A spasso nel medioevo fra Minucciano e Bergiola

Leonardo Anchesi  | 27 Lug 2023

Il trekking in Garfagnana è sempre un momento di contatto con l’antico, ma il percorso che da Minucciano conduce al borgo fantasma di Bergiola rappresenta un viaggio attraverso le epoche, riscoprendo un tempo antico altrimenti relegato ai soli libri di storia. Attraverso antichi tratturi, un tempo passaggio di pellegrini, monaci e pastori, andrete a toccare località dove si respira ancora quell’aria di un tempo che fu, dove la vita si svolgeva a piedi o, al più, a dorso d’asino. Incontrerete saggi anziani, frati dalle lunghe barbe e, se sarete fortunati, anche qualche folletto dei boschi che, per dispetto, vi indicherà la strada sbagliata. Insomma, sarà un trekking tanto facile quanto evocativo. Andiamo quindi a scoprire come arrivare da Minucciano a Bergiola.

Fare trekking da Minucciano a Bergiola, un ponte fra medioevo e contemporaneità

Scheda tecnica

  • Punto di partenza: Minucciano (LU)
  • Punto d’arrivo: Minucciano (LU)
  • Lunghezza: 7,0 km
  • Dislivello di salita: 220 mt
  • Tempo di percorrenza: 3 ore
  • Difficoltà: Facile – T (Turistico)
  • Periodo dell’anno: tutto l’anno

Si parte da Minucciano, il borgo più nord della Garfagnana


Punto di partenza di questa magnifica escursione attraverso i secoli sarà il paese di Minucciano, piccolo borgo al confine nord della Garfagnana. Già qui potrete iniziare a respirare un’aria antica, diversa da quella di tutti i giorni. Dentro i suoi vicoli, percorribili esclusivamente a piedi, vivrete momenti di assoluta pace, fra il silenzio e i profumi di buono che arrivano dalle poche case ancora abitate. Raggiungerlo è molto semplice. Arrivando da sud, da Castelnuovo di Garfagnana per intenderci, dovrete puntare a settentrione sino a giungere a Piazza al Serchio. Da qui lascerete la dorsale della Garfagnana in favore di una deviazione di 10 km che vi porterà dritti in piazza a Minucciano. Parcheggiate pure qui l’auto, all’interno dell’ampio parcheggio gratuito, date un’ultima occhiata all’attrezzatura e cominciate questa magnifica avventura nel medioevo toscano.

Fino all’eremo della Beata Vergine del Soccorso


Dalla piazza in basso, che i locali chiamano il “fossato” in ricordo di quel tempo in cui lì scorreva l’acqua a protezione del castello, si dovrà prendere la salita che porta verso le capanne dei pastori. Sarà moto semplice individuarla; il tratturo è comodo e la salita è poco faticosa, resa ancor più agevole dall’ombra del bosco di maestosi castagni che andrete ad attraversare. Il castagno sarà infatti il vostro compagno di viaggio prediletto in questa escursione e, qualora doveste andare in una bella giornata di autunno, vi ringrazierà donandovi i suoi frutti dolci e prelibati. Dopo poco noterete un grande campo di profumatissima lavanda curato dalla piccola comunità di frati; fermatevi e guardate verso nord: potrete godere di un quadro magnifico che raffigura Minucciano con lo sfondo delle Apuane di Orto di Donna.

Poco più avanti raggiungerete l’eremo della Beata Vergine del Soccorso, luogo di pace e preghiera immerso nel verde. Sarà il luogo ideale per una sosta meditativa e una passeggiata nei boschi attorno al santuario.

Si arriva a Bergiola, dove il tempo si è fermato


Dal Santuario avrete due possibilità per raggiungere Bergiola: la prima sarà scendere nuovamente verso la strada provinciale per poi percorrere circa un km e intercettare il bivio sulla destra verso Bergiola, ben segnalato dalle indicazioni turistiche. In alternativa potrete continuare nei boschi dietro l’eremo; tuttavia, a meno che non siate in compagnia di qualcuno che conosce l’area, è sconsigliabile poiché il sentiero non è segnato e il sottobosco è piuttosto fitto.


In entrambi i casi, comunque, arriverete al bivio per Bergiola in una manciata di minuti; da qui ancora poche centinaia di metri e inizierete a vedere il muro fortificato a valle, che un tempo costituiva il primo anello di difesa del piccolo borgo. Il rientro lo farete dalla medesima strada sfruttata per l’andata.

Esplorare Bergiola, tra storia e leggenda


Il piccolo borgo, le cui origini si perdono nella notte dei tempi e ormai disabitato da più di un secolo, merita un’accurata esplorazione. Nella piazzetta, un tempo ritrovo della piccola comunità, noterete ciò che resta della piccola chiesa, al cui interno ancora si notano i resti della pigmentazione che un tempo adornava le pareti, e il pozzo pubblico, fonte di acqua per gli abitanti. I ruderi delle case sono il luogo ideale per far sfogare la vostra voglia di avventura. Noterete all’interno i resti dell’antica quotidianità che un tempo animava questo piccolo centro: un antico lavandino e i resti di un focolare domestico vi porteranno indietro, sino a quando la vita era semplice e con poche pretese.


La storia ci narra che il borgo si spopolò definitivamente dopo il tremendo terremoto del 1920; la leggenda vuole, di contro, che causa dell’abbandono fu un essere mitologico e spaventoso, con il corpo di serpente e la testa di bambino noto ai più come Regolo dei motri (il piccolo Re dei serpenti) che si dilettava a tormentare la popolazione, obbligata ogni anno a sacrificargli una vergine. Fatto sta che, da oltre un secolo, nessun uomo ha mai più osato dormire fra queste poche case.

Qualche piccola avvertenza

L’escursione che da Minucciano conduce a Bergiola è molto semplice, veramente adatta a tutti e, soprattutto, molto godibile anche nei mesi più caldi. Infatti, tolto qualche breve tratto in comune con la via provinciale, il percorso è costantemente all’ombra del bosco, che dona un refrigerio costante. Questa è la tipica escursione breve e a cui abbinare anche una visita del paese di Minucciano, la cui struttura ancora ferma al tempo dei cavalieri e delle dame merita veramente un approfondimento.

L’attrezzatura necessaria è quella standard, con l’accortezza di avere con voi un coppia dii bastoncini, particolarmente utili in alcuni tratti in discesa; saranno perfetti per lo scopo i bastoncini della Glymins, in vendita su Amazon a 35,99€. Una buona scorta di acqua, nonostante l’ombra, ci vuole sempre e per l’occasione perché non munirsi della borraccia Ferrino Neo Drink, in vendita a 16,92€? Le scarpe da trekking, ovviamente, sono sempre obbligatorie; vista la semplicità dell’escursione possono essere anche tranquillamente utilizzate scarpe basse, purché abbiano una suola adeguata al fondo dissestato: Scarpa Mojito, in questo senso, è veramente un’ottima scelta e la potrete trovare su Amazon a 112€.

 

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