La camminata che dal piccolo borgo di Curiglia ti condurrà al villaggio sospeso nel tempo di Monteviasco è un’avventura che merita di essere vissuta. Dimentica le strade trafficate e il rumore: per raggiungere questo gioiello isolato, l’itinerario principale si snoda lungo un’antica mulattiera, una spettacolare e impegnativa scalinata di pietra che si inerpica per oltre millequattrocento gradini nel cuore dei boschi della Val Veddasca.
Questo non è soltanto un sentiero, ma un vero e proprio viaggio che ti metterà in connessione profonda con la storia, la fatica e la tenacia degli abitanti che per secoli hanno percorso questi gradini. La salita richiede un buon impegno fisico, ma ogni passo ti avvicinerà a un luogo magico, un villaggio interamente costruito in pietra, dove le auto non hanno mai avuto accesso e il silenzio è rotto solo dai suoni della natura e della vita semplice. L’arrivo a Monteviasco, con le sue case addossate e i suoi stretti vicoli, è come aprire una finestra su un mondo dimenticato, un’emozione che ripaga ampiamente ogni sforzo.
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Una volta raggiunto il piccolo e caratteristico borgo di Curiglia, in Val Veddasca, cerca l’inizio ben segnalato della storica mulattiera lastricata che conduce a Monteviasco. La prima parte ti porterà a Ponte di Piero costeggiando il fiume Giona e da qui inizierà la tua vera e propria salita. Imbocca la celebre scalinata in pietra, composta da oltre millequattrocento gradoni irregolari, che si addentra quasi immediatamente nel fitto e ombroso bosco, prevalentemente di faggi e castagni.
Preparati a un’ascesa continua e fisicamente impegnativa, un test di resistenza, poiché i gradini si susseguono quasi senza interruzione, testimoniando l’antica e unica via di collegamento terrestre per il villaggio. Il sentiero è molto evidente e ben tracciato, non presentando bivi significativi che potrebbero trarti in inganno.
Man mano che guadagni quota, il silenzio della natura selvaggia ti avvolgerà completamente. Dopo circa un’ora e mezza di cammino costante, e superato un dislivello di circa 400 metri, il bosco inizierà a diradarsi leggermente, e scorgerai finalmente le prime case in pietra di Monteviasco, un villaggio isolato e senza auto, che ti accoglierà con il suo fascino d’altri tempi, ripagandoti di tutta la fatica della salita.
L’antica funivia di Monteviasco, non più in funzione
L’antico villaggio di Monteviasco, oggi integrato nel Comune di Curiglia, nel territorio del Luinese, vanta una storia che affonda le radici in tempi remoti. Una leggenda popolare narra che la sua origine sia legata a quattro briganti i quali, per eludere la giustizia, si sarebbero stabiliti in questa località montana. Dopo aver costruito le loro abitazioni e organizzato i pascoli, avrebbero rapito quattro giovani donne dal vicino paese di Biegno, fondando così le prime famiglie e dando inizio a una rapida crescita della comunità.
Nel corso dei secoli, Monteviasco conobbe una significativa densità abitativa. Un documento del 1751 ne censisce ben 286 residenti. Durante l’epoca napoleonica, il comune fu temporaneamente soppresso e aggregato a Curiglia, per poi riacquistare la propria autonomia sotto il governo austriaco. Nel 1928, con l’avvento del fascismo, il borgo fu definitivamente unito a Curiglia. Questo evento segnò l’inizio di un progressivo e costante spopolamento.
Attualmente, come noto, Monteviasco non è raggiungibile tramite strade transitabili da veicoli. Le uniche vie d’accesso sono costituite da un impianto a fune,ad oggi non operativo, e da una lunga mulattiera gradinata. Questa scalinata fu realizzata nel 1813 e collega il villaggio con Ponte di Piero, dove termina la strada provinciale 6 della Val Dumentina. Tra gli edifici di particolare interesse, si distinguono la chiesetta dedicata ai Santi Martino e Barnaba, completa del suo campanile, il lavatoio datato 1833 e una terrazza panoramica che offre una splendida vista sulla Val Veddasca.
Receptionist e Guida escursionistica: amo la montagna, la bici e tutto ciò che è esplorazione, lenta e autentica.
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