
Il Mortirolo è un nome che in Italia ha un aurea quasi mitologica. Quando si parla del Passo del Mortirolo infatti subito il primo pensiero corre al ciclismo, visto che si tratta di una delle salite più celebri e iconiche del Giro d’Italia. Qui infatti Marco Pantani riportò una delle sue vittorie più belle della sua – purtroppo troppo breve – carriera. Naturalmente stiamo parlando di un luogo che non è solo una salita da fare magari in bici, ma una delle tante meraviglie naturali della Lombardia. Per prima cosa cerchiamo allora di capire bene dove siamo. Questo percorso – ideale per una ciaspolata in inverno, l’importante però è essere muniti delle migliori attrezzature da sport invernali -, si snoda lungo il celebre passo che collega l’Alta Valtellina alla Valcamonica, arrivando fino a quota 1.852 metri.
Come un po’ tutta questa parte delle montagne lombarde, la natura circostante è aspra e selvaggia: boschi fitti di abeti e larici, pascoli d’alta quota, valloni solitari e panorami che spaziano dalle cime dell’Ortles-Cevedale alle Alpi Retiche. Una zona da sempre ad alta vocazione per l’allevamento, ma da tempo anche il turismo è diventato un aspetto sempre più importante. In estate il Passo del Mortirolo è il punto di partenza ideale per il trekking, con tante escursioni per tutti i livelli. In un silenzio appagante, in inverno invece questo luogo è perfetto per ciaspolate e sci alpinismo lontani dalla calca dei luoghi turistici più affollati.

La partenza di questa Ciaspolata è da Monno, tipico paese della Val Camonica celebre per essere una sorta di porta di ingresso per il Mortirolo e, di conseguenza, tappa obbligatoria per tutti gli appassionati anche di ciclismo. Siamo a circa 1.100 metri e dalle ultime case del borgo lungo via Mortirolo si inizia subito a salire. L’ascesa è lunga e costante, in alcuni tratti impegnativa visto che si devono affrontare pendenze anche superiori al 20%.
Il sentiero si snoda tra boschi di larici e abete, in un’atmosfera silenziosa e resa ovattata dalla neve. Man mano che si va avanti i boschi si alternano a radure che sono zona di pascoli. Dopo quattro chilometri di salita costante si incrocia la Chiesa di San Giorgio, un edificio religioso molto suggestivo. Dopo circa sei chilometri la partenza si arriva a quota 1.869 metri di altitudine, raggiungendo così il punto più alto della ciaspolata: da qui la strada ora è in discesa, ma il panorama sulle cime della Valtellina ripaga di certo tutta la fatica fatta.

Proseguendo lungo un falsopiano si arriva così al Rifugio Antonioli a quota 1.850 metri, circondato da ampi spazi innevati e dagli immancabili pascoli. Con lo sguardo che si perde verso le montagne dell’Adamello e della Valcamonica, occorre fare un piccolo strappo prima di imboccare la discesa che porta fino al vicino Rifugio Mortirolo che si trova a un’altitudine di 1.770 metri.
D’estate questi luoghi sono raggiungibili anche in auto, ma in inverno invece il traffico è bloccato e ci si arriva solo a piedi o tramite delle ciaspolate. Molto bello e suggestivo è anche l’adiacente Lago Mortirolo, in estate un autentico paradiso per chi ama pescare nei laghetti di montagna. A questo punto restano da coprire ancora circa cinque chilometri di discesa per tornare fino al punto di partenza nel borgo di Monno.

Giornalista pubblicista laureato al D.A.M.S., ama da sempre la montagna e la natura, ma non chiedetegli di prendere una funivia...
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