La ciclovia di Dante, il percorso tra Ravenna e Firenze è una poesia su due ruote

Leonardo Anchesi  | 14 Apr 2023
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La Ciclovia di Dante, promossa dalle amministrazioni regionali di Emilia-Romagna e Toscana, è un percorso ciclabile che collega Ravenna, città in cui Dante Alighieri trascorse gli ultimi anni di vita, e Firenze, sua città natale. L’itinerario, lungo 225 km ma che offre numerose varianti, attraversa sia borghi ricchi di storia e arte sia fitti boschi e colline erbose, regalando al viaggiatore panorami imperdibili. Il cammino ripercorre idealmente il peregrinare del poeta che, condannato all’esilio nel 1302 e quindi costretto a lasciare la sua amatissima Firenze, girovagò per le corti dell’Italia centro-settentrionale, sino ad approdare a Ravenna sotto la protezione del podestà Guido Novello, dove morì nel 1321. Partendo da Ravenna sarà quindi possibile percorrere quella via per Firenze che Dante sognò sino all’ultimo di poter imboccare, senza però che questo privilegio gli fosse mai concesso.

Il percorso della Ciclovia di Dante

Vista la lunghezza del percorso, è possibile dividerlo in 3 o 4 tappe, in base al proprio allenamento e a quante ore di pedalata si intendono affrontare ogni giorno. Il tracciato inizia piegando decisamente verso sud sino a raggiungere Cervia; da qui si lascia la costa per addentrarsi verso ovest, raggiungendo Forlì. La ciclovia si dirige poi per un breve tratto verso sud, attraversando Castrocaro Terme, per poi volgere verso nord-ovest per attraversare i centri di Brisighella, Fognano e raggiungere Marradi, primo comune in territorio toscano.

L’itinerario quindi punta dritto su Borgo San Lorenzo per poi compiere una svolta decisa verso nord permettendo così di toccare l’abitato di San Piero a Sieve e, senza indugio, piegare a sud-ovest per fare ingresso a Fiesole. Da qui la meta è ormai prossima; 10 km e si farà ingresso nel centro storico di Firenze, punto di arrivo di questa spettacolare escursione.   

Da Ravenna a Forlì

ravenna

Partenza da Ravenna, la città in cui Dante trascorse l’ultimo periodo della sua vita; una visita veloce in centro storico è d’obbligo, se non altro per ammirare il monumento funebre del Poeta e gli sfavillanti mosaici della chiesa di San Vitale, mirabile esempio di architettura bizantina in Italia, realizzata nel VI secolo d.C. per espresso volere dell’imperatore Giustiniano. Si lascerà poi la cittadina ravennate per dirigersi verso la Pineta di Classe, l’antico porto imperiale, all’interno del Parco delta del Po.

Il percorso attraversa questo importantissimo polmone verde della riviera adriatica per circa 22 km, per poi fare ingresso a Cervia, città nota per la produzione del sale. E non a caso proprio la grande salina accoglie il visitatore sul percorso, proiettandolo all’interno della sua antica storia e della sua ricca biodiversità. 

Sulle sponde del Savio

Lasciata Cervia, il percorso si dirige verso sud-ovest lungo la Ciclovia del fiume Savio che permette di raggiungere in poco tempo il Parco Fluviale di Cannuzzo, attraverso strade sterrate pianeggianti. La pedalata in questo tratto è rilassante sia per l’assenza di pendenza che per il panorama circostante caratterizzato dai lunghi filari di pioppi bianchi e i boschi di salici, il tutto accompagnato dal distensivo suono dello scorrere delle acque.

Dopo circa 60 km dalla partenza si giunge a Forlimpopoli, ai piedi della dorsale appenninica, tra la Via Emilia e la Valle del Bidente. Una visita alla Rocca Hoderlaffa, costruita nel XIV secolo per volere della famiglia degli Albornoz, sarà una buona scusa per fare un pausa. 

