Il giro dei 5 laghi Valgoglio è la chiara dimostrazione che anche le Orobie bergamasche sono montagne capaci di regalare percorsi affascinanti e suggestivi. Valgoglio è un paese di circa 500 anime posizionato nella parte più occidentale della Val Seriana, a circa 45 chilometri da Bergamo. Un luogo famoso per le ricchezze minerarie, ma anche per alcuni dei trekking più belli di tutta Lombardia, con la zona che è ideale anche per dei panoramici itinerari in moto.
Oggi però vogliamo soffermarci su un dei percorsi più iconici e famosi delle Orobie: il giro dei 5 laghi Valgoglio. Questo itinerario – che presenta alcuni tratti tecnici – prevede il passaggio per i laghi artificiali Sucotto, Cernello, Campelli, Aviasco e Nero, in rigoroso ordine di tragitto. Inoltre settembre è il mese ideale per affrontare questo trekking: il clima è fresco e gradevole, c’è meno affollamento e i colori che iniziano a virare verso l’autunno rendono ancora più magica la camminata.
La partenza di questo percorso è dal parcheggio sito vicino al Ristoro 5 Laghi, in località Bortolotti. Prima però occorre fermarsi a Valgoglio e prendere il ticket per il parcheggio con il giornaliero che costa 5 euro. Da qui occorre imboccare il sentiero 228 e il primo tratto è di certo quello più impegnativo. Si tratta infatti di circa 3 chilometri di salita dura – prima su strada asfaltata e poi lungo una mulattiera -, con pendenze che possono superare anche il 30%. Si tratta però di un’ascesa necessaria per salire in quota nella zona dei 5 laghi Valgoglio. Il primo che si incontra una volta superato il villaggio ENEL è il Lago Sucotto, posto a 1,845 metri d’altitudine.
Dopo il primo lago si continua a salire, ma le pendenze sono molto più agevoli rispetto allo strappo iniziale. Il secondo bacino lungo il tragitto è il poi Lago Cernello, dove si può fare anche una sosta nell’omonima baita. Ormai siamo nel cuore della zona dei laghi e, sempre in leggera salita, proseguendo si incontra prima il Lago Campelli – lago basso e alto (2.034 m) – e poi Lago d’Aviasco via la diga. In questo tratto occorre prestare attenzione al terreno che in alcuni punti può essere pericoloso. Quando inizia la discesa si incontra l’ultimo lago, il Lago Nero, dove c’è anche la Capanna Lago Nero che è un altro possibile punto di ristoro. Andando verso le Baite ENEL si ritorna al sentiero iniziale che porta al parcheggio, facendo massima attenzione alla discesa che in alcuni tratti è molto ripida.
Per molto tempo l’economia della zona di Valgoglio si è basata soprattutto sulle cave presenti, specie estraendo l’ardesia. Circa un secolo fa però tutto è cambiato quando sono state costruite la centrale di Aviasco e le dighe dei cinque laghi. I 5 laghi di Valgolgio così non servono solo a creare un imperdibile percorso di trekking, ma soprattutto ad alimentare una florida industria idroelettrica che garantisce lavoro a una buona fetta della popolazione locale, dedita comunque anche all’agricoltura, al turismo e, in parte, ancora all’attività estrattiva.
I primi laghi a essere stati realizzati nel 1923 sono stati quello di Succotto che accoglie l’acqua piovana, quella di scioglimento delle nevi e quella proveniente da piccole falde, insieme a quello di Aviasco. Tre anni più tardi è stata la volta di quello di Cernello – alimentato dalle acque di fusione e da piccole falde minori – e del lago Nero, mentre i laghi Campelli sono stati realizzati diverso tempo dopo, nel 1962. Infine occorre spendere due parole anche sul Rifugio Cernello, gestito dai volontari del Club Alpino di Alzano e che offre un panorama da cartolina sulla Val d’Agnone e sui monti Reseda e Madonnino, mentre la Capanna Lago Nero è gestita dalla sottosezione CAI di Ardesio dell’Alta Val Seriana.
Giornalista pubblicista laureato al D.A.M.S., ama da sempre la montagna e la natura, ma non chiedetegli di prendere una funivia...
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