Il Salento in technicolor, la cava di bauxite e altre bellezze da vedere a piedi

Leonardo Anchesi  | 12 Mag 2023
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È ben noto come la penisola salentina rappresenti una delle mete turistiche più gettonate di tutta Italia, se non addirittura in Europa; è forse meno famoso però il lato più selvaggio di questa fantastica zona, caratterizzato da una natura rigogliosa e una tavolozza di colori unica, degna del miglior cinema in technicolor. Il miglior modo per apprezzare questo fantastico dono della natura è sicuramente praticando il trekking, sfruttando la fitta rete sentieristica che attraversa tutto il Salento, collegando le zone interne con la costa oppure sviluppandosi lungo la linea costiera; itinerari che regalano scorci da togliere il fiato. Un breve selezione di percorsi, a partire dalla meravigliosa cava di bauxite vicino a Otranto, vi aiuterà a orientarvi attraverso le bellezze paesaggistiche del territorio per scoprire il Salento in Technicolor.

1 Da Otranto a Punta Palascia, passando per la cava di bauxite

Il Salento in technicolor

Nel 1940, grazie al casuale ritrovamento di un grosso minerale da parte di uno studente di un istituto tecnico di Lecce, venne rinvenuto il grande giacimento di bauxite; la coltivazione mineraria della zona iniziò ufficialmente solo qualche anno più tardi e si protrasse sino al 1976, anno del suo definitivo abbandono. Oggi, ove sorgeva la cava è nato un incantevole laghetto con acque color smeraldo che contrastano nettamente con il rosso acceso della terra ricca di bauxite, creando così un armonioso abbinamento di colori.

Partendo da Otranto, dalla rotatoria di Santa Maria del Passo, si potrà raggiungere il vecchio giacimento in poco meno di mezz’ora e, da qui, proseguire verso Punta Palascia lungo un sentiero fronte mare che permette anche di scoprire la Grotta San Nicola di Casole, la Grotta del Vento e la Grotta del Cuore, tre delle numerose cavità naturali che affacciano sul mare disseminate lungo la costa.

2 Dalla Grotta della Poesia alla Torre di Sant’Andrea

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Qualora si desiderasse organizzare una un’escursione abbastanza facile e adatta a tutti si può optare per il percorso che dalla Grotta delle Poesia conduce sino alla Torre di Sant’Andrea. Il percorso si sviluppa lungo un meraviglioso tratto di litorale adriatico, caratterizzato dalle acque cristalline di un mare da sogno, grotte da esplorare e paesaggi che tolgono il fiato.

Durante il percorso si passerà vicino a diversi luoghi d’interesse naturalistico: dall’incantevole baia di Portulignu alla grotta dello Speziale, attraverso la spiaggia n’foca Ciucci, oltre alla suggestiva Grotta della poesia; ma non solo: gli appassionati di storia potranno godere  dell’area archeologica di Roca Vecchia, del Santuario di Maria Santissima e della cripta di Roca Vecchia.

Proseguendo, poi, si incontrerà la spiaggia delle “Due Sorelle” e, subito dopo, la grotta di San Cristoforo, posti incantevoli ammantati mistero e leggenda. Giunti alla Torre dell’Orso si potrà quindi proseguire sino a raggiungere la Torre di Sant’Andrea, meta dell’itinerario.

3 Trekking nel Parco Nazionale Regionale Porto Selvaggio

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Non c’è dubbio che fare trekking dentro il Parco Nazionale Regionale di Porto Selvaggio sia il miglior modo per entrare in diretta connessione con la natura salentina e i suoi colori sgargianti. Il Parco, divenuto area naturale protetta nel 2006, si estende per circa 1.000 ettari e comprende tre siti di interesse comunitario: Torre Uluzzo, Torre Inserraglio e la Palude del Capitano. Oltre a questi siti a carattere naturalistico sono presenti anche numerose aree di interesse archeologico e paleontologico, tutte nel territorio del comune di Nardò.

La particolare biodiversità che caratterizza tutta l’area ha fatto sì che nel 2007 fosse inserita dal Fondo Ambiente Italiano all’interno dell’elenco dei “100 luoghi da salvare”, sottolineando così ancora di più il grande interesse che riveste nel panorama naturalistico italiano. La fitta rete sentieristica presente all’interno del parco permette di strutturare numerose escursioni alla portata di tutti. Inoltre, la caratteristica costa rocciosa, frastagliata e ricoperta di macchia mediterranea, accompagnerà il viaggiatore lungo tutte le escursioni, regalando scorsi unici e suggestivi.

4 Il Sentiero delle Cipolliane

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Uno dei percorsi trekking maggiormente frequentati in Salento è certamente il Sentiero delle Cipolliane e, osservando attentamente l’orografia del territorio, non è difficile intuire il perché si tanto interesse turistico. Situato sulla falesia tra Marina di Novaglie e l’incantevole Ciolo, dove sorge un ponte che collega i due lembi di terra, creando suggestivi scorci accentuati dai colori accessi che caratterizzano il paesaggio, il percorso si sviluppa a picco sul mare, a circa 30 metri di altitudine; l’alta scogliera, sconsigliata a chi soffre di vertigini, offre una vista unica.

Il paesaggio, già meraviglioso di per sé, è completato da una folta macchia mediterranea, intervallata da diverse aree rurali dal sapore ancestrale. La conformazione del sentiero lo rende abbastanza impegnativo ed è per tanto consigliato a chi ha già un minimo di allenamento ed esperienza in fatto di trekking.

5 Cammino del Salento

Il Salento in technicolor

Un excursus degli itinerari salentini non può non annoverare la regina delle escursioni: il Cammino del Salento, un vero trekking di più giorni, riservato agli escursionisti più allenati ed esperti. Questo itinerario rappresenta quasi un pellegrinaggio laico alla scoperta della natura e delle cultura salentine. Partendo da Porta Napoli a Lecce, si giungerà dopo diversi giorni a Santa Maria di Leuca; si ha la possibilità di scegliere fra due itinerari, uno affacciato sul mare e uno, invece, dedicato ai borghi autentici della penisola: 

  • la Via del Mare, lunga 115 km suddivisi in 5 tappe, che permette di godere dei colori dei paesaggi marini del litorale adriatico;
  • la Via dei Borghi, lunga 135 km suddivisi in 6 tappe, volta ad approfondire i paesaggi rurali, le campagne e il mare.

Lungo l’ultimo tratto, a sud di Otranto, i due percorsi si sovrappongo e il mare diventa il protagonista indiscusso con le sue insenature, le sue grotte e le caratteristiche torri costiere. Il Cammino del Salento è ben segnalato e tutto l’itinerario è organizzato con diversi luoghi ove pernottare e rifocillarsi; serve il giusto allenamento per via della lunga distanza, ma l’organizzazione è veramente ottime; sarà inoltre, possibile scaricare una mappa gratuita dal sito ufficiale del Cammino. I modi per intraprendere questo splendido viaggio lento pede lungo la costa salentina sono, sostanzialmente, tre: assieme a uno dei gruppi che organizza periodicamente l’associazione, muniti di accompagnatore e assistenza per il trasporto dei bagagli; in autonomia ma con l’organizzazione dell’associazione per quanto riguarda gli aspetti logistici; in totale autonomia muniti solo del Passaporto del Pellegrino. 

Leonardo Anchesi
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