Col sole si corre in Sardegna: alla scoperta del cammino di Santu Jacu

Leonardo Anchesi  | 05 Giu 2023
SH1218504838

C’è poco da fare, appena arriva l’estate si corre al sole, raggiungendo le mete più affascinanti e la Sardegna è sicuramente una tra le prime. Da diversi anni, tuttavia, il turismo sull’Isola non è più esclusivamente dedicato al mare ma una grossa fetta di viaggiatori la raggiungono per il trekking e l’escursionismo. Da un po’ di tempo a questa parte si è aggiunto un altro cammino che attira tanti appassionati del backpacking: il Cammino di Santu Jacu.
Questa via di pellegrinaggio, tracciata dal 2010 e inserita nella rete ufficiale degli itinerari turistici, culturali e religiosi dell’Isola dal 2012, rappresenta il tratto sardo del celeberrimo Cammino di Santiago de Compostela, senza ombra di dubbio il pellegrinaggio più famoso in Europa e oltre. La via tracciata in Sardegna ripercorre il culto dell’Apostolo san Giacomo il Maggiore sull’Isola, che secondo alcune fonti svolse anche lì la sua attività di predicazione.

L’itinerario si sviluppa per 1600 km complessivi, suddivisi tra la direttrice principale, che attraversa il territorio da Sud a Nord, e diverse direttrici secondarie che si innestano sulla dorsale. Questa breve guida che segue vi aiuterà a muovere i passi attraverso un cammino spirituale, un’esperienza di vita o, molto più semplicemente, un trekking favoloso.

Il Cammino principale: fra  Porto Torres e Cagliari

Porto_TorresL’itinerario principale corre al sole della Sardegna per ben 460 km sulla dorsale nord-sud dell’Isola, andando a toccare innumerevoli paesi e luoghi di grande interesse storico. Le diciannove tappe indicate nel sito ufficiale partono dalla città di Porto Torres e si spingono verso sud, attraversando il centro Sardegna sino a raggiungere la città di Cagliari. In un susseguirsi di paesaggi unici e spesso incontaminati, il Cammino corre lungo le antichissime regioni storiche, caratterizzate dai loro nomi esotici ed evocativi: il Melogu, il Marghine, il Mandrolisai, le Barbagie, il Gerrei e il Campidano di Cagliari vi permetteranno di scoprire i loro angoli più remoti e selvaggi, regalandovi un vero e proprio cammino spirituale e interiore alla luce del sole. Ma non solo: vi addentrerete in paesi dall’origine antica e misteriosa, dove la gente ancora vive delle antiche tradizioni, saldamente ancorate a un tempo antico e meraviglioso.

Da Porto Torres a Orosei: la diagonale di San Giacomo

Orosei_Cala_SisineUna delle varianti al percorso principale è rappresentata dall’itinerario che da Porto Torres conduce a Orosei, paese che sorge nella regione storica della Baronia, sulla costa orientale dell’Isola. Difatti, questo tratto è costituito da una lunga diagonale di circa 270 km che corre sotto il sole della Sardegna, suddivisa in undici tappe, che vi permetterà di raggiungere una delle zone più emozionati dal punto di vista paesaggistico, oltre a concedervi di ammirare il mare più bello che abbiate mai visto. Le maestose falesie e picco sul mare, dove i flutti cristallini si infrangono, vi daranno il benvenuto in questa Terra incantata e selvaggia.

Inoltre, per questo segmento specifico sono previste altre varianti: la prima corre lungo il litorale orientale, collegando Olbia a Orosei, che conta sei tappe per un totale di circa 130 km, dedicata a chi vuole godersi dei panorami di mare mozzafiato; la seconda, invece, collega Olbia a Ploaghe in in dieci tappe, permettendo di scoprire il culto del Santo nelle regioni storiche della Gallura e del Montacuto.

Dal Marghine al Sinis: una variante verso ovest

Penisola_Sins_San_GiovanniQuesta breve variante, di “soli” 121 km e sei tappe, è decisamente dedicata a tutti coloro che vogliano scoprire la parte centro occidentale dell’Isola e la famosa penisola del Sinis,  luogo incontaminato dove meravigliose spiagge si fondono con una natura unica. Partendo da Macomer, cittadina al limite occidentale del Marghine, si procederà verso ovest, tagliando di netto il territorio. I rilievi montuosi del Montiferru rappresenteranno la porta d’ingresso sul Campidano di Oristano e sul Sinis, meravigliosa penisole dove le incantevoli spiagge di Is Arutas, Mari Ermi e San Giovanni vi attendono per una pausa rinfrescante. L’antica città giudicale di Oristano, anticamente capitale di quel regno giudicale d’Arborea che fu il più longevo della storia isolana, sarà la tappa finale di questo segmento; una visita ai suoi antichi palazzi sarà il giusto completamento di questa parte del Cammino.

Il Sulcis e le isole minori: l’ultimo tratto di un Cammino straordinario

SantAntiocoL’ultima opzione alternativa al Cammino che corre sotto il sole della dorsale principale proposta riguarda il Sulcis e le isole minori presenti davanti alle coste sudoccidentali della Sardegna. L’area vanta una storia antichissima: già popolata in epoca nuragica, venne via via conquistata da tutti i popoli dell’antichità approdati sull’Isola. Fenici, Cartaginesi e Romani hanno lasciato, infatti, numerose e importanti tracce del loro passaggio. I Romani, in particolar modo, inviavano qui i condannati alla damnatio ad metalla, i lavori forzati nelle miniere. Uno di questi fu il medico Antioco, convertito al Cristianesimo e, in quanto tale, condannato a scontare la propria esistenza nelle miniere sulcitane. Morto sulla piccola Isola che porta oggi il suo nome, sant’Antioco è considerato uno dei primi martiri cristiani della storia.

L’itinerario parte da qui, dove fra i vari siti potrete anche visitare le uniche catacombe presenti in Sardegna, per raggiungere Cagliari: sette tappe e poco meno di 150 km per raggiungere la capitale sarda, attraversando territori che vi offriranno scorci unici e suggestivi.
Ma non è ancora finita.

Sulle orme di Sant’Antioco e il Cammino tabarchino

Chi volesse, può ancora cimentarsi in due brevi cammini collegati al Cammino di Santu Jacu: il Cammino di Sant’Antioco e il Cammino tabarchino. Il primo si concentra, come suggerito dal nome stesso, sui luoghi frequentati dal Santo sulcitano, per un totale di poco meno di 15 km; il secondo, invece, si sviluppa sulla piccola isola di San Pietro, dove sorge il paese di Carloforte.

CarloforteQuesta graziosa isoletta possiede una particolarità che si ritrova in poche altre zone: nonostante sia a ridosso delle coste sarde, dalle quali dista pochissime miglia, sul suo territorio si parla la lingua genovese. Questa peculiarità trova origine nella storia della sua fondazione: nella metà del XVIII secolo, un comunità di pescatori genovesi, sin dal XVI secolo stanziata nella città tunisina di Tabarka, si trovò costretta a dover lasciare le coste africane e far ritorno in Italia. Per tanto, chiesero a re Carlo Emanuele III di Savoia la possibilità di stanziarsi sull’isola di San Pietro, al tempo disabitata. Da allora, la comunità locale non ha mai abbandonato le proprie origini, continuando a parlare il genovese e portando avanti le tradizioni liguri in terra sarda.

Leonardo Anchesi
Leonardo Anchesi


Articoli più letti

©  2024 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito Fytur