Coraggio e ambizione, questo percorso sulla Marmolada non è adatto per deboli di cuore

Alessandro Cipolla  | 31 Ago 2025
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La Marmolada non è solo la vetta più alta delle Dolomiti con i suoi 3.343 metri di altitudine, ma l’autentica icona di questo gruppo montuoso patrimonio mondiale dell’UNESCO. Questa montagna però è anche il simbolo della crisi climatica che stiamo vivendo, con il suo celebre ghiacciaio che è in costante riduzione: di questo passo, secondo gli esperti entro la fine del secolo potrebbe scomparire del tutto. Questa meraviglia della natura – che l’uomo dovrebbe preservare – si trova tra la Val di Fassa e la Val Cordevole, in pratica segnando il confine tra la parte trentina e quella bellunese delle Dolomiti. Anche il Passo Pordoi e il Passo Fedaia che conducono alla Marmolada sono luoghi storici della montagna italiana, anche per il loro significato in ambito ciclistico.
Fatte le dovute “presentazioni” occorre presentare adesso questo percorso che partendo – e ritornando – dal Rifugio Pian dei Fiacconi sale fino alla cima più alta della Marmolada, Punta Penia. Alcune precisazioni però sono d’obbligo. Si tratta di uno dei trekking più belli e iconici di tutte le Dolomiti, ma si tratta di un percorso molto difficile e solo per escursionisti esperti. Non mancano infatti tratti di ferrata e di terreno potenzialmente pericoloso, che devono essere affrontati con il giusto equipaggiamento e una buona preparazione pregressa. Una raccomandazione questa doverosa e che deve essere tenuta bene a mente.

Trekking alla Marmolada

Scheda tecnica

  • Tempo di percorrenza: 5:50 ore
  • Distanza: 5,93 km
  • Dislivello: 780 metri
  • Difficoltà: Difficile
  • Punto di partenza e arrivo: Rifugio Pian dei Fiacconi

Mappa

Il percorso

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Già la partenza di quest’anello fa capire la particolarità tecnica – e anche la bellezza – del percorso. L’inizio è dal Rifugio Pian dei Fiacconi, o meglio da quello che resta visto che questo storico punto di riferimento dell’alpinismo nostrano è dismesso dal 2020 dopo che è stato colpito da una valanga. Ci si arriva così a piedi dal Lago di Fedaia dato che anche la funivia non è più in funzione. Siamo già in alta quota e circondati da un panorama meraviglioso, con la strada che inizia subito a salire in maniera decisa. Il sentiero si snoda tra rocce e ghiaioni e può presentare dei tratti pericolosi. Dopo un chilometro si arriva al Ghiacciaio della Marmolada, immersi nella neve rimanente e nella nuda pietra.

L’ascesa continua su pendenze che in alcuni tratti sfiorano anche il 50%, fino ad arrivare alla via ferrata Cresta Ovest, il tratto attrezzato che costituisce il cuore dell’itinerario. È una ferrata storica di difficoltà media, ma che richiede passo sicuro e attrezzatura adeguata perché l’esposizione è notevole. In alcuni tratti si cammina quasi sospesi tra i due versanti della Marmolada, ma la visuale è indescrivibile al pari della sensazione che si prova. Circa due chilometri dopo la partenza si arriva a Punta Penia, l’apice del percorso con i suoi 3.343 m di altezza.

Qui si trova un piccolo rifugio – la Capanna Punta Penia, aperta solo in estate e dove si può anche pernottare prenotando tramite il sito ufficiale –  con il panorama che è impressionante praticamente a 360 gradi. Arrivati a questo punto inizia la discesa che è molto impegnativa. Molti tratti possono essere ghiacciati e servono i ramponi, occorre di conseguenza fare attenzione in tutto il tratto che precede e segue la Forcella della Marmolada, mentre l’ultimo pezzo che riposta a Pian dei Fiacconi è in leggera salita ma non troppo difficile.

La Regina delle Dolomiti

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Questa escursione è impegnativa: non è infatti una semplice camminata, ma servono attrezzatura da ferrata, casco, imbrago e, a seconda delle condizioni, ramponi e corda. Per chi è esperto e ha dimestichezza con ferrate e terreno glaciale, si tratta di un percorso immancabile tra le varie vette conquistate. Per tutti gli altri invece è meglio lasciare stare. La Marmolada non a caso è chiamata la Regina delle Dolomiti, non solo per la sua altezza, ma anche per l’imponenza e la bellezza del paesaggio circostante. Nelle giornate limpide da Punta Penia si vedono quasi tutte le Dolomiti e persino le Alpi austriache. In inverno invece si scia con la zona che fa parte del comprensorio Dolomiti Superski.

Come molte altre vette della zona, durante la Prima Guerra Mondiale anche la Marmolada è stata il teatro di lunghe battaglie tra l’esercito italiano e quello austro-ungarico. Celebre è la cosiddetta “Città di ghiaccio”, una fitta rete di gallerie scavate dagli austriaci dentro il ghiacciaio per ospitare truppe e depositi. Oggi, resti e testimonianze di quel periodo bellico sono raccolte nel Museo della Grande Guerra di Serauta, raggiungibile tramite l’omonima funivia: si tratta del museo più alto d’Europa, un luogo unico dove è possibile comprendere quella che è stata la Grande Guerra.

Alessandro Cipolla
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