All’ombra del Grondilice c’è una spettacolare finestra che ti regalerà uno dei panorami più belli delle Alpi Apuane

Leonardo Anchesi  | 27 Dic 2024

La Finestra del Grondilice rappresenta una delle mete più gettonate fra gli appassionati del trekking e delle Alpi Apuane. La stretta “V” della Finestra è infatti un punto privilegiato di osservazione su due versanti della catena montuosa a cavallo fra Garfagnana e Lunigiana: verso est sarà infatti possibile vedere il canale del Fondone, con i suoi prati erbosi che si alternano alla roccia brulla, fino a scorgere, nelle giornate più terse, il mare di Marina Carrara; verso occidente, invece, il verde dei boschi della valle di Orto di Donna si alterna al bianco del marmo che si getta, come una perenne montagna innevata, nei prati della Val Serenaia. La Finestra è appena sotto la cima del monte Grondilice; con una piccola deviazione sul percorso, qualora non foste particolarmente stanchi, sarà possibile raggiungerla in una manciata di minuti. Adesso però gambe in spalla, si sale sulla Finestra del Grondilice!

Foce stretta, vista infinita: benvenuti alla Finestra del Grondilice

Scheda tecnica

  • Punto di partenza: Minucciano, loc. Orto di Donna – parcheggio Rifugio Donegani (LU)
  • Punto d’arrivo: Minucciano, loc. Orto di Donna – parcheggio Rifugio Donegani (LU)
  • Lunghezza: 10,3 km
  • Dislivello di salita: 990 mt
  • Tempo di percorrenza: 4 ore e mezza circa
  • Difficoltà: Difficile – EE (Escursionisti Esperti)
  • Periodo dell’anno: dalla primavera all’autunno (nei mesi più freddi solo con esperienza specifica su neve e ghiaccio e attrezzatura adeguata)

Raggiungere il Rifugio Donegani

Il Rifugio Donegani è il punto di partenza ideale per la maggior parte delle escursioni che interessano questa vallata, ma non è comunque l’unico. Per raggiungerlo basterà seguire le indicazioni per Minucciano; se si arriva dal lato Garfagnana, da Castelnuovo di Garfagnana per intenderci, 2 km prima del meraviglioso borgo medievale, un gioiello architettonico a cui si deve dedicare per forza un visita, si troverà un bivio, in corrispondenza di una galleria; girate sulla sinistra e dopo 5 km arriverete al Donegani; sbagliare è impossibile. Qualora invece foste in arrivo dal lato Lunigiana, per esempio da Aulla, allora dovrete raggiungere Minucciano, superare la galleria e al termine di questa svoltare a destra. Semplicissimo insomma. Davanti al rifugio c’è un ampio parcheggio, che nei mesi vacanzieri potrebbe anche riempirsi, quindi il consiglio è di arrivare presto oppure pernottare direttamente lì. L’itinerario che vi proponiamo è un anello che vi riporterà direttamente al punto di partenza.

Primo step: dal Donegani a Foce Giovo

Il sentiero 37 inizia subito di fronte al parcheggio. La salita è subito impietosa, del tutto indifferente alle vostre gambe fredde. Qualora si volesse optare per un inizio più soft, allungando un po’ si potrà sfruttare per qualche centinaio di metri la strada asfaltata che prosegue oltre il rifugio. Dopo il primo strappo di poche centinaia di metri, raggiungerete la via che entra nelle cave. Pochi metri per riprendere il fiato e poi prenderete le indicazioni per il 37 sulla destra; il sentiero ricomincia a salire in maniera severa, andando a lambire il margine del bacino marmifero. Il tracciato, ben segnato, vi regalerà un punto di vista privilegiato sulle cave di marmo; per gli amanti del genere sarà uno spettacolo inusuale potersi fermare a guardare i mezzi d’opera che si muovono sui ripidi pendii e, con la scusa, riprendere fiato. A passo tranquillo, raggiungerete foce Giovo in poco meno di un’ora.

