Custode di antiche storie e leggende, questo borgo fortificato è uno dei più belli del Piemonte

Violetta Silvestri  | 23 Dic 2025
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Benvenuti nel Medioevo: questo è il saluto di accoglienza di Candelo, un magnifico borgo dove il tempo si è fermato al 1300. Uno scorcio di Piemonte davvero unico è quello che attende i visitatori e i camminatori che giungono in questo territorio nel biellese.  Qui storia e natura prendono forme inaspettate.

Il Ricetto di Candelo caratterizza il piccolo paese e lo rende un “unicum” nel mondo. La struttura fortificata, infatti, è un esempio di costruzione medievale rimasta intatta nei secoli. Si tratta di una vera e propria pagina di storia aperta sul tardo trecento, quando i contadini del posto decisero di costruire la fortificazione con i ciottoli del vicino torrente per mettere al sicuro i prodotti della terra, come grano e vino. Il fascino austero del Ricetto è ancora visibile e vivibile come in quegli anni così lontani. Per questo richiama turisti, curuosi e studiosi ogni aanno.

Candelo non è solo storia. Gli appassionati di trekking qui possono imbattersi nei sentieri della Riserva delle Baragge, nota anche come la “savana europea”. Un percorso di media difficoltà offre ai camminatori paesaggi particolari, composti da praterie e brughiere. La natura semplice e dagli orizzonti senza confini accompagna il camminatore in un’atmosfera suggestiva. Un passo deciso, il giusto equipaggimento e un buon allenamento sono richiesti a chi vuole imbattersi in questa proposta di passeggiata di media difficoltà.

Trekking a Candelo

Scheda tecnica

  • Punto di partenza: Candelo
  • Punto d’arrivo: Candelo
  • Lunghezza: 12,3 km
  • Dislivello: +140m -140m
  • Tempo di percorrenza: 3 ore e 20 minuti circa
  • Difficoltà: media

Mappa

Il percorso

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Punto di partenza della camminata è il borgo di Candelo. Si può scegliere di ammirare l’affascinante centro storico del paese prima di imbattersi nel percorso naturalistico, in modo da cominciare a scaldare i muscoli tra le viuzze ciottolate e silenziose del fortino medievale. Un buon passo per circa 3 km è poi necessario per immergersi nel paesaggio della riserva. Quello che colpisce è l’infinita distesa degli altopiani che giacciono ai piedi delle prealpi di Biella, piatti e dai colori naturali delle stagioni.

Le strade da percorrere sono per lo più sterrate e di tanto in tanto alberi ad alto fusto spuntano per spezzare la monotona visione pineggiante, fornendo anche ombra. Poche ma affascinanti anche le vallette boscate che si ammirano lungo il percorso. Procedendo per un’altra manciata di chilometri si può fare una sosta rigenerante nel Parco dei Silenziosi, un luogo particolare dove regna la quiete pura che solo la natura può garantire. In questo intimo boschetto di querce si possono disperdere le ceneri dei defunti. Il luogo assume anche un tono magico e misterioso grazie alla vicinanza con la fortezza perduta di  Ysangarda. La leggenda narra di un recinto sacro fortificato presente nel Medioevo in queste zone, dove viveva la dama  Ysangarda, poi andato distrutto dalle intemperie dei secoli.

Gli ultimi chilometri di camminata servono per chiudere l’anello, alontanarsi dolcemente dal paesaggio dell’ultima savana d’Italia e ritornare sotto la fortezza di Candelo.

Un tuffo nel passato: il Ricetto di Candelo

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Una visita al Ricetto di Candelo è d’obbligo. Costruito dai contadini del posto nel tardo 1300, questo fortino custodisce la suggestione della vita medievale. Una cinta muraria corredata da torri di avvistamento e realizzara con ciottoli di torrente disposti a spina di pesce ingloba l’agglomerato di edifici antichi e ancora intatti. Si tratta delle costruzioni che la popolazione agricola aveva relizzato per mettere al sicuro i raccolti e i prodotti della terra in caso di attacco.

Passeggiare dentro il Ricetto è un’esperienza unica. Dopo aver varcato una porta-torrione si entra come per magia in un borgo del Medioevo: piazzette, stradine e il Palazzo del Principe accompagnano il visitatore in un clima rilassato.

Violetta Silvestri
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