Quello sul Monte Antola è il percorso più panoramico della Liguria

Annalisa Porporato e Franco Voglino  | 24 Lug 2023

Un’escursione che merita una giornata per apprezzare senza fretta il territorio naturalisticamente intatto del Parco del Monte Antola tra maestosi faggi, fino al celebre Rifugio Monte Antola con una imperdibile puntata sulla panoramica cima che in giornate limpide regala una vista meravigliosa fino al mare.

Scheda Tecnica

  • Tempo di percorrenza: 4 ore totali (soste escluse)
  • Distanza: 10 Km totali
  • Dislivello: 700 md+ totali
  • Difficoltà: Sentiero Escursionistico (E)
  • Segnavia percorso: cartello rifugio e monte Antola e quadrati gialli
  • Periodo adatto: tutto l’anno in assenza di neve
  • Dove parcheggiare: Parcheggio appena prima della frazione Bavestrelli, coordinate: 44°33’30″N 9°10’32″E.

Itinerario

Dal parcheggio indicato nelle nota (901 m, fontana) si trova il pannello di inizio sentiero “rifugio Antola” e in salita si attraversa il piccolo centro abitato di Bavastrelli, seguendo il simbolo dei due quadrati gialli vuoti. Raggiunta la chiesa si è quasi arrivati alla fine dell’abitato e si sale in maniera abbastanza decisa arrivando nei pressi di un serbatoio dell’acqua ed un cancello oltre il quale la selciata ampia ed evidente comincia ad attraversare ampi pascoli e radi alberi arrivando in breve allo spiazzo in cui si trova la fontana dal curioso nome “ciappa sueña”.

Salendo la vista si apre sul sottostante lago del Brugneto, dalla forma ramificata, mentre la vegetazione si fa più fitta, soprattutto di roveri e cerri, portando ad una prima cappellina dedicata a San Antonio (1135 m).
La salita prosegue, sempre su tracciato ben evidente e priva di bivi ingannatori mentre gli alberi si fanno più grandi e compaiono i primi faggi, anche di notevoli dimensioni. Superata una fontana nei pressi di un guado e di un rudere, i faggi si fanno sempre più maestosi e belli, in particolare quello lungo la strada e con un tavolino tentatore ai suoi piedi.
La salita è sempre abbastanza ripida ma l’ambiente circostante è piacevole e permette di effettuare numerose soste. Raggiunta una seconda cappella, dedicata alla Madonna della Guardia (1245 m), si arriva anche ad un incrocio: si prosegue dritti, su salita molto ripida e selciata (cartello rifugio e monte Antola”) e se la vegetazione lo permette si può già vedere sulla sinistra la sagoma del rifugio.

Oltrepassato un altro fontanile il percorso si fa più graduale e quasi pianeggiante, effettua un’ampia curva e porta al bel rifugio (1460 m) dalla terrazza panoramica sul lago di Brugneto e sul mare lontano.
Una volta riposati si riprende il cammino imboccando il sentiero che parte proprio davanti alla porta del rifugio e che, con un ripido ma breve strappetto, giunge su un ampio sentiero graduale che va preso a sinistra. Nei pressi di alcuni tavolini con pannello didattico a fianco, si devia nettamente a destra, seguendo ora il segno dei due pallini gialli. Il sentiero procede in salita graduale nel bosco facendo passare accanto alle strutture, abbandonate, di vecchi rifugi, il Musante ed il Bensa.
Poco dopo ecco la bianca chiesetta di San Pietro e alle sue spalle si segue una delle diverse tracce che portano alla già visibile croce di vetta dell’Antola (1597 m) da cui si apre una vista a 360° sul mare, fino alla Corsica, e sulle cime interne del Piemonte.

Una volta che si è gratificata la vista si può riprendere il cammino scendendo dalla parte opposta della cima (cartello “Sella est Monte Antola”).

Scesi tra i pascoli alla sella (1553 m) si percorre qualche passo in direzione del Passo tre Croci ma si deve prestare attenzione a non proseguire troppo perché va preso un piccolo sentiero sulla destra ma i segni non sono troppo evidenti e la bellezza della località distrae facilmente: si deve seguire un paletto con tre pallini gialli, in direzione della valletta sulla destra che porta ad un piccolo colletto e da qui si deve puntare ad un albero isolato, sempre sulla destra. Dall’albero il sentiero è di nuovo ben evidente, aggira il dosso e si abbassa gradualmente portando verso un gruppo di faggi.

Di nuovo ben segnato dai tre pallini gialli si attraversano diversi boschetti di quest’ultimi, molto belli e suggestivi, alternati a tratti di pascolo aperti con vista su entrambi i lati.

Il sentiero termina su una pista più ampia e la segnaletica (cartello “anello del rifugio”) fa andare a destra mentre la pendenza si fa più graduale e piacevole e porta all’incrocio già incontrato, poco a monte della piccola cappella della Madonna della Guardia. Da questo punto si ripercorre la medesima via fatta all’andata.

Il rifugio del Monte Antola

Tra il 1895 ed il 1996 ben due rifugi si trovavano presso la cima del monte Antola. Il più vecchio è il Musante, costruito da quattro abitanti di Bavestrelli con il contributo del CAI Ligure. Primo custode, e co-proprietario, fu Giovanni Musante, rientrato dall’America, e alla sua morte furono i figli Vittorio e Albina a proseguire l’attività fino al 1979 e poco dopo l’edificio crollò a causa di un incendio. Il secondo è il rifugio Bensa, costruito dal CAI nel 1927. Utilizzato dai partigiani, fu gravemente danneggiato nel 1944 dai mortai tedeschi. Acquistato dalla famiglia Musante nel 1954, funzionò unitamente alla struttura più vecchia fino al 1996. Per vari motivi il Parco non è riuscito ad acquistare le strutture, così ha preferito costruirne un rifugio ex novo poco più in basso, l’attuale rifugio Parco Antola.

Informazioni utili

Escursione priva di difficoltà e adatta a tutti, percorribile tutto l’anno in assenza di neve si svolge quasi interamente tra freschi boschi di faggi e sui declivi prativi del monte con splendidi punti di vista dalla cima.
Come arrivare: SS45 direzione Piacenza, superata Torriglia SS15 direzione Bavastrelli. Parcheggio appena prima della frazione, coordinate: 44°33’30″N 9°10’32″E.
Agenzia Regionale per la Promozione Turistica in Liguria: www.lamialiguria.it
Parco naturale regionale dell’Antola www.parcoantola.it

Annalisa Porporato e Franco Voglino
Annalisa Porporato e Franco Voglino

Travel writers della provincia di Torino, appassionati trekker, fotografi e collaboratori di riviste di escursionismo, viaggi e magazine con tematiche family friendly. Hanno mappato e sviluppato percorsi a piedi per numerosi enti del turismo italiano ed europeo. Da sempre viaggiano in modo autonomo vivendo i ritmi lenti del cammino, così da avere il tempo di crearsi un sogno. Passione che si è concretizzata nella stesura di numerose guide escursionistiche con vari editori. Ultimamente si stanno occupando di percorsi Benessere e Forest bathing nