Il giro ad anello nella Riserva dei Laghi di Ivrea per scoprire un piccolo gioiello piemontese

Emanuele Ferretti  | 01 Ago 2025

C’è un angolo di Piemonte dove la natura sembra sospesa tra silenzio, acqua e memoria. È il Lago Sirio, cuore pulsante della Riserva dei Laghi di Ivrea, un piccolo gioiello incastonato tra colline moreniche e boschi che profumano di umidità e sottobosco. Uno specchio d’acqua profondo e calmo, avvolto da una cornice di verde che non cerca di stupire, ma ci riesce lo stesso.

Trekking al Lago di Sirio

Scheda tecnica

  • Tempo di percorrenza: 1 h circa (senza soste)
  • Lunghezza: 3,8 km
  • Dislivello: 80 mt
  • Difficoltà: facile
  • Periodo: dalla primavera all’autunno
  • Punto di partenza e arrivo: Parcheggio in prossimità della Cappella di San Pietro Martire

Mappa

Percorso

Il sentiero che lo abbraccia in un giro ad anello breve ma ricco di suggestioni è accessibile a tutti, segnato da una narrazione naturale fatta di foglie, scorci improvvisi e qualche passaggio tra radici e rocce levigate. Poco più di 4 chilometri, senza vere salite, dove ogni passo aggiunge un frammento a un mosaico di paesaggi che mescola l’acqua alla storia.

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L’acqua immobile e la vita intorno al lago di Sirio

Il lago appare tra gli alberi come un’epifania silenziosa. L’acqua, scura e immobile, riflette tutto ciò che la circonda: tronchi, rami, il cielo. Sulle rive si alternano piccole spiagge, pontili in legno, qualche canoa, barche ferme come fotografie. Nella zona sud si trovano strutture balneari, bar e ristoranti, ma tutto si muove con discrezione. Anche quando c’è gente, il luogo sembra proteggere la propria intimità.

Camminando lungo il tracciato, il paesaggio cambia con lentezza. Il bosco si apre a tratti, lasciando intravedere vecchie mura, massi erratici, panchine strategicamente posizionate per fermarsi a osservare. Nessun rumore invadente, solo il canto degli uccelli, qualche schiocco d’acqua in lontananza.

Terre Ballerine: il suolo che vibra

Uno dei momenti più curiosi e sorprendenti del percorso si trova poco lontano: le Terre Ballerine. Una deviazione conduce a questa ex torbiera, ora un prato apparentemente comune. Ma basta calpestarla per scoprire che il terreno vibra, si muove sotto i piedi come una membrana viva. È un fenomeno naturale raro, divertente, quasi magico. Un luogo dove il paesaggio si fa gioco, e dove anche chi ha smesso di stupirsi, per un attimo, torna bambino.

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I resti nascosti della storia del Lago di Sirio

Un altro sentiero laterale permette di raggiungere ciò che resta dell’acquedotto romano. Antiche strutture affiorano dal bosco, segnando il passaggio di secoli e civiltà. La pietra è ormai parte del paesaggio, ma conserva un’eco di storia. Non serve molto per immaginare l’acqua che scorreva tra quei blocchi, portando vita alle pianure.

Il percorso si chiude dove è iniziato, ma con uno sguardo diverso. Chi cammina attorno al Lago Sirio non cerca l’impresa, ma l’equilibrio. Qui la bellezza non urla: sussurra. È fatta di luci filtrate tra le fronde, di riflessi d’acqua, di radure inaspettate e di silenzi pieni. Nessuna meta da raggiungere, solo il piacere di esserci.

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Questo piccolo anello nel cuore del Canavese è più di una passeggiata. È un invito a rallentare, ad ascoltare, a ricordarsi che esistono luoghi dove la natura non ha bisogno di essere spiegata, solo vissuta.

Emanuele Ferretti
Emanuele Ferretti

Emanuele Ferretti, per gli amici Manè, è da sempre un grande appassionato di viaggi e avventura. La passione per la fotografia e per la natura lo ha portato a scoprire il mondo con i mezzi più disparati: dalla canoa, alla moto, al paramotore, al trekking.

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