
Il Ghiacciaio Presena è uno dei tanti tesori delle Dolomiti e, come ogni “opera d’arte” che si rispetti, la sua caratteristica è di essere tanto bello quanto delicato. Per chi non lo sapesse stiamo parlando di uno dei più celebri ghiacciai alpini nostrani, situato nel Gruppo dell’Adamello-Presanella – in Trentino, ma proprio al confine con la Lombardia – a un’altitudine che varia dai 2.700 ai 3.000 metri. Ci troviamo nei pressi del Passo del Tonale, un’area facilmente accessibile e resa iconica dal Giro d’Italia, capace di offrire ambienti spettacolari e dominati da ampi panorami, rocce chiare, nevai persistenti e, appunto, dal celebre Ghiacciaio Presena.
Il trekking che vi andiamo a proporre arriva fino a Passo Presena, sviluppandosi in un contesto tipicamente alpino: in estate il percorso è molto apprezzato grazie a sentieri ben tracciati e a un clima fresco anche nei mesi più caldi, mentre in inverno lo stesso itinerario assume un carattere completamente diverso e diventa una meta apprezzata per escursioni con le ciaspole, l’importante però è essere muniti delle migliori attrezzature da sport invernali. Oltre alle meraviglie paesaggistiche, questa zona è celebre anche per essere stata uno degli scenari della cosiddetta Guerra Bianca, ovvero le battaglie tra Italia e l’Impero Austro-Ungarico combattute durante la Prima Guerra Mondiale: trincee, resti di baraccamenti e postazioni militari sono ancora visibili lungo il tracciato o nelle immediate vicinanze.

Il punto di partenza di questo trekking è da Passo Paradiso, situato a oltre 2.500 metri d’altitudine e raggiungibile anche tramite impianti di risalita dal Passo del Tonale. Tutto il percorso così si sviluppo in alta quota e, da Passo Paradiso, si imbocca un sentiero ben evidente che inizialmente sale in maniera dolce. Subito si incontra il Monumento alla Fratellanza che ricorda le battaglie della Grande Guerra. Dopo aver incontrato il Lago Monticello, la strada inizia a salire in maniera più decisa fino ad arrivare alla Capanna Presena.
La Capanna Presena è un rifugio – dove ci sono anche camere per dormire oltre a una zona wellness – che si trova a un’altitudine di 2.753 metri. Fatta la dovuta sosta occorre affrontare la parte più impegnativa del tragitto: uno strappo di circa un chilometro con pendenze costantemente sopra il 30%, il tutto in un paesaggio ormai totalmente aperto con un’impareggiabile vista a 360° sulla Val di Sole. Si arriva così ai 3.000 metri del Passo Presena, con la visuale che da qui è ancora più spettacolare potendo guardare in faccia il Ghiacciaio Presena e tutto l’ambiente circostante. Dopo aver contemplato questa meraviglia della natura, non resta che tornare al punto di partenza facendo a ritroso il sentiero percorso.

Il Ghiacciaio Presena oltre a essere un simbolo delle dolomiti è anche un esempio lampante dei problemi causati dal cambiamento climatico. L’aumento delle temperature medie – soprattutto durante i mesi estivi – ha provocato una fusione del ghiaccio sempre più intensa e prolungata che non viene più compensata dalle nevicate invernali.
Il Ghiacciaio Presena – piccolo e frammentato – così è stato particolarmente colpito dal climate change. Negli ultimi decenni così si è registrata una riduzione significativa sia della superficie sia del volume complessivo, ponendo il ghiacciaio stesso a rischio. Dal 2008 una parte del ghiacciaio viene coperta in estate con teli geotessili bianchi, capaci di riflettere la luce solare e di ridurre la fusione del ghiaccio. Una soluzione questa per rallentare la perdita di volume, ma che purtroppo non risolve la problematica.

Giornalista pubblicista laureato al D.A.M.S., ama da sempre la montagna e la natura, ma non chiedetegli di prendere una funivia...
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