Viaggio affascinante al centro della terra, così si potrebbe intitolare questa bellissima passeggiata nell’Ossolano che passando per gli Orridi di Uriezzo porta anche alle spettacolari Marmitte dei Giganti.
Dal parcheggio di piazza Aldo Moro di Baceno (655 metri di altitudine) si attraversa la statale per imboccare subito via Fornara Francesco in salita (cartello marrone chiesa monumentale e orridi) passando davanti alla sede dei Vigili del fuoco e salendo fino alla chiesa monumentale dedicata a San Gaudenzio risalente al X secolo. Si presenta ancora con impianto fortemente romanico, eretta su uno sperone roccioso che la fa dominare dall’alto. L’affresco sulla facciata rappresenta un San Cristoforo del 1542 mentre all’interno si trovano dipinte sulle colonne santi e nobili, oltre un grandioso affresco rappresentante una crocifissione, dipinti in gran parte del XVI-XVII secolo.
Guardando la facciata della chiesa, si prende a sinistra il passaggio in discesa sotto di un arco e si passa alla base delle impressionanti arcate di pietra che reggono la struttura della chiesa, issata sulla roccia. La mulattiera in parte selciata porta in discesa fino a confluire su una sterrata che va seguita verso sinistra. In località Balmacor si prende a destra (cartello di legno), sempre in discesa, passando al centro di quello che, un tempo, era una marmitta dei giganti. Appena oltre un pilone votivo si trova una fontana al di sotto della parete rocciosa, e subito dopo la strada si fa più pianeggiante con un bel passaggio tra i castagni.
Al bivio seguente si prende a destra in discesa (cartello Verampio) per andare a sinistra, in salita, al bivio che si trova immediatamente dopo (cartello G34c Orrido e Orat. Santa Lucia).
Memorizzate questo bivio poiché lo ritroverete al ritorno dell’anello che si va a fare.
Giunti ad una bella casetta isolata (fontana) si passa proprio accanto allo spigolo dell’edificio percorrendo un tratto della strada sopraelevata (seguire la scritta orridi dipinta sulla roccia) arrivando alla centrale idroelettrica di Maiesso (fontana).
Alle spalle della centrale si imbocca il sentiero (evidenziato dal mancorrente) che sale ripido per poi scendere graduale in mezzo ad un bel bosco misto di latifoglie (soprattutto faggi, betulle, ontani) e radi abeti.
Scesi sulla sterrata si va a sinistra, si ignora la scala a destra proseguendo dritti sulla sterrata (la scala porta all’Orrido Sud, lo si percorrerà dopo), attraversando una zona di prati aperti.
Prendetevi il tempo di effettuare la breve deviazione a destra segnata dal cartello Cippo del Partigiano e Ponte di Balmasurda 0h05. Al termine del prato si trova un cippo dedicato al partigiano Luigi Fradelizio: il 30 giugno 1944, durante un trasferimento, venne colpito a morte dai nazisti e rimase per diversi giorni insepolto. Lasciò una giovane moglie, una bimba di due anni ed un bimbo di appena quattro mesi. Appena oltre il cippo, un brevissima discesa porta al ponte sullo spettacolare Orrido di Balmasurda in cui l’acqua del fiume Toce scorre impetuosa.
Tornati sulla sterrata principale la si percorre fino all’asfalto, e poco prima dell’oratorio di Santa Lucia si devia a sinistra in leggera salita per seguire quasi subito un sentierino sulla destra che porta all’Orrido nord-est lungo circa 100 metri (700 metri di altitudine).
Vi si accede e il primo tratto è il più bello e caratteristico, con passaggi stretti che sembrano scomparire. Non essendo particolarmente profondo è luminoso e gradevole anche se la sensazione di entrare in un mondo magico di nani e trolls è forte. Una scalinata porta al secondo tratto, più basso e aperto che porta ad uscire in un bel bosco. Da qui si torna indietro passando nuovamente nell’orrido ma, in alternativa, è anche possibile seguire la traccia lungo il bosco, a sinistra, che porta alla strada asfaltata. Da qui si prende a sinistra tornando al punto di partenza.