Da Forlimpopoli a Forlì, passando da Bertinoro

Si prosegue oltre le strade pianeggianti del fiume Savio per affrontare la salita che porta al Colle Cesubero, altipiano ove sorge Bertinoro, paese famoso per il “balcone della Romagna” e annoverato  nell’elenco dei borghi autentici d’Italia. Da qui sarà infatti possibile avere una vista a volo d’uccello su tutta la costa adriatica e scattare foto molto suggestive. Proprio qui, nella famosa Rocca fu ospite Dante all’inizio del suo esilio. Bertinoro è anche famoso per il propri vini locali; non a caso, una leggenda narra che la figlia dell’imperatore Teodosio, una volta assaggiato uno di questi prodotti, abbia esclamato “Non di così rozzo calice sei degno, o vino, ma di berti in oro” dando così origine al nome del borgo.

Dopo la breve visita sulle alture, il percorso torna in pianura raggiungendo Forlì attraverso la via ciclabile Fluviale del Fiume Ronco. Il Sommo Poeta soggiornò a Forlì nel 1303, ospite degli Scarpetta Ordelaffi, signori locali. La città, che offre molteplici soluzioni per il pernotto, è da tenere in considerazione per la prima tappa.

Fino a Marradi: si fa ingresso in Toscana

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Lungo la ciclabile del Fiume Montone si giunge a Castrocaro Terme, famosa località termale dominata dalla Rocca omonima. Andando oltre sulla medesima ciclovia, a soli cinque chilometri si entra a Terra del Sole, borgo costruito per volere di Cosimo I de’ Medici 1564; oltre a rappresentare un esempio sublime di architettura rinascimentale pura, costruita secondo i canoni della dottrina umanistica, la cittadina era un importante avamposto difensivo contro le aggressioni dello Stato Pontificio in danno del Granducato di Toscana. 

Ma il susseguirsi di bellezze su questo percorso è continuo e non si fa a tempo a lasciare l’incredibile storia di Terra del Sole che si fa ingresso a Brisighella. Il suggestivo borgo medievale, caratterizzato dalla cinta muraria, il dedalo di viuzze e le scale scolpite nella roccia, è famoso anche per la produzione di olio d’oliva DOP. Oltre l’incantevole Brisighella e i suoi pinnacoli di roccia, lungo la strada statale 302, si trova il paese di Marradi, antichissimo insediamento già abitato dai Liguri, dagli Etruschi e dai Galli Senoni, situato pochi km dopo il confine tra Emilia-Romagna e Toscana. Arrivati qui, si saranno percorsi altri 70 km di strada da Forlì, per lo più in salita; è consigliabile quindi programmare la seconda sosta per la notte.

L’arrivo a Firenze

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Si lascerà Marradi per raggiungere il Castello di Pulicciano, teatro di numerose battaglie tra lo schieramento dei guelfi bianchi insieme ai ghibellini e i guelfi neri. Superato poi il passo della Colla, situato a un’altitudine di 913 metri slm, inizia la discesa che, dopo 17 km, porta a Borgo San Lorenzo, lungo la Via Faentina. Dal tessuto urbano spicca il caratteristico campanile a forma di esagono irregolare. Da segnalare la Madonna di Borgo San Lorenzo, una delle opere più antiche attribuite al Maestro Giotto e conservata all’interno della Pieve di San Lorenzo.

Dopo un passaggio a San Piero a Sieve,  inizia la discesa finale verso Firenze percorrendo la via Bolognese. In città sarà d’obbligo visitare il monumento di Dante che domina, austero, la piazza Santa Croce, inaugurato nel 1865, un tempo collocato al centro della piazza, ed entrare in Santa Croce per portare omaggio al cenotafio del Sommo Poeta, realizzato nel 1830 dallo scultore Stefano Ricci.

Consigli per l’uso

Il percorso è lungo circa 225 km; oltre a quanto proposto, sarà comunque possibile suddividerlo anche in più tappe, in considerazione dei numerosi centri attraversati che offrono diverse possibilità per il pernottamento. L’allenamento richiesto è di buon livello, ma ci si può comunque affidare ad una e-bike, leggera o fullpower, e potersi così godere questa fantastica ciclovia anche senza necessariamente essere ciclisti provetti. 

Leonardo Anchesi
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