Completamente immersa nel bosco si trova questa storica palazzina dai caratteri medievali

Emma Valenti  | 30 Ott 2023

Un luogo dove l’energia si concentra e diventa materia, un bosco che racchiude dentro di sé un misto tra storia e una natura avvolgente. Un inno al benessere che accorre in aiuto di una regione sempre più inquinata. Il bosco della fontana si incastona in Lombardia per lasciarci comprendere il potere del verde attorno a noi. E allora addentriamoci all’interno della Riserva Naturale Bioenergetica Bosco Fontana. Immergiamoci in questo incantesimo fatto di foliage ed una magia invisibile quanto efficace.

Scheda tecnica

  • Distanza: 2 km
  • Tempo di percorrenza: 1 ora e 30 circa
  • Difficoltà: facile
  • Periodo consigliato: tutto l’anno

Il bosco della fontana: la storia di un piccolo grande tesoro

Partiamo dal principio. Oggi questa meraviglia naturale detta bosco della fontana è anche conosciuta con il nome di Centro Nazionale Carabinieri Biodiversità. Tale nome è dovuto al comando del progetto da parte del Reparto Carabinieri Biodiversità Verona. Siamo a soli 6 km dalla città di Mantova, più precisamente nel comune di Marmirolo e ci ritroviamo già in un altro mondo. Per quanto questo bosco ci possa sembrare incredibilmente maestoso e vasto, in realtà esso rappresenta solamente una reliquia di un’area molto più vasta. In passato, questa parte delle foreste mantovane era unita con quella dei boschi del Mincio e delle colline moreniche. Inizialmente utilizzata come riserva di caccia da parte della famiglia dei Gonzaga, il bosco della fontana fu dimenticato a metà del 1.600, per poi essere riconsiderata nel 1.700 come quartier generale degli Austriaci. Trovò pace nel 1.910, dopo essere stata vittima di varie minacce che ne intimavano la distruzione. Il 1.910 fu l’anno in cui questo piccolo pezzo di paradiso, detto anche bosco della fontana, fu acquistato dal Demanio Forestale.

I percorsi all’interno della riserva e le regole da rispettare

bosco della fontana

Troviamo ben tre percorsi che si sviluppano all’interno del bosco della fontana. Tutti e tre gli itinerari hanno una lunghezza di circa 2 km ognuno. Parliamo del percorso Life-Natura, il percorso Naturalistico ed il percorso Storico-Artistico. Tutti e tre questi magici itinerari ad anello sono molto semplici da percorrere. Una visita in questo paradiso terrestre sarà un regalo per la nostra salute fisica e psicologica. Tuttavia, dovremo rispettare alcune regole: non avremo l’opportunità di entrare nella riserva con mezzi diversi dalle nostre stesse gambe, non potremo portare con noi i nostri cari amici a quattro zampe o lasciare all’interno del bosco della fontana qualunque traccia di animali, vegetali o altro differenti da quelle presenti nella flora e nella fauna in loco. Non avremo il permesso di accendere fuochi o disturbare la quiete. Nonostante la quantità e varietà di funghi presenti in zona possa essere allettante, non potremo raccoglierli. Insomma, queste regole ci fanno comprendere di essere veramente all’interno di un’area fortemente e giustamente protetta.

Le caratteristiche dei percorsi all’interno del bosco della fontana

Abbiamo precedentemente nominato ben tre percorsi che sono pronti per il nostro arrivo. Proprio per il fatto che questi giri ad anello sono relativamente brevi e semplici, questa è una gita fuori porta che ci può accogliere durante tutti i periodi dell’anno. Il percorso Life-Natura ci aspetta per sussurrarci la storia della gestione e della conservazione di questa meraviglia, detta anche bosco della fontana. Invece, il percorso Naturalistico è lì perché noi possiamo comprendere come ammirare la flora e la fauna che chiamano questa foresta casa. Il percorso Storico-Artistico, infine, vuole raccontarci la storia degli edifici che hanno tatuato un segno indelebile sulla riserva del bosco della fontana. Tra queste strutture annoveriamo la Palazzina dei Gonzaga e l’Eremo dei Camaldolesi. Qualunque percorso decideremo di seguire per primo al fine di esplorare questo piccolo pezzo di paradiso sulla Terra, ne varrà sempre assolutamente la pena.

La storia della Palazzina dei Gonzaga nel bosco della fontana

bosco della fontana, palazzina gonzaghesca

La Palazzina dei Gonzaga venne costruita dall’architetto Giuseppe Dattaro alla fine del Cinquecento. Questa costruzione nata ed invecchiata all’interno del bosco della fontana era dedicata alla caccia. La pianta della struttura si basa sul modello del chateau de Boulogne (1.527). Tuttavia, Dattaro si destituì, non portando a termine la costruzione. Fu il suo successore Antonio Maria Viani a completare l’opera e munire la costruzione di fossato. I quattro angoli della Palazzina dei Gonzaga sono arricchiti da torrette. Nonostante riusciamo ancora ad ammirare la bellezza originale, questo edificio di caccia nel bosco della fontana venne ristrutturato, consolidato e furono necessarie alcune opere di manutenzione. Vedere un pezzo di storia all’interno di una riserva naturale così meravigliosa mostra un matrimonio perfetto tra i capolavori degli umani e di Madre Natura. La meraviglia che proviamo di fronte a questo connubio è un qualcosa di difficilmente descrivibile.

Informazioni utili

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Credit dell’immagine in evidenza: rgpbio.it

Il credit dell’immagine nel secondo paragrafo: atlasobscura.it

Credit dell’immagine nel quarto paragrafo: tripadvisor.it

 

Emma Valenti
Emma Valenti

Emma Valenti, della provincia di Trento, residente nel Parco Naturale dell'Adamello Brenta, da sempre appassionata di trekking e laureata in Beni Culturali. Promotrice del cammino meditativo, che ci aiuta a riappropriarci della centralità dell'anima.



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