passione per il trekking e l'outdoor
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