A piedi sul lago di Iseo lungo le straordinarie Torbiere del Sebino

Annalisa Porporato e Franco Voglino  | 15 Set 2023

Situate a poca distanza da Iseo, lungo le rive del lago omonimo, permette un’escursione primaverile semplice alla portata di tutti, andando alla scoperta di una ricca avifauna immersi in un ambiente particolarmente rilassante e bucolico, reso affascinante grazie alla presenza di lunghe passerelle di legno che permettono di attraversare agevolmente l’intero bacino lacustre. Un attraversamento che dona la sensazione di camminare sospesi tra acqua e cielo. 

Scheda Tecnica

  • Tempo di percorrenza: 1 ora totale (soste escluse)
  • Distanza: 4 Km totali
  • Dislivello: irrilevante
  • Difficoltà: Sentiero Turistico
  • Segnavia percorso: Percorso pedonale Nord – Centrale – Sud
  • Periodo adatto: Tutto l’anno
  • Dove parcheggiare: Monastero di San Pietro in Lamosa

Itinerario 

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Prende il via nei pressi del Monastero di San Pietro in Lamosa, e prima di avventurarsi nella natura si consiglia di effettuarne la visita poiché oltre alla bellezza architettonica, è posto in posizione sopraelevata rispetto alle paludi circostanti e quindi si ha un colpo d’occhio sulla zona che si andrà a percorrere.

Dai pressi dell’edificio si imbocca il passaggio pedonale ribassato che passa parallelo alla provinciale, e che porta all’ingresso “ufficiale” al Parco Naturale Torbiere del Sebino.

Dopo pochi metri si passa al di sotto un ponte ferroviario per oltrepassare quindi una passerella in legno, accedendo al sentiero vero e proprio delle paludi.

Il primo tratto passa tra campi aperti, per poi avvicinarsi alla zona paludosa seguendo inizialmente i cartelli “Percorso Pedonale Nord”. Lungo il facile ed evidente sentiero si incontrano balconate, panchine e punti di vista sugli specchi d’acqua in cui è assai facile individuare i tipici abitanti delle paludi, soprattutto aironi e cigni. Si consiglia di deviare dove possibile verso sinistra, così da avvicinarsi ai punti di vista e godere del panorama che si allarga verso lo specchio d’acqua del Lago d’Iseo

A poco più di un terzo dell’ampio bacino lacustre si abbandona la segnaletica del percorso nord per seguire “Percorso Centrale”, deviando nettamente a sinistra e arrivando al punto sicuramente più spettacolare: una sorta di “tagliata” formata da lunghi pontili che portano ad attraversare tutta la zona palustre.

La sensazione è quella di camminare sospesi tra acqua e cielo, con la natura da entrambi i lati. Un passaggio assai sfruttato anche dai fotografi naturalistici ed è facile incontrarne appostati con i loro lunghi obiettivi zoom. In questo punto è davvero obbligatorio rallentare il passo e fermarsi spesso, scrutando i dintorni per ammirare la ricca avifauna presente.

Al termine della serie di passerelle di legno ci si ritrova sul camminamento principale che va seguito, questa volta, verso sinistra guidati dai cartelli “Percorso Sud”.

Costeggiando altre zone di boschi e prati si attraversano, questa volta su sentiero, altre pozze d’acqua in un dedalo in cui, però, non si hanno dubbi sulla direzione da seguire. Al termine di queste appare già in vista il complesso del Monastero verso cui ci si dirige fino a chiudere l’anello.

Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino sul Lago d’Iseo

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Si divide sostanzialmente in due parti: una immediatamente adiacente al lago di Iseo chiamata lametta, in cui è vietato l’ingresso per preservare l’avifauna e l’ambiente naturale; una più lontana dal lago formata da ampie vasche delimitate da argini terrosi chiamata lama, attorno cui sono previsti alcuni sentieri, tra cui quello descritto.

