Il fascino medievale della Toscana per un percorso di trekking urbano d’eccezione

Leonardo Anchesi  | 15 Ott 2023
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Praticare il trekking urbano fa bene al corpo e alla mente; ma farlo tra i vicoli di Siena, la città in cui questa disciplina è stata, per così dire, istituzionalizzata nel lontano 2003, assume un significato ancora più profondo. Non a caso, questa incantevole città d’arte nel cuore della Toscana, si presta perfettamente a praticare il trekking urbano: i suoi vicoli del centro storico in leggera pendenza, disseminati di opere da visitare e ammirare, sono il luogo perfetto per fare sport e, allo stesso tempo, arricchire il proprio bagaglio culturale.

Sei chilometri attraverso i vicoli della città del Palio

Il percorso qui suggerito vi condurrà attraverso i vicoli del centro storico di Siena, dove l’arte e la storia sono le protagoniste assolute, per un trekking urbano indimenticabile. In circa sei km di trekking, a pendenza più o meno costante, avrete l’imbarazzo della scelta riguardo i luoghi da visitare e approfondire, oppure a cui dedicare un veloce sguardo dando maggior spazio allo sport e al movimento. In ogni caso, sarà impossibile non respirare l’aria medievale che pervade questi posti unici al mondo, ove turisti da ogni dove giungono per ammirarne la bellezza.

Appuntamento in piazza del Campo

Palazzo_PubblicoPunto di partenza del giro non poteva che essere fissato all’interno della meravigliosa cornice di piazza del Campo, il cuore pulsante della città di Siena. La piazza è diventata celeberrima grazie al Palio di Siena, gara di equitazione di origine medievale che si disputa due volte l’anno fra le diciassette contrade della città. Qui ha sede anche il Palazzo Pubblico, vero gioiello dell’architettura medievale senese. Costruito fra il 1297 e il 1310, il Palazzo era la sede del Governo di Siena; oggi porta avanti la sua funzione pubblica ospitando i principali uffici comunali. Tra il 1325 e il 1348 fu realizzata anche l’imponente torre che culmina con il coronamento in travertino realizzato su progetto di Lippo Memmi. La facciata, suddivisa in quattro ordini, è un vero e proprio trionfo dell’arte gotica; il candore del travertino del primo registro si sposa armoniosamente con il mattoncino rosso del restante paramento.

Affresco_LorenzettiLe sale interne rappresentano un tripudio della scuola pittorica senese del Trecento. Le opere di grandissimo pregio sono numerose; oltre alla Maestà di Simone Martini, opera di un fulgore unico, è da segnalare il maestoso affresco Allegoria degli esiti del buono e del cattivo governo di Ambrogio Lorenzetti, uno dei più antichi dipinti a tema non religioso della storia dell’arte medievale.

A passo svelto verso il Duomo di Siena

Duomo_SienaLasciato il Palazzo Pubblico alla vostra sinistra, punterete decisi verso il Duomo, altra opera di enorme pregio. Prima di raggiungere la piazza sulla quale si innalza l’imponente facciata, passerete vicino a un altissimo muro con due grandi finestroni al centro; tenetelo a mente perché fra poco capirete di cosa si tratta. Giunti nella piazza del Duomo la bellezza della facciata è entusiasmante: l’armoniosa bicromia dei marmi accompagna l’architettura gotica che qui è rappresentata al massimo dello splendore. Il campanile che svetta al lato dell’edificio ne accentua il prospetto verticale, slanciando tutta la struttura verso l’alto.

Realizzato fra il 1220 e il 1370, già nel 1339 si pensò a un colossale ampliamento, nel quale l’attuale basilica avrebbe avuto la funzione di transetto; ecco, quindi, il motivo di quell’alto muro visto poco prima: sarebbe dovuto essere la facciata del nuovo duomo, di cui venne realizzata solo quest’ultima e la navata di destra. I lavori di ampliamento non furono mai completati; il “facciatone” è rimasto lì a vigilare sulla piazza, mentre parte dell’imponente navata venne recuperata per altri edifici.

Navata_Duomo_SienaL’interno, se possibile, è ancor più sfolgorante dell’esterno: le opere di altissimo valore non si contano e i più grandi artisti del medioevo e del rinascimento hanno lavorato dentro questo edificio.

Il trekking urbano continua fino alla fortezza Medicea

Una volta che avrete lasciato il duomo, raggiungerete in pochi minuti la Fortezza Medicea, simbolo del poter civile che amministrava Siena in epoca moderna. L’imponente fortificazione venne realizzata per volere di Cosimo I de’ Medici fra il 1561 e il 1563 per controllare la città da poco assoggettata al volere mediceo. Il luogo su cui sorge la fortezza era stato, negli anni appena precedenti, sede di una fortificazione spagnola. L’edificio è un quadrilatero con gli spigoli rinforzati, così da poter resistere anche ad assedi di lunga durata. Le misure esterne sono di 200 metri e 270 metri e complessivamente il perimetro misura 1500 metri. Qualora voleste intensificare l’allenamento, quindi, tenete a mente che due giri di Fortezza equivalgono a 3 km.

Le Porte, la Basilica di San Francesco e Palazzo Salimbeni: il giro volge al termine

Terminata la visita alla Fortezza, o i giri di perimetro qualora aveste optato per un incremento di km, il trekking urbano punta a nord, tra i vicoli, verso Porta Camollia, il monumentale ingresso che accoglieva i viaggiatori in ingresso a Siena provenienti da Firenze; da qui si punterà verso sud e poi vero est, sino a raggiungere Porta Ovile, altro storico accesso al centro. A passo svelto, senza perdere il ritmo, raggiungerete quindi la Basilica di San Francesco, poco più a sud della Porta. La facciata della piccola chiesa dedicata al Santo assisiate è un tripudio di semplicità ed equilibrio. Pur condividendo lo stile costruttivo con lo sfarzoso Duomo, la costruzione presenta un semplice paramento in mattone rosso, adornato con poche e semplici sculture e un protiro in marmo bianco. L’interno rispecchia la semplicità esteriore, seppur realizzato in marmi colorati in bicromia.

Palazzo_SalimbeniNon molto distante dal punto di arrivo del trekking, potrete ammirare anche Palazzo Salimbeni, altro simbolo della città di Siena. L’edificio, originariamente di proprietà della famiglia Salimbeni, venne realizzato attorno al XIII secolo, sfruttando come appoggio le mura della città. Passato per diversi proprietari, venne acquistato definitivamente nel 1866 dal Monte dei Paschi di Siena che ne fece la propria sede centrale. La struttura venne fortemente influenzata dai restauri del 1877, curati da Giuseppe Partini, sostenitore della corrente dei puristi. Tuttavia, questo meraviglioso palazzo, resta una delle opere imperdibili del centro storico senese.

Leonardo Anchesi
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