Spiritualità, natura e ricerca di sé stessi si incontrano lungo il Cammino di Assisi, uno dei cammini italiani a tematica religiosa più importanti del Bel Paese. Ci troviamo, ma è facile immaginarlo, nel cuore del Centro Italia, proprio nelle terre della vita predicativa di San Francesco, vissuto a cavallo tra il XII e il XIII secolo.
Sebbene si rivolga tradizionalmente al pubblico dei pellegrini di fede cattolica, il cammino è oggi – similmente alla Via Francigena e al Cammino di Santiago de Compostela – rivolto ad un pubblico vasto ed eterogeneo.
Non è del resto difficile rimanere incantati dalla bellezza di questi luoghi, che raccontano una storia di fede ma che si rivolgono realmente ai camminatori, allenati o meno che essi siano.
Francesco d’Assisi nacque intorno al 1181-1182 e morì nel 1226. Nella sua pur breve vita, ha segnato in maniera indelebile la storia della cristianità, con il suo messaggio di umiltà, povertà e pace. Patrono d’Italia, simbolo universale della fede più autentica, intorno alla sua predicazione oggi si ritrovano i messaggi di unione di tutte le principali religioni monoteistiche.
Il Cammino Assisi tocca alcune delle località dove San Francesco ha vissuto e incardinato la sua predicazione, come ad esempio l’Eremo di Sant’Antonio a Montepaolo, dove nel 1221 San Francesco incontrò Sant’Antonio di Padova. Presso l’Eremo di Camaldoli pare che Francesco assistette alla consacrazione della chiesa – fatta dal futuro Papa Gregorio IX; il Santuario de La Verna è, invece, il luogo dove il poverello di Assisi ricevette le Sacre Stimmate.
I pellegrini che decidono di intraprendere la “camminata Assisi” si troveranno davanti un percorso eterogeneo, con una lunghezza complessiva di poco inferiore ai 300 chilometri. Come giustamente suggerisce il nome, l’approdo finale è la città santa dell’Umbria, mentre la partenza è fissata a Dovadola.
Questo comune, che appartiene alla provincia di Forlì, è legato alla storia di San Francesco da un episodio particolare che vedremo successivamente. Le singole tappe del Cammino di Assisi sono le seguenti:
Oltre ai già citati santuari di Montepaolo, Camaldoli e La Verna, sono molti i punti di interesse che si aprono lungo il Cammino di Assisi, trecento chilometri nel cuore d’Italia.
Si parte infatti dal Parco delle Foreste Casentinesi, uno dei siti patrimonio dell’Umanità UNESCO dove immergersi in una fitta natura fatta di sentieri e possibilità per chi ama il trekking di montagna.
Molto bella è la visita all’Eremo della Casella di Caprese Michelangelo, romitorio francescano di gusto romanico, così come alla città di Sansepolcro. Quest’ultima, centro nevralgico della Valtiberina, è uno dei luoghi dove si è sviluppata la cultura rinascimentale italiana.
Al percorso Assisi si aggiungono poi le due cittadine umbre di Città di Castello e Gubbio. Se la prima è celebre per i suoi musei, come la Collezione Burri o la Pinacoteca Comunale, la seconda è tra le località dell’Umbria più conosciute.
Ha certamente contributo alla sua fama recente Don Matteo, lo sceneggiato TV con protagonista Terence Hill, ma gli eugubini hanno tanto da farci vedere. Il suggestivo Palazzo dei consoli, la romanica Cattedrale dei Santi Mariano e Giacomo, l’Anfiteatro romano fino al Palazzo del Bargello. Davanti a quest’ultimo si trova la fontana dei matti: una tradizione locale vuole che, facendo tre giri di corsa intorno a questa fontana, si ottenga la “patente da matto”.
Un souvenir decisamente originale per ricordare questa splendida tappa.
Lungo questo pellegrinaggio ad Assisi, che si conclude proprio davanti alle due basiliche della città, si toccano luoghi più ampiamente urbanizzati e veri tratti di natura incontaminata. Il Cammino di Assisi, che è comunque disseminato di rifugi, punti dove dissetarsi e gustare le specialità locali, è ampiamente descritto sul sito ufficiale, disponibile in numerose lingue (italiano, inglese, spagnolo, tedesco, francese, portoghese, polacco, ungherese, ceco, svedese, sloveno e danese).
Al termine del viaggio, mostrando la credenziale (che viene timbrata a ogni tappa), il pellegrino può ritirare l’Assisiana. Si tratta di una pergamena, firmata dal Priore del Cammino di Assisi, che certifica l’avvenuto compimento di tutto il pellegrinaggio tra i sentieri francescani e la visita alle Basiliche Papali e alla Porziuncola di Santa Maria degli Angeli.
Compiere il Cammino di Assisi non è particolarmente complesso, ma certamente richiede un allenamento base. La percorrenza media giornaliera è di 18-20 km, con tappe che raggiungono i 30 km/die. A seconda del periodo dell’anno, il proprio zaino va integrato con abbigliamento antipioggia o con occhiali da sole.
Il tutto, ricordando sempre gli essenziali dell’escursionista: mappa, scarpe comode e tanta voglia di camminare.
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