Il gioiello più piccolo dell’Arcipelago Toscano per un’esperienza di trekking senza precedenti

Benedetto Sensini  | 18 Lug 2023
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Oggi vi parliamo di un trekking molto particolare. Niente montagne, spiagge incredibili, lunghe percorrenze e ristori per turisti. Il trekking all’Isola di Gorgona è decisamente un’esperienza atipica, strana e unica. Proprio così perché, quando si sbarca a Gorgona si entra nell’ultima isola-carcere d’Europa.

Ma anche qui, non stiamo parlando di Rikers Island, Alcatraz o qualsiasi altra idea ci si può fare sulle isole carceri. Gorgona è molto diversa da come chiunque se la possa aspettare e il trekking presso l’isola è un modo per conoscere qualcosa di nuovo, oltre che ad esplorare un luogo fantastico. Andiamo a vedere di che si tratta.

Gorgona, l’ultima isola-carcere d’Europa

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Gorgona è l’isola più piccola dell’Arcipelago toscano, con una superficie di poco superiore ai 2km² e amministrativamente rientra nel territorio del comune di Livorno, dal quale è separata da 34km di mare. Insieme alle altre isole dell’arcipelago, anche Gorgona fa parte dell’area del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ed è dunque un’area protetta, ma non è sicuramente questa la caratteristica principale di Gorgona.

Sull’isola è infatti presente dal 1869 una colonia carceraria, che oggi racchiude tutto il territorio dell’isola. Negli anni, poi, la colonia carceraria si è sviluppata alla ricerca di un modello detentivo volto alla riabilitazione e alla rieducazione dei carcerati. Per questo, per i circa 70 detenuti dell’isola, la vita non scorre in cella, ma durante il giorno i carcerati hanno la possibilità di lavorare nei campi dell’isola, di lavorare a stretto contatto con gli animali, ma anche di studiare, socializzare, praticare attività fisica o altre attività. Il modello proposto da Gorgona ha dunque un approccio molto diverso da quello adottato nella maggior parte delle carceri in Italia e secondo molti studi è un sistema che porta i suoi frutti. Secondo fonti diverse in Italia il tasso di recidiva si attesta tra il 60 e l’80%, mentre per i detenuti di Gorgona questo numero scende intorno al 20%.

Detto questo, non bisogna dimenticarsi che si sta visitando una struttura detentiva e ci sono delle limitazioni a quello che si può fare durante la visita. Per questo motivo è impossibile sbarcare sulla piccola Gorgona senza l’autorizzazione dell’autorità carceraria e senza essere accompagnati da delle Guide Ambientali. Tra le varie cose, quando si visita Gorgona non ci si può allontanare mai dal gruppo e non si possono portare telefoni cellulari o macchine fotografiche, per ovvi motivi di sicurezza.

Perché fare un trekking a Gorgona?

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In effetti, questa domanda non è così banale, dopotutto l’Arcipelago toscano non manca di isole più grandi e più attrezzate per accogliere turisti e trekkers. Ma il punto della visita a Gorgona è tutt’altro.

Da una parte si va per scoprire questa piccola e fantastica isola, ricoperta di vegetazione e dalle alte scogliere (a ovest), dove sono presenti campi di vite e allevamenti animali tutto fuorché tradizionali. Perché a Gorgona si sta passando da un modello agricolo-zootecnico differente, dove l’obbiettivo non è quello della produzione di reddito, ma all’insegnamento di conoscenze e capacità ai detenuti. A tutti gli effetti un modo diverso e più coscienzioso di lavorare e vivere la terra e gli animali.

Non è solo natura; l’importanza del contatto umano

Ma il vero motivo per cui visitare Gorgona è un’esperienza da provare è proprio la possibilità di entrare in contatto con i detenuti attraverso delle visite Progetto Sociale di Toscana Trekking; un modo unico per mettere in contatto abitanti e visitatori per poter dare a questi ultimi la possibilità di conoscere e riflettere su tematiche legate alla legalità, ai diritti personali e alla libertà. Ma anche per conoscere, tramite uno scambio diretto con i detenuti, le condizioni delle carceri italiane e i limiti del sistema carcerario nel resto del paese e tutto quello che riguarda il reinserimento sociale e la rieducazione del carcerato.
È dunque un’occasione unica per poter imparare e stigmatizzare l’idea del carcerato come una persona che vada allontanata dalla società, offrendo sia a chi abita a Gorgona e sia a chi la visita la possibilità di ricreare un contatto sociale.

Inoltre, il programma prevede anche un’escursione nelle bellezze dell’isola attraverso un itinerario che prevede una camminata di circa 6km sulle carrarecce che portano agli antipodi dell’isola. Dunque, se siete interessati all’esperienza fantastica che solo il trekking sull’isola di Gorgona può dare, adesso è il momento di viverla!

Benedetto Sensini
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