Alla scoperta dell’antico marchesato di Saluzzo, cominciando proprio dal suo cuore: la Castiglia, l’antica dimora del marchese oggi trasformata in interessante museo.
Il Museo Casa Cavassa regala la sorpresa e il racconto della magnifica Madonna del Manto di Hans Clemer vecchia di 500 anni mentre proseguendo verso l’antica porta di Santa Maria si transita lungo i viottoli contorti e odorosi fino ad arrivare – passando davanti alla Casa Natale di Silvio Pellico – al Duomo, oggi al centro della nuova Saluzzo.
Il Castello della Manta, conosciuto nel mondo come sommo esempio di gotico internazionale, si affaccia sul Monviso ed è un bene del FAI.
Elva, con salita da Stroppo al Colle Cavalline, Colle di Sampeyre – discesa su Serre (Elva capoluogo). Il Colle di Sampeyre è stato per diverse edizioni inserito come colle del Giro d’Italia; ricordato dagli appassionati per la rovinosa caduta in discesa sulla valle Varaita di Marco Pantani. Celebre l’arrivo a Elva capoluogo dalla tortuosa strada del vallone, meglio conosciuto come l’”orrido di Elva”, al momento non transitabile integralmente a causa di mancata messa in sicurezza.
Lazzareto di Caudano, lungo la panoramica carrozzabile di collegamento alla borgata.
Elva, con salita da Stroppo al Colle Cavalline, discesa su Serre (Elva capoluogo), ritorno per il colle San Giovanni
Visita al lazzareto di Caudano lungo la panoramica carrozzabile di collegamento alla borgata. Elva negli ultima decenni è passata alla cronaca soprattutto per il suo isolamento: celebre il collegamento dal fondo valle lungo la tortuosa strada del vallone, meglio conosciuto come l’”orrido di Elva”, al momento non transitabile integralmente a causa di mancata messa in sicurezza.
Pedalata lungo la nervosa provinciale del fondovalle Maira, da Dronero, antico borgo Medioevale, a Chiappera, ultimo centro abitato prossimo al confine con la valle francese ormai dell’Ubaye. Superba la panoramica del borgo con case in pietra e tetti in “losa” incorniciato dalla pinna quarzitica di Rocca Castello-Provenzale, ma comunque emozionante l’intero viaggio, con un continuo susseguirsi di ambienti naturali: aspri pendii sulla sinistra orografica, lussureggiati faggete e abetine sull’opposta riva, gole rocciose e ampi pascoli alla testata.
Volendo sono possibili due deviazioni secondarie, la prima alla volta delle sorgenti del Maira e la seconda nel vallone di Unerzio, alla scoperta di Chialvetta e del suo ecomuseo “la misun d’en bot” (la casa di una volta).
Da non perdere la sosta in una delle numerose “locande occitane” lungo la via, strutture ricettive dove l’accoglienza sposa la tradizione.
Visita in bici al borgo medioevale di Dronero e a San Michele di Prazzo con soste lungo il percorso per poter ammirare scorci di immensa bellezza e opere artistiche-architettoniche. Visita alla fattoria didattica “Al Chersogno” con laboratorio sulla produzione del miele e coltivazione di antiche specie di patate.
Trasferimento in auto a Acceglio b.ta Chiappera; anello in bici delle cascate di Stroppia, dove godere del vertiginoso salto d’acqua che dal lago Niera raggiunge il pianoro sottostante e visita al grazioso borgo, oggetto di recenti interventi di risanamento conservativo, il tutto al cospetto dell’imponente Rocca Castello – Provenzale, meta di climber ed alpinisti.
Visita in bici al vallone di Unerzio con le sue tipiche borgate e l’ecomuseo “la misun d’en bot” (la casa di una volta) di Chialvetta.
Pedalata alla volta dei 2481 m del Colle dei Morti, meglio conosciuto come Colle Fauniera meta di migliaia di appassionati di ciclismo che ogni anno ripercorrono le salite rese celebri dal Giro d’Italia. Ad attenderci sulla cima la statua in onore di Marco Pantani.
Il viaggio prosegue su sterrato, lungo la militare che attraversa l’altopiano della Gardetta, patrimonio geologico italiano con fossili di organismi marini e impronte lasciate da un antenato dei dinosauri. Un luogo ameno, lontano dal traffico motorizzato e reso unico dall’imponente Rocca la Meja, un torrione roccioso che ricorda le lontane Dolomiti.
Pedalata alla scoperta della bassa valle Grana, lungo le stradine di campagna, i rigogliosi frutteti e le verdeggianti colline. Non mancano le soste nelle aziende agricole bio, dove far tesoro di prodotti tipici del territorio. Visita al Filatoio di Caraglio, il più antico setificio rimasto in Europa e sede di numerose mostre ed esposizioni artistiche.
La pedalata continua alla volta del caratteristico borgo di Montemale, arroccato sullo spartiacque con la valle Maira e prosegue in direzione della riserva naturale dei Ciciu del Villar, particolari conformazioni geologiche date dall’erosione dell’acqua meteorica e dell’Abbazia di San Costanzo al Monte, un capolavoro architettonico nascosto tra i boschi del monte San Bernardo e leggenda vuole luogo di martirio del Santo il 18 settembre tra il 303 e il 305 dopo Cristo.
Pedalata alla volta del Colle dell’Agnello: 10 km finali di salita dove le difficoltà non mancano, vista la pendenza di alcuni tratti che supera il 14%. Il colle con i suoi 2744 m risulta il secondo valico stradale italiano, il terzo d’Europa dopo l’Iseran e lo Stelvio. A
nche qui si pedala sulle salite del Giro d’Italia e non mancano di certo i passaggi mozzafiato: il lago artificiale di Pontechianale incorniciato dai pini cembri del bosco dell’Alevè, un’area di ben 820 ettari riconosciuta dal 2000 come “sito di interesse comunitario” o il borgo di Chianale, con le sue tipiche case in pietra e tetti il “losa”
Pedalata lungo le strade secondarie della bassa valle Po fino a Paesana, dove la salita inizia a farsi sentire, ma la panoramica sul Monviso si fa eccezionale, soprattutto transitando nella piazzetta di Ostana, uno tra i “Borghi più belli d’Italia”. Si continua a salire alla volta di Crissolo e di Pian del Re dove nasce il Po e dove, secondo la leggenda, passò il generale cartaginese Annibale con il suo esercito di elefanti.
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