Si ripercorre la strada asfaltata e volendo è possibile effettuare la brevissima deviazione verso l’oratorio di Santa Lucia, del 1663.
Si percorre poi di nuovo la sterrata già fatta fino a tornare alla scaletta vista in precedenza e da qui si scende all’interno dell’Orrido Sud, chiamato anche Tromba d’Uriezzo. Lungo circa 200 metri, si presenta con stretti passaggi che si alternano ad ampie sale mentre le pareti salgono anche di venti, trenta metri, in un continuum di suggestioni difficili da rendere in poche parole.
Al termine si giunge nei pressi di un ponte: se si passa sotto di arriva in vista di due cascatelle, salendo sulle scale prima di esso si sale sulla strada sterrata.
Si prosegue quindi sulla sterrata verso sinistra in continua e costante discesa, fino ad arrivare ad un bivio che va preso ancora verso sinistra (cartello Marmitte dei Giganti) e che porta in breve ad un ponte che sovrasta un tratto del fiume Toce dove si sono formate, tempo addietro, un gran numero di questi fenomeni geologici (fontana).
Ammirate le Marmitte dei Giganti, si riprende la sterrata tornando indietro fino al bivio (cartello Verampio) e proseguendo sempre in discesa si raggiungono le prime case di questa borgata (530 metri di altitudine).
Superato un guado si prende a destra (cartello Baceno), passando tra alcune abitazioni su una pista erbosa che porta ad un ponte a schiena d’asino (cartello Baceno-Chiesa), superato il quale si comincia a salire lungo un sentiero in parte selciato. La salita è continua e decisa, passa per una piccola borgata abbandonata con un minuscolo oratorio, un fontanile ed un edificio con affresco per raggiungere il bivio già toccato in discesa. Da questo punto si ripercorre a ritroso il tratto fatto all’inizio della passeggiata fino a tornare alla chiesa monumentale di Baceno.
Durante la glaciazione Wurmiana (da 120mila a 15mila anni fa) il territorio era ricoperto da uno strato di ghiaccio che in questo punto era stimato in un’ampiezza di sei chilometri e con uno spessore superiore ai mille metri. Le acque di superficie del ghiacciaio, sciogliendosi, creavano torrenti che scorrevano anche molto velocemente nello strato compreso tra roccia e ghiaccio, e trascinando con sé rocce e detriti han dato origine a buchi (le cosiddette Marmitte dei Giganti) e profonde fenditure oggi in parte asciutte e percorribili (gli Orridi). Nella zona di Uriezzo se ne trovano tre ben distinti: l’Orrido Ovest (meno caratteristico ed esposto, solo per esperti), l’Orrido Sud, e l’Orrido Nord-Est.
Escursione priva di difficoltà, in inverno gli Orridi non sono accessibili causa la formazione di ghiaccio.
Da Domodossola si prosegue in direzione Crodo e Valle Formazza fino a Baceno. I parcheggi a ridosso dell’ufficio del turismo sono a disco orario, meglio utilizzare il parcheggio di piazza Aldo Moro (all’inizio della borgata appena dopo la farmacia, sulla destra arrivando da Domodossola, vietato il mercoledì per mercato)
Distretto Turistico dei Laghi, www.distrettolaghi.it
Comune di Baceno, www.comune.baceno.vb.it
Travel writers della provincia di Torino, appassionati trekker, fotografi e collaboratori di riviste di escursionismo, viaggi e magazine con tematiche family friendly. Hanno mappato e sviluppato percorsi a piedi per numerosi enti del turismo italiano ed europeo. Da sempre viaggiano in modo autonomo vivendo i ritmi lenti del cammino, così da avere il tempo di crearsi un sogno. Passione che si è concretizzata nella stesura di numerose guide escursionistiche con vari editori. Ultimamente si stanno occupando di percorsi Benessere e Forest bathing nelle regioni e parchi d’Italia.
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