Questo percorso non è un semplice tour: è un viaggio dell’anima attorno al Sassolungo, tra roccia, cielo e silenzi infiniti, dove ogni passo rivela emozioni autentiche e panorami destinati a restare per sempre nel cuore.
Inizia tutto al Passo Sella, dove l’aria d’alta quota accarezza il viso, intrisa del profumo dei rododendri in fiore e dei pascoli silenziosi. Il cielo, immenso e sereno, sembra offrirti una dolce benedizione: è l’inizio di un’avventura che parla di pietra e luce, di coraggio e meraviglia.
Il sentiero si stende davanti a te, invitante e misterioso, tra scorci che cambiano con la luce del mattino. Le pareti aspre del Sassolungo si riflettono nel tuo sguardo, mentre l’aria frizzante dei prati ti accompagna passo dopo passo. È un dialogo delicato tra gli elementi: il vento tra gli alberi, il canto di un corvo che echeggia, ogni fiore selvatico è un piccolo tesoro che si apre al sole. La montagna ti parla piano, e tu ti ritrovi ad ascoltarla, ad ascoltarti.
Man mano che sali, l’ambiente cambia. Roccia e cielo si incontrano alla Forcella del Sassolungo, dove il Rifugio Toni Demetz appare come un gioiello incastonato tra le imponenti guglie dolomitiche. Lì, tra i balli delle nubi e il vento gelido, puoi sostare. Una sosta fatta di legno antico, sapori semplici e il calore di chi accoglie i viandanti. Il respiro rallenta, il cuore si rassesta, e la montagna diventa voce.
Riprendi il cammino con la consapevolezza che ogni passo è un dono. Il sentiero scende tra massi e pascoli, attraversa scenari mutevoli dove sassi che sembrano scolpiti abitano accanto alla pietra viva del Sassolungo. Arrivi al Rifugio Vicenza – una finestra aperta sul mondo, tra Sassolungo e Sassopiatto. Qui la natura esplode: valli, creste, vette che sembrano toccare il cielo. Ogni panorama è un acquerello in movimento, ogni respiro un canto di libertà.
Prosegui aggirando il massiccio, tra angoli intimi e spiazzi sconfinati. Ogni curva svela un nuovo quadro: ombre profonde, prati luminosi, scorrere di acque lontane. Il sentiero ti insegna a guardare, a rallentare, a sentirti parte di qualcosa che ti supera. Poi, d’improvviso, ecco il Rifugio Emilio Comici: perfetto equilibrio tra roccia e cielo, accoglienza e solitudine. È un luogo in cui fermarsi davvero, sentire il respiro delle Dolomiti, la loro quiete oltre il caos.
Il ritorno a Passo Sella non è una resa, ma un completamento. Il bosco che accoglie, il vento che sussurra promesse di nuovi orizzonti, la roccia madre che rimane, silenziosa e antica, come una poesia scritta nella pietra. La camminata si chiude, ma il cuore è rimasto lassù, sospeso tra il cielo e la roccia.
Emanuele Ferretti, per gli amici Manè, è da sempre un grande appassionato di viaggi e avventura. La passione per la fotografia e per la natura lo ha portato a scoprire il mondo con i mezzi più disparati: dalla canoa, alla moto, al paramotore, al trekking.
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