Da qui la vista vi toglierà il fiato: alla vostra destra potrete ammirare il maestoso Pizzo d’Uccello dal suo versante sud, quello adatto alla maggior parte degli escursionisti, più facile ma molto meno noto della sua parete nord, sogno di tutti gli alpinisti e riservata solo agli arrampicatori esperti.

Si scende a Capanna Garnerone e poi veloci fino a foce Rasori

Dal Giovo inizia un lungo tratto in discesa sino a un piccolo bivacco, Capanna Garnerone, che raggiungerete in circa un’ora. Il sentiero è agevole e ben segnato e scende alternando tratti di radura a tratti di bosco e altri ricavati nel fianco di depositi detritici; dovrete seguire le indicazioni per foce Rasori. La piccola struttura è un bivacco ideale nella stagione fredda e luogo di pausa perfetto, grazie al grande tavolo con le panche sistemato all’esterno. Nelle vicinanze è anche presente una fontana ma attenzione: nelle stagioni calde potreste trovarla asciutta. Finita la pausa, riprenderete il sentiero che in circa 10 minuti immersi nel bosco vi condurrà a foce Rasori. Fermatevi, posate lo zaino e godetevi il panorama sul canale del Fondone.

Quando il gioco si fa duro: salita alla Finestra del Grondilice

Da foce Rasori il percorso inizia a tornare verso ovest. Dopo un primo tratto a mezza costa in quota, con una leggera esposizione che potrebbe mettervi un po’ in difficoltà qualora soffriste di vertigini, il sentiero inizia a risalire, ripido e severo, il ghiaione subito sotto la Finestra del Grondilice. La salita è veramente impegnativa e, a tratti, ci si deve aiutare con le mani, ma solo per brevissimi segmenti di pochi metri. Un comodo sentiero a zig zag è stato ricavato appena prima della stretta foce per smorzare un po’ la pendenza; arrivati alla Finestra, però, vi dimenticherete subito della fatica: vi affaccerete sulla vallata di Orto di Donna che sarà sotto di voi, come un tappeto di boschi e montagne. E alle vostre spalle il canale del Fondone e il versante marittimo delle Apuane saranno il completamento di questa vista mozzafiato; aguzzando bene la vista potrete financo vedere il mare di Marina di Carrara.

Si torna al Donegani ma non prima di aver fatto tappa al Rifugio Orto di Donna

Dopo un po’ di meritato riposo (e un puntata sulla vetta del Grondilice distante pochi minuti), si comincerà la discesa. Dopo un primo tratto ancora fra erba e bassa vegetazione, vi immergerete in un bosco di faggio che vi accompagnerà fino al Rifugio Orto di Donna. La struttura si presta per consumare un buon pasto oppure anche solo per una lunga pausa. Da qui, prenderete il sentiero che passa dagli Orti e tornerete al Donegani. In alternativa, potrete scendere sfruttando la strada di servizio delle cave di marmo, ma sono nei giorni non lavorativi; diversamente, infatti, è vietato a causa dei numerosi pericoli presenti in cava. Qualsiasi strada voi scegliate, raggiungerete nuovamente il parcheggio in circa un’ora.

Foglietto illustrativo per la Finestra del Grondilice

L’escursione è impegnativa e a tratti tecnica. Per cui: scarponi (buoni e adatti a fondi rocciosi), bastoncini se siete abituati a utilizzarli, abbigliamento adeguato con un cambio per eventuali mutamenti improvvisi delle condizioni meteo. Portate vi una buona scorta di acqua: è presente una fontana a Capanna Garnerone ma in alcuni periodi potrebbe essere asciutta. Affrontate questo anello solo nel caso abbiate già una certa esperienza alpinistica e un certo allenamento. In alternativa, la Finestra è raggiungibile anche direttamente dal sentiero sfruttato solo per il rientro, decisamente più semplice dal punto di vista tecnico ma comunque impegnativo per fiato e gambe.

Leonardo Anchesi
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