Partendo da Rocchetta a Volturno si arriva fino al Monte Ferruccia: il trekking più panoramico del Molise ti aspetta!

Alessio Gabrielli  | 13 Apr 2024
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“Molise, con l’occhio rivolto a sud”…così sul mio sussidiario delle elementari veniva introdotta questa piccola regione italiana, considerata quasi la porta d’ingresso del Meridione (incredibile come certi ricordi si possano fissare nella mente di un bambino!).

Oltre alle ormai note località marittime, che negli ultimi anni hanno guadagnato un posto d’onore fra i mari più gettonati, il Molise può regalare grandi emozioni anche agli appassionati di escursionismo, grazie alla presenza di una importante porzione della dorsale appenninica. Andiamo quindi a vedere quello che è sicuramente il trekking più panoramico del Molise: l’ascensione del Monte Ferruccia per la via normale, partendo da Rocchetta a Volturno, frazione di Castelvolturno (IS).

Scheda tecnica

  • Punto di partenza: Parcheggio di Colle Rotondo (1020 mt)
  • Punto d’arrivo: Parcheggio di Colle Rotondo (1020 mt)
  • Lunghezza: 11,8 km
  • Dislivello di salita: 1000 mt (totale 2000 mt)
  • Tempo di percorrenza: 4 h 30’
  • Difficoltà: intermedia – E (Escursionisti)
  • Periodo dell’anno: tutto l’anno, ma consigliato per la primavera – estate

Il punto di accesso: si parte da Rocchetta a Volturno

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Dal centro abitato di Rocchetta a Volturno, comune di Castelnuovo al Volturno (IS), seguiremo la segnaletica turistica per Monte Marrone. Percorreremo quindi una strada che scende e aggira il Monte Castelnuovo, per poi salire con una lunga serie di tornanti fino al parcheggio sterrato di Colle Rotondo. Per chi desiderasse concludere qui la propria escursione, l’area è attrezzata per picnic; è inoltre presente una fonte in pietra, ottima per un eventuale approvvigionamento di acqua prima della salita.

La salita verso la cima della montagna

Lasciata la vettura, seguiremo la strada asfaltata che, dopo poco, diventa un facile tratturo che si immerge in una fitta faggeta. Procedendo, arriveremo a un piccolo slargo dove troveremo una fonte, altro utile punto d’acqua; qui ci troviamo a 1190 mt di quota e sin qui la salita può definirsi decisamente morbida.

Seguiremo risalendo la Valle Viata su una strada carrareccia con diversi tornanti immersi nel bosco; a quota 1280 mt passeremo dinnanzi un’altra fonte, caratterizzata dalla presenza di un monumento commemorativo; da qui in poi proseguiremo sulla via sterrata che prosegue sino alla fine del bosco e che ci porterà a quota 1740 mt (il tempo impiegato per giungere sino a qui sarà di circa 2 ore).

Al termine della selva, ci troveremo in un grande prato, dal quale sarà ben visibile la vetta alla nostra sinistra, in direzione Ovest; a Est avremo invece la visuale occupata dal Monte Marrone.

L’attacco alla vetta di Monte Ferruccia

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Lasciato il prato, dove è consigliabile prendersi qualche minuto di riposo prima dello sforzo finale, ci dirigeremo verso Ovest, incamminandoci in una conca caratterizzata da diversi ruderi di antichi ricoveri per il bestiame. Da questo punto, sarà ora ben visibile il canalone erboso che dovremo risalire per poi guadagnare la cresta di vetta. (Attenzione: sono presenti alcuni segni bianco-rossi).

Da qui, dovremo solamente aggirare una dolina carsica, per poi percorrere solo pochi metri in direzione Nord, fino alla coppia di omini di pietre che indica la cima (percorrenza di circa mezz’ora dal punto di pausa a quota 1740 mt). Grazie alla ragguardevole altitudine di 2005 mt, domineremo a 360° il panorama circostante. Inoltre si avrà un punto di vista privilegiato sul vicino Monte Mare (2020 mt), vetta che spesso viene infatti abbinata al Monte Ferruccia dagli escursionisti.

Dietro front e inizia la discesa

Una volta essere arrivati in cima ed aver concluso il trekking panoramico del Molise, è consigliabile affrontare la discesa dopo aver ripreso fiato ed essersi ben rifocillati. L’itinerario è il medesimo della salita; conviene però coprirsi con indumenti idonei, soprattutto nel lungo tratto di bosco, per evitare spiacevoli inconvenienti; si rischia infatti, soprattutto nei mesi più caldi, di trovare una temperatura più bassa delle medie stagionali e, di conseguenza, di arrivare al parcheggio raffreddati, andando incontro a fastidiose influenze fuori stagione o a contratture muscolari e dolori articolari.

Qualche consiglio per affrontare il trekking più panoramico del Molise

L’itinerario non presenta particolari difficoltà tecniche, ma è comunque necessaria un po’ di attenzione sulle roccette di cresta, soprattutto in caso di condizioni metereologiche avverse. Tuttavia, considerato il notevole dislivello, è un escursione che richiede un livello di allenamento medio e certamente inadatta a chi non ha dimestichezza con la montagna e il trekking.

Il percorso nel bosco non offre una particolare vista, ma è un vero ristoro nei mesi più caldi, oltre a dare la possibilità di apprezzare la variegata vegetazione presente; per quanto riguarda il paesaggio compensa però, senza ombra di dubbio, l’ultimo tratto di salita e la vetta, definiti i punti più panoramici del Molise. Infine, per gli appassionati delle collezioni e delle sfide, c’è da segnalare che la cima è inclusa nell’elenco dei 2000 mt dell’Appennino, valevole quindi per la collezione degli iscritti al Club 2000 m.

La giusta attrezzatura è fondamentale per un’esperienza ideale

Si tratta di un escursione che richiede un certo grado di attenzione nella parte finale e un buon allenamento. A questi due fattori, fondamentali, dobbiamo abbinare senza indugio attrezzatura di buon livello. Sarà quindi consigliabile indossare scarponi da trekking (verificate sempre che le suole siano tecniche e la tomaia impermeabile o, quanto meno, idrorepellente), abbinati a calzettoni tecnici, così da scongiurare il pericolo di vesciche, soprattutto se sono le prime uscite con i nostri scarponi.

Le bacchettine sono sempre un accessorio valido, ma qui più che mai dovranno essere del tipo richiudibile. Questo permetterà la possibilità di riporle nello zaino quando non servono, come, per esempio, in certi passaggi sulle roccette di vetta, dove potrebbero risultare addirittura d’impaccio. Anche nelle stagioni più calde, portate con voi almeno un indumento più pesante, meglio se una giacca a vento con l’interno separabile, così da poterla usare in tutte le situazioni climatiche.

Alessio Gabrielli
Alessio Gabrielli

Sono Alessio Gabrielli, ho 25 anni. Laureato in Scienze della Comunicazione all'Università di Tor vergata. Sto proseguendo gli studi presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo.



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