Il Rifugio Passo Principe è uno storico crocevia di sentieri escursionistici, una tappa obbligatoria per tutti gli appassionati della montagna. Il percorso che vi proponiamo oggi è uno dei giri ad anello più affascinanti e completi della zona, anche se duro sia per il dislivello sia per la difficoltà tecnica del percorso soprattutto nella sua parte finale. La bellezza dell’itinerario però ripaga ampiamente tutta la fatica fatta durante il trekking. Si tratta della versione classica dell’anello più gettonato nel cuore del Catinaccio – la variante è la partenza dal Rifugio Re Alberto I -, nella zona di confine tra il Trentino e l’Alto Adige.
Già la partenza di questo percorso è iconica: il Rifugio Gardeccia, facilmente raggiungibile dal Rifugio Ciampedie dove arriva una seggiovia che parte da Pera di Fassa e una funivia che invece si prende a Vigo di Fassa. In alternativa spesso è in funzione anche un bus navetta, oppure c’è un sentiero – abbastanza duro – che dal paese arriva fino al rifugio. Volendo al Gardeccia si può anche dormire prenotando direttamente tramite il sito ufficiale, ma come abbiamo visto i modi per arrivare al punto di partenza di certo non mancano.
Dal Gardeccia dove inizia questo percorso la strada si fa subito in salita: il sentiero 584 inizialmente ha pendenze più agevoli, ma poi l’ascesa si fa più dura. Dopo circa 2 km di sentiero in salita – il panorama però merita una menzione, con una splendida vista sul Catinaccio e le Torri del Vajolet – si arriva al Rifugio Passo Principe (2.601 m), con l’ultimo tratto che è impegnativo essendo su ghiaione. Il rifugio è piccolo ma caratteristico, come incastonato al riparo di una roccia proprio sotto le verticali pareti del Catinaccio d’Antermoia. Sempre seguendo lo stesso sentiero e dopo aver scollinato, inizia una discesa breve però assai ripida attraverso un paesaggio lunare fatto di rocce e ghiaie dolomitiche.
Dal Passo Principe occorre fare 45 minuti di discesa e falsopiano per arrivare al Rifugio Antermoia (2.497 m), altro pezzo di storia delle Dolomiti. Il rifugio si trova nelle vicinanze del suggestivo Lago d’Antermoia: qui una pausa è d’obbligo, sia per ammirare la bellezza del posto sia per ricaricare le energie visto che ancora c’è da camminare. Da Antermoia imboccando il sentiero 583 si arriva al Passo Dona con la strada che torna a salire prima verso il passo Laussa e poi – dopo una discesa e una forcella – verso quello delle Scalette, con tratti attrezzati e ghiaioni: questa parte del percorso presenta terreni potenzialmente pericolosi e per escursionisti esperti. L’ultimo tratto per il ritorno al Gardeccia è caratterizzato da una discesa molto ripida da affrontare con attenzione.
Nel 2006 il Rifugio Passo Principe è stato acquistato da alcune guide alpine che l’hanno ristrutturato assemblando tutto il legno a mano. Una tradizionalità voluta che permette ai visitatori di respirare la montagna in modo genuino tra legno, fatica, panorami impareggiabili e un’accoglienza che ti fa sentire a casa. Tutto il percorso però è una totale immersione tra le meraviglie del Catinaccio, un massiccio iconico della zona e autentico must per tutti gli amanti della montagna, con l’autentica chicca del Lago di Antermoia, autentica gemma che spunta fuori dalla roccia.
Spesso parlando di sentieri, rifugi, vette e panorami, si dimentica di citare anche altre eccellenze della zona. La Val di Fassa infatti è un vivido esempio di come fare turismo in montagna. Da Canazei a Moena, passando per tutti gli altri paesi della zona come Vigo, Pozza, Pera o Mazzin, tutta la valle è attrezzatissima tra impianti, piste ciclabili e tanti parchi per bambini. Insomma, è il luogo adatto non solo per i patiti delle escursioni, ma anche per tutte quelle famiglie che magari cercano itinerari meno impegnativi e ugualmente suggestivi.
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