Gli specchi d’acqua hanno una forma assai “squadrata”. Questa è dovuta all’utilizzo fatto per scavare la torba, materiale sfruttato, soprattutto a partire dal XIX secolo, come combustibile al posto del carbone ma il cui uso scomparve attorno agli anni Cinquanta. Se lo scavo della torba ha modificato il paesaggio originario, mettendo in crisi le numerose specie che lo popolavano, dall’altra ha avuto il pregio di costruire una serie di piccoli ambienti differenti. Una volta cessata l’estrazione, nel loro insieme hanno creato una sorta di mosaico ecologico di grande valore biologico. L’area, infatti, è molto importante per gli uccelli acquatici. Su 164 specie, 31 sono classificate come di interesse comunitario e quindi tutelati, così che la torbiera è considerata Zona di Protezione Speciale (ZPS) dall’Unione Europea.

Monastero di San Pietro in Lamosa

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L’itinerario prende il via nei pressi di questo edificio sacro. Prima di avventurarsi nella natura si consiglia di effettuarne la visita poiché oltre alla bellezza architettonica, è posto in posizione sopraelevata rispetto alle paludi circostanti e quindi si ha un colpo d’occhio sulla zona che si andrà a percorrere.

La chiesetta è di origine romanica e pare che la parte più antica, del XI secolo, sia sorta su un più antico tempio romano dedicato a Mitra. Artefici del suo ampliamento furono i monaci di Cluny che lo ricevettero in dono nel 1083 e che lo gestirono per quattro secoli. Nel 1476, infatti, i monaci cluniacensi abbandonarono il luogo e la chiesa divenne parrocchia, con conseguente modifica per adeguarla al nuovo utilizzo. All’interno, tra gli affreschi del XV-XVI secolo, sono ancora visibili alcune pregevoli pitture risalenti al XII-XIV secolo (ingresso a pagamento: € 1,00 giorni feriali, € 2,00 giorni festivi; orario feriale 15-18; festivo 10-12 e 15-18; chiuso lunedì). Il nome “lamosa” deriverebbe dalle lame, ossia gli specchi d’acqua paludosi che circondano l’area.

Informazioni utili

Il parcheggio in prossimità del Monastero è a pagamento. Volendo è possibile utilizzare i mezzi pubblici: autobus della linea L62 Brescia-Provaglio-Iseo, fermata Via Sebina/Piazza Portici a 0,7 km dal Monastero (www.fnmautoservizi.it); treno linea Brescia-Iseo-Edolo, fermata Provaglio-Timoline (www.trenord.it)

Essendo riserva naturale, è vietato introdurre cani.
L’ingresso all’area delle Torbiere è a pagamento: 1 € per persona che va pagato nei distributori automatici posti agli ingressi della riserva. Attenzione: per il pagamento del biglietto d’ingresso vanno utilizzate le macchinette poste agli ingressi che accettano solo monete da 1 €. I distributori situati all’interno della riserva sono invece per il pagamento dei permessi di pesca (5 €). Per gruppi superiore alle otto persone è obbligatorio l’accompagnamento di una guida.
Passeggiata alla portata di tutti, necessita solamente di scarpe comode. In caso di piogge recenti potrebbe esservi fango, ma non si passa in nessuna zona particolarmente paludosa. Da non dimenticare assolutamente il binocolo per l’avvistamento dell’avifauna!

Sito turistico ufficiale www.in-lombardia.it
Riserva naturale Torbiere del Sebino www.torbieresebino.it
Fondazione culturale San Pietro in Lamosa www.sanpietroinlamosa.it
Comune di Provaglio di Iseo www.comune.provagliodiseo.bs.it 

Annalisa Porporato e Franco Voglino
Annalisa Porporato e Franco Voglino

Travel writers della provincia di Torino, appassionati trekker, fotografi e collaboratori di riviste di escursionismo, viaggi e magazine con tematiche family friendly. Hanno mappato e sviluppato percorsi a piedi per numerosi enti del turismo italiano ed europeo. Da sempre viaggiano in modo autonomo vivendo i ritmi lenti del cammino, così da avere il tempo di crearsi un sogno. Passione che si è concretizzata nella stesura di numerose guide escursionistiche con vari editori. Ultimamente si stanno occupando di percorsi Benessere e Forest bathing nelle regioni e parchi d’Italia.



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