Tra rifugi e vie ferrate puoi fare uno dei trekking più affascinanti di tutte le Dolomiti; ecco come si arriva in cima al Catinaccio

Emma Valenti  | 22 Mar 2024
Bellissima vista panoramica delle cime del Catinaccio - SH: 2335922305

Avete voglia di sentirvi liberi e in sintonia con la natura lasciando da parte lo stress per sentirvi un tutt’uno con i panorami mozzafiato che andrete a scoprire? Gambe in spalla e andiamo ad esplorare il Catinaccio! Il gruppo del Catinaccio  è un gruppo montuoso delle Dolomiti, in Trentino Alto Adige, tra la provincia autonoma di Trento e quella di Bolzano. La vetta più elevata raggiunge i 3002 metri di quota (Catinaccio d’Antermoia) e, la caratteristica di queste cime è la suggestiva colorazione rosa-rosso che sfuma gradualmente nel colore viola della quale si può godere all’alba ed al tramonto. Questo particolare fenomeno si chiama enrosadira. Una splendida escursione che ci porterà a rifugio Antermoia, Passo Principe e Vajolet partendo da rifugio Gardeccia e ritornando allo stesso compiendo uno spettacolare percorso ad anello.

Scheda tecnica

  • Tempo di percorrenza: circa 7 ore
  • Distanza: 13,7 km
  • Dislivello: 820 metri, 1100 metri considerando tutti i saliscendi
  • Difficoltà: impegnativo
  • Segnavia percorso: sentieri 546, 584, 583, 589 (variante), 577 (variante)
  • Periodo adatto: da tarda primavera ad inizio autunno ma preferibilmente in estate

L’ascesa verso il Catinaccio: un passo più vicino al cielo


Vista dal basso verso l’alto delle imponenti Torri del Vajolet

Per raggiungere rifugio Gardeccia dovremo parcheggiare la macchina a Pera di Fassa o a Vigo di Fassa, in val di Fassa e quindi prendere gli impianti di risalita che ci faranno raggiungere il rifugio. Partiamo per scoprire paesaggi lunari, percorrendo, sopra una certa quota, vallate circondate da immense pareti verticali. Da rifugio Gardeccia iniziamo il nostro camino seguendo le indicazioni per rifugio Vajolet imboccando il sentiero 546. Proseguiamo immersi in una splendida foresta di abeti e pini mughi che, man mano saliamo di quota tendono a diradarsi fino a scomparire. Giunti a quota 2245 metri vediamo dinnanzi a noi rifugio Vajolet. Continuando a passo sicuro verso il Catinaccio, ci troviamo ad un crocevia in cui si intersecano diversi sentieri, noi dobbiamo prendere quello segnalato con il numero 584 che ci condurrà a rifugio Passo Principe. Questo sentiero ha una pendenza costante che ci permette di salire senza troppa fatica.

Sempre più in alto! Il Catinaccio ci fa emozionare

Lago di Antermoia - IS: 848184774
Il bellissimo Lago di Antermoia con i suoi colori cristallini

Il rifugio è ora davanti ai nostri occhi, bellissimo e molto suggestivo data la sua particolarità di essere incastonato nella roccia. Proseguiamo sempre per il sentiero 584 che, dopo averci fatto superare il Passo Antermoia, ci conduce all’omonimo rifugio. Costeggiando le pareti del Catinaccio d’Antermoia arriviamo a 2770 metri di quota del passo Antermoia. Ora dobbiamo intraprendere una lunga discesa in direzione del vallone d’Antermoia che poi attraverseremo. In questo spettacolare canyon desertico un tempo vi era il ghiacciaio. Dopo questa parte di cammino ci si apre il cuore di fronte al magnifico lago d’Antermoia, dove poco distante sorge l’omonimo rifugio. Siamo a quota 2497 metri. Ora ci accingiamo a ritornare verso rifugio Gardeccia imboccando il sentiero 583 che ci porterà al passo di Laussa facendoci risalire ad un’altitudine di 2709 metri.

Un ritorno da favola…anche per i più avventurosi!

Qui potremo ammirare un panorama mozzafiato, ci sembrerà di essere in cima al mondo riempiendoci gli occhi guardando dinnanzi a noi le imponenti cime della Marmolada, il Sella e il Sassolungo. Scendendo per la val di Laussa potremo avere la fortuna di incontrare sul nostro cammino i camosci, infatti questa è anche chiamata valle dei Camosci. Ancora qualche sforzo per risalire al passo delle Scalette ad un’altitudine di 2403 metri per poi scendere a rifugio Gardeccia, concludendo il nostro viaggio sul Catinaccio. Bisogna fare particolare attenzione a questa parte di percorso che è indicata per escursionisti esperti con attrezzatura (EEA) perché ci sono dei tratti molto esposti. Dal passo delle Scalette raggiungeremo rifugio Gardeccia percorrendo un sentiero ripido, ghiaioso e franoso, quindi sarà opportuno munirci anche di un caschetto.

Conclusioni

Se non vogliamo affrontare questo tratto così impegnativo possiamo scegliere di scendere a Pera di Fassa. Prendiamo dunque il sentiero 589 passando per la val Udai o scendere per la val di Dona prendendo il sentiero 577 fino a Campitello. Rientriamo stanchi ma felici con il cuore gonfio di splendide emozioni che questa indimenticabile  escursione ci ha regalato.

 

Emma Valenti
Emma Valenti

Emma Valenti, della provincia di Trento, residente nel Parco Naturale dell'Adamello Brenta, da sempre appassionata di trekking e laureata in Beni Culturali. Promotrice del cammino meditativo, che ci aiuta a riappropriarci della centralità dell'anima.



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