Il bivacco più bello del mondo, almeno così molti dicono: scopri di persona se è vero, i panorami lo sono sicuramente

Daniele Abela  | 02 Giu 2025
2618542787

Un’avventura escursionistica che culmina con la spettacolare vista dal bivacco Zeb ti attende. Sarai portato ad esplorare le remote bellezze della Valle di Muggiolo. Partendo dalle vicinanze di Gravedona, l’itinerario conduce inizialmente in auto fino alla località di Caiasco, vero e proprio trampolino di lancio per l’ascesa a piedi.

Il cammino si snoda attraverso paesaggi progressivamente più selvaggi e suggestivi, toccando punti di interesse storico come gli evocativi ruderi della caserma della Guardia di Finanza a Foppa. Una silenziosa testimonianza di un passato segnato dalla vita in alta quota e dalle sue asprezze. Superato il vivace torrente Liro in più occasioni, il sentiero ti guiderà attraverso l’Alpe di Madri e la successiva Alpe Mugiam, dove la natura alpina si mostra in tutta la sua incontaminata bellezza.

La traccia, che alterna tratti ben marcati a sezioni più intuitive dove è necessario affidarsi agli ometti di pietra, richiede un passo sicuro e un po’ di attenzione. La salita finale, decisa e a tratti impegnativa lungo il ripido versante sud-est della valle, ripaga ampiamente ogni fatica con l’arrivo al bivacco, strategicamente posto a circa 2000 metri, offrendo un panorama mozzafiato e un’esperienza indimenticabile nel cuore delle Alpi Lepontine.

Trekking al bivacco Zeb

Scheda tecnica

  • Punto di partenza: Caiasco
  • Punto di arrivo: bivacco zeb
  • Lunghezza:  7,61 km
  • Dislivello in salita: 1040 mt
  • Tempo di percorrenza: 5 ore circa (escluse soste)
  • Difficoltà: Per esperti
  • Periodo: Da Maggio a Settembre ( in assenza di neve)

Mappa

Il Percorso

 

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Alfredo 〽️Outdoor (@alfre_trek)

Partendo da Gravedona, prendi la Strada Provinciale n. 4 Livo – Dosso Liro e segui le indicazioni per Dosso Liro. Una volta superato il centro abitato, continua sulla strada, in direzione Pian delle Castagne. Prosegui sulla strada cementata che va verso Nord/Ovest, percorrendola fino alla località Caiasco, a circa 1.000 metri di altitudine, li troverai un piccolo spazio per parcheggiare.

Da questo punto, inizia il tuo percorso a piedi su una strada agro-silvo-pastorale. Cammina lungo questa strada fino a raggiungere la località Foppa (1.126 m), dove vedrai i ruderi della caserma della Guardia di Finanza, distrutta da una valanga nell’inverno del 1918.

Continuando su un sentiero ben tracciato, oltrepassa il ponte di Madri che attraversa il torrente Liro, fino ad arrivare all’Alpe di Madri (1.285 m), che si troverà alla tua sinistra (corrispondente alla destra idrografica del torrente).

Dall’alpeggio, prosegui per qualche centinaio di metri su un sentiero meno marcato (fai attenzione agli ometti di pietra) e attraversa il torrente, spostandoti sul lato destro della valle. Seguendo una traccia appena visibile e altri ometti, arriverai a circa 1.480 metri di quota; da lì, sull’altra sponda del fiume, noterai chiaramente i segnavia bianchi e rossi della nuova segnaletica.

Dopo aver attraversato nuovamente il torrente Liro e seguendo con cura la nuova traccia, giungerai prima all’Alpe Mugiam (1.567 m). Successivamente, risalendo a lungo il ripido versante Sud-Est della Valle di Muggiolo, raggiungerai il Bivacco ZebBivacco Zeb, a circa 2.000 metri di altitudine.

Gestione e custodia, la grande differenza tra rifugio e bivacco

Quando ci avventuriamo sui sentieri alpini, è cruciale comprendere la distinzione tra un rifugio alpino e un bivacco alpino. Entrambi offrono riparo tra le maestose vette, ma rispondono a esigenze e filosofie di frequentazione della montagna profondamente diverse.

Il rifugio alpino è una vera e propria struttura ricettiva in quota, generalmente gestita e custodita, almeno durante la stagione escursionistica principale. Al suo interno potrete aspettarvi un livello di comfort che include spesso posti letto organizzati, la possibilità di gustare pasti caldi preparati dai gestori, bevande e, non di rado, servizi igienici con docce e riscaldamento. Il rifugio è un luogo di convivialità, un punto d’appoggio per recuperare le energie, socializzare con altri amanti della montagna e, solitamente, richiede una prenotazione, specialmente nei periodi di maggior affluenza.

Il bivacco alpino, al contrario, rappresenta l’essenza del riparo spartano e dell’autosufficienza. Si tratta di una struttura incustodita, spesso metallica o in legno, semplice e minimale, il cui scopo primario è offrire una protezione d’emergenza dalle intemperie o un punto d’appoggio strategico su itinerari lunghi, remoti o tecnicamente impegnativi. All’interno troverete solitamente delle brande o tavolacci, talvolta delle coperte e un tavolo, ma quasi mai acqua corrente, elettricità o riscaldamento. L’utilizzo del bivacco è generalmente gratuito (a volte è gradita una piccola offerta per la manutenzione) e si basa sul principio del “chi prima arriva, meglio alloggia”, richiedendo completa autonomia per quanto riguarda cibo, sacco a pelo e attrezzatura.

Scegliere tra un rifugio e un bivacco, quindi, non è solo una questione logistica, ma riflette lo spirito della vostra avventura, il livello di comfort desiderato e il vostro grado di preparazione e autosufficienza in ambiente alpino.

Daniele Abela
Daniele Abela

Receptionist e Guida escursionistica: amo la montagna, la bici e tutto ciò che è esplorazione, lenta e autentica.



Articoli più letti

©  2025 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito Fytur