Garfagnana, un’esperienza di trekking in Toscana tra le vette di Alpi ed Appennini.
Alcuni la chiamano addirittura “l’isola verde” della Toscana, anche perché il suo nome vuol dire proprio “Grande foresta”; la Garfagnana si apre in un panorama caratterizzato da gruppi di castagni, faggi, querce, valli vertiginose, cime aspre e nude, altopiani che quasi si posano sui fiumi, centri abitati abbracciati alle colline in cui il frenetico ritmo cittadino è lontano ricordo.
Da qualche anno è stato organizzato un percorso ad anello con partenza e arrivo a Castelnuovo di Garfagnana, la “capitale” di questa valle: i percorsi, divisi in 9 tappe corrispondenti ad altrettanti giorni, hanno atmosfera e ambiente che “sanno” un po’ di Alpi un po’ di Appennini, visto che collegano il Parco Regionale delle Alpi Apuane e il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano.
Lunghezza | 15,5 chilometri |
Durata | 7,5 ore effettive |
Principali punti attraversati | Arni, Grancia, Sassi, Alpe di Sant’Antonio, Colle Panestra |
Livello di difficoltà | Medio |
Dislivello | 1.500 metri |
Tipologia di itinerario | Trekking |
Partenza e arrivo | Castelnuovo di Garfagnana, Rifugio Rossi |
La tappa porta dai 270 metri di altitudine di Castelnuovo Garfagnana ai 1609 del Rifugio Rossi, in località “uomo morto”, dove si pernotta (ci sono letti a castello, portarsi il sacco letto o il sacco a pelo). Da lì la vista può spaziare verso il mare, dall’Isola d’Elba al golfo de La Spezia, occhieggiando anche la Corsica, e sulle cime più note delle Apuane, Pania Secca, Pania della Croce, Pizzo delle Saette, Puntone di Mezzo al Prato, anche detto “il naso” per il suo suggestivo profilo.
C’è la possibilità di incontrare caprioli, mufloni, daini, gracchi reali, che su queste vette nidificano, e aquila reale. L’itinerario è in parte su strada asfaltata, in parte su mulattiere e boschi.
Da Castelnuovo si incontrano il Mulino della Grignetola, verso Arni, una vecchia mulattiera che porta a Grancia alla chiesetta della Madonna della Neve (siamo a 675 metri) e poi al paesino di Sassi, il cui vecchio abitato è posto su un rilievo di roccia a precipizio sulla valle del torrente Turrite secca. Si prosegue per Eglio anche su strada asfaltata. La meta è l’Alpe di S Antonio: siamo a quota 869 metri, un gruppo di case tra pascoli e orti.
Si sale prendendo la segnavia del CAI n.133 per raggiungere Colle Panestra e la località Piglionico, lasciando la carrozzabile che porta a Molazzana per prendere un altro sentiero CAI, segnavia n.7 con cui si sale al rifugio, meta finale.
Lunghezza | 10 chilometri |
Durata | 5 ore effettive |
Principali punti attraversati | Vallone dell’Inferno, Rifugio Del Freo, Col di Favilla, Diga Isola Santa |
Livello di difficoltà | Medio |
Dislivello | 1.500 metri |
Tipologia di itinerario | Trekking |
Partenza e arrivo | Castelnuovo di Garfagnana, Rifugio Rossi |
Dal Rifugio, con il segnavia CAI n. 7, si raggiunge prima la Focetta del Puntone e poi, altro segnavia CAI n.126, si risale verso il Vallone dell’Inferno. Tutto un pietrame nei dintorni: prestare attenzione perché con l’umidità si potrebbe scivolare. Si lascia il sentiero per raggiungere i 1859 metri della Pania della Croce. Si ritorna sul sentiero scendendo di quota: la pendenza è notevole, meglio procedere a zig zag fino a raggiungere la Foce di Mosceta e il Rifugio CAI Del Freo, attorno ai 1200 metri di altezza. Un buon punto per effettuare una sosta.
Una nuova segnavia CAI, la 9, porta al Col di Favilla, un borgo ora abbandonato e che accoglie con tutto il suo fascino del “c’era una volta…”
La meta successiva è Isola Santa, siamo a circa 508 metri di altitudine: ci si arriva con un sentiero immerso nel bosco, con forte pendenza. Si attraversa l’omonima diga e si può soggiornare nel vecchio borgo.
Lunghezza | 19 chilometri |
Durata | 5 ore effettive |
Principali punti attraversati | Porreta, Passo Sella, Valle d’Arnetola |
Livello di difficoltà | Medio – Difficile |
Dislivello | 590 metri in salita, 590 in discesa |
Tipologia di itinerario | Trekking |
Partenza e arrivo | Castelnuovo di Garfagnana, Rifugio Rossi |
La terza tappa segue in parte la strada asfaltata che da Isola Santa porta al Passo di Scala e al paese di Porreta, da dove parte il sentiero per la Maestà del Tribbio, 1157 metri di altezza, e Vagli Sotto, 575 metri.
Qui si può anche decidere di effettuare la salita al Monte Sumbra, 1769 metri, arrivando a Capanne di Careggine e prendendo il sentiero segnavia CAI n. 145 (ci vogliono oltre 7 ore con dislivello di 1200 metri in salita e altrettanti in discesa).
Quindi si scende verso Passo Sella, 1500 metri, e poi verso la Valle d’Arnetola e quindi Vagli Sotto. Questo paese ha un bel lago artificiale prodotto dallo sbarramento di una diga, e che ha sommerso l’antico paese: vede la luce solo quando si svuota l’invaso per manutenzione.
Lunghezza | 15 chilometri |
Durata | 7 ore effettive |
Principali punti attraversati | Vagli Sopra, Campocatino, Passo della Focolaccia |
Livello di difficoltà | Medio – difficile |
Dislivello | 950 metri in salita, 450 in discesa |
Tipologia di itinerario | Trekking |
Partenza e arrivo | Vagli Sotto – Val Serenaia |
In questa tappa si passa dai circa 600 metri di Vagli Sotto per salire dopo aver superato Vagli Sopra ai 1000 metri di Campocatino (segnavia CAI 177). Ci si dirige verso il Passo della Tombaccia, 1360 metri.
Il paesaggio attraversato è arido, carsico con doline e depressioni fino al Passo della Focolaccia, 1650 metri, un panorama di monti scavati (o meglio deturpati) dall’attività estrattiva del marmo, tanto che si passa proprio attraverso una cava, superata la quale si prende il segnavia CAI 179 per la Foce di Cardeto, Valle di Orto di Donna e proseguendo per il sentiero CAI 179 si giunge alla Val Serenaia.
Paesaggio incantevole, una conca glaciale circondata da montagne bellissime come il Monte Pisanino che è la vetta più alta delle Apuane con 1947 metri. Nella valle ci sono diversi rifugi dove fermarsi.
Lunghezza | 14 chilometri |
Durata | 6,5 ore |
Principali punti attraversati | Foce Rifogliola, Perdetola. Albiano, Gramolazzo |
Livello di difficoltà | Medio – facile |
Dislivello | 300 metri in salita, 350 in discesa |
Tipologia di itinerario | Trekking |
Partenza e arrivo | Val Serenaia, Altopiano Argegna |
Le ampie praterie dell’Altopiano dell’Argegna, tutto intorno al Santuario della Madonna della Guardia, si possono raggiungere tutto su asfalto, dalla Foce della Rifogliola attraverso ampi castagneti per arrivare prima in località Perdetola poi ad Albiano, quindi alla Foce dei Carpinelli ed in breve all’Argegna.
Oppure partendo dalla Foce della Rifogliola si scende al paese di Gramolazzo con il suo lago. Si prosegue per Agliano, Castagnola, i Prati di Debbia, e si raggiungono Capoli e Giuncugnano, 876 metri di altezza. Si sale ancora quindi per arrivare alla meta finale, l’altopiano, sui 1034 metri di altitudine.
Lunghezza | 14 chilometri |
Durata | 5,30 ore |
Principali punti attraversati | Monte Tondo, Passo Pradarena, Ospedaletto |
Livello di difficoltà | Medio – difficile |
Dislivello | 825 metri in salita, 256 in discesa |
Tipologia di itinerario | Trekking |
Partenza e arrivo | Val Serenaia – Altopiano dell’Argegna/Passo di Pradarena |
Dai mille metri dell’Altopiano dell’Argegna ci si avvia verso il Monte Tondo, 1782 metri (molto ventoso), lasciando le Apuane. Nel percorso si intravede il golfo de La Spezia, i Monti Pisani, le Alpi Marittime.
Si raggiunge il nodo orografico della Torre delle Tre Potenze, siamo a 1771 metri. Si mantiene la destra verso monte Scalocchi, 1810 m, Monte Ischia, 1732 m, per il Passo di Pradarena, 1579. Qui c’è la strada provinciale che collega la Garfagnana con Reggio Emilia, siamo sul crinale al confine tra Emilia e Toscana. Sipuò dormire nel paese di Ospedaletto.
Lunghezza | 13 chilometri |
Durata | 4,5 ore |
Principali punti attraversati | Monte Soraggio, Le Porraie, Monte Romecchio |
Livello di difficoltà | Medio – difficile |
Dislivello | 350 metri in salita, 322 in discesa |
Tipologia di itinerario | Trekking |
Partenza e arrivo | Altopiano dell’Argegna, Rifugio Battisti/La Foce |
Un’intera tappa che si svolge tutta sullo spartiacque appenninico, oltre i 1600 m di quota, toccando diverse montagne, Monte Soraggio, Le Porraie, Monte Romecchio.
La meta finale è il Rifugio Battisti che è in località Lama Lite, 1765, provincia di Reggio Emilia, proprio nel Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano.
Un’alternativa è proseguire per la cima del Monte Ravaianda, 1768 metri, raggiungere la Focerella e scendere nel versante toscano presso il Rifugio La Foce, in alta Valle del Serchio di Soraggio, al margine del Parco Naturale dell’Orecchiella.
Lunghezza | 14 chilometri |
Durata | 7,5 ore |
Principali punti attraversati | Parco dell’Orecchiella, Passo delle Forbici, Passo delle Radici |
Livello di difficoltà | Medio – difficile |
Dislivello | 500 metri in salita, 500 metri in discesa |
Tipologia di itinerario | Trekking |
Partenza e arrivo | Rifugio Battisti/La Foce San Pellegrino in Alpe |
Un percorso che porta dal Rifugio Battisti o La Foce verso i 2054 metri del Monte Prado, in uno scenario che vede l’ampia vallata dell’Abetina Reale, le foreste di faggio del Parco dell’Orecchiella, le praterie a mirtilli. Si prosegue verso altre vette, i 1982 e i 1946 metri di Monte Vecchio e Monte Cella.
Via via si arriva fino al Passo delle Forbici, al Passo del Giovarello, all’Alpicella delle Radici, al Passo delle Radici. Qui si attraversa la strada statale che collega la Garfagnana a Modena, si prosegue su uno sterrato fino ai 1525 metri di San Pellegrino in Alpe, il borgo più alto di tutto l’Appennino Centro-Settentrionale, meta finale.
Lunghezza | 17 chilometri |
Durata | 6 ore |
Principali punti attraversati | Valbona, Isola Castiglione |
Livello di difficoltà | Medio |
Dislivello | 1200 metri |
Tipologia di itinerario | Trekking |
Partenza e arrivo | San Pellegrino in Alpe, Castiglione di Garfagnana |
Dalla provincia di Modena, dove sta San Pellegrino in Alpe, ci si riavvia verso quella di Lucca e Castelnuovo di Garfagnana. Si scende molto dai 1525 metri del primo per arrivare ai poco più 200 del secondo.
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