Dolomiti per tutti: ecco i 3 percorsi da fare assolutamente nel Brenta

Benedetto Sensini  | 03 Ago 2023
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Le Dolomiti di Brenta, nel cuore del Parco Adamello Brenta, sono uno dei nove gruppi dolomitici dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Sono circondate da altrettanti luoghi incredibili. A nord dalla Val di Sole, a sud dalle Valli Giudicarie, a est dalla Val di Non, dal Lago di Molveno e dall’Altopiano della Paganella, e a ovest dalla Val Rendena. Nelle Dolomiti di Brenta, poi, si trovano alcune delle località turistiche più belle del Trentino: Madonna di Campiglio, Dimaro, Pinzolo, Molveno, San Lorenzo in Banale, Marilleva, Andalo, Folgarida.

La particolarità (e la spettacolarità) delle Dolomiti di Brenta sta, però, tutta nella loro incredibile conformazione geologica e nell’ambiente naturale quasi intaccato. Picchi, torri e guglie rocciose di grande effetto circondano questo scenario naturale particolarmente affascinante. Mentre, passando al centro del gruppo dolomitico, è possibile arrivare allo splendido Lago di Molveno (il più pulito d’Italia!) e a Madonna di Campiglio.

Qualche cenno di geologia sulle Dolomiti di Brenta

Dal punto di vista geologico, le Dolomiti di Brenta descrivono la storia delle Dolomiti dal Permiano al Giurassico. Particolarmente ben conservata è la successione stratigrafica del Noriano-Liassico, che illustra la transizione tra la Piattaforma di Trento e il Bacino Lombardo. Proprio per il suo grande interesse geologico, nel 1967 è stato fondato il Parco Naturale dell’Adamello-Brenta, divenuto poi un Geopark apprezzatissimo e visitatissimo in tutto il mondo.
Dal punto di vista geomorfologico, le Dolomiti di Brenta, costituite da rocce calcaree e dolomitiche, presentano tre tipi di diversità geomorfologica: Si possono osservare forme e rilievi legati alla tettonica, come scarpate, aiguille e pinnacoli; fenomeni di erosione attiva dovuti all’attuale attività di gelo/disgelo e forme relitte modellate dall’azione di antichi ghiacciai; e un sistema carsico ben sviluppato, sia a livello superficiale, con pozzi e campi rigati, sia a livello sotterraneo, con grotte e doline.

Per quanto riguarda le cime del Brenta, molte si attestano intorno ai tremila metri. La più alta del gruppo è la Cima Tosa a 3.173m, seguita di poco dalla Cima di Brenta a 3.150m. Le altre cime rilevanti del gruppo seguono di poco, con delle altitudini che variano dai 3.118m fino ai 2.883m.

I trekking da fare assolutamente nel Brenta

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Ora che abbiamo scoperto un po’ di più questo luogo fantastico, andiamo a vedere i 3 sentieri escursionistici più belli da fare sulle Dolomiti di Brenta.

Il giro del Lago di Molveno, il lago più pulito d’Italia

Il primo itinerario che vi proponiamo nel Brenta, che merita assolutamente di essere preso in considerazione, è la il giro ad anello intorno al Lago di Molveno. È un percorso di 11km molto facile e alla portata di tutti che si svolge, per l’appunto, attorno al perimetro del lago. Questo itinerario regala ad ogni passo scenari pazzeschi. L’acqua cristallina del lago più pulito d’Italia, gli scorci delle montagne, con l’imponente Cima Tosa a ovest. Infine, vale la pena anche solo per passare per il bellissimo borgo di Molveno, sulle sponde settentrionali del lago. Un’altra chicca da non perdere durante il giro del lago, per la quale vale la pena fare una piccola deviazione, sono le rovine di due fortini napoleonici. Poco più avanti, invece, il sentiero attraversa una splendida cascata che si tuffa nelle acque limpide del Lago di Molveno.

Il giro dei rifugi del Brenta

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Se dal lago vogliamo spostarci in montagna, il modo migliore per farlo è sicuramente questo itinerario ad anello che permette di esplorare i rifugi più belli delle Dolomiti del Brenta. Si tratta di un’escursione classica, alla portata di tutti, ma che richiede un po’ di impegno. Impegno che viene presto ripagato dalla vista mozzafiato che si ha costantemente sulle Dolomiti e sul gruppo dell’Adamello-Presanella.

Si parte dal Rifugio Vallesinella, dove si può parcheggiare per poi incamminarsi verso il Rifugio Casinei. Da qui ci si muove verso il Rifugio Tuckett, a 2239m. Infine, muovendo verso sud, si arriva all’ultima tappa prima di tornare a chiudere l’anello: il Rifugio Brentei.

In tutto per percorrere l’anello ci vogliono circa 6 ore di camminata, per un totale di 15km di percorso e 1166m di dislivello positivo. Portate acqua e qualche snack, ma vi consigliamo anche di godervi un po’ di ristoro in uno dei magnifici rifugi.

Il cuore del Parco Naturale Adamello Brenta: trekking nella Val Algone

La Val Algone forse è uno dei segreti meglio conservati di tutto il Parco dell’Adamello-Brenta. È una stretta valle a ovest del massiccio di Cima Tosa, e proprio per la sua relativa locazione, più remota rispetto alle altre vallate, ha conservato un ambiente naturale spettacolare. E anche per questo la Val Algone vanta ben tre differenti riconoscimenti UNESCO: Patrimonio Mondiale, Global Geopark e Riserva della Biosfera.

Qua è la natura a regnare, e per questo si possono osservare popolazioni importanti di fauna selvatica e una rigogliosa flora. La fauna comprende caprioli, cervi e camosci, ma anche marmotte ed aquile reali nella parte più elevata. Volando indietro di milioni di anni, invece, si possono trovare ancora parecchi resti di fossili.

Un percorso classico è l’anello che va dal Rifugio Ghedina alla Malga Nambi, che in 3h30 permette di esplorare per lungo la valle e scoprirne tutta la bellezza incontaminata. In alternativa, per chi proprio non riesce a resistere al richiamo dell’alta quota, ci si può spingere fino a 2450m alla scoperta del Rifugio XII Apostoli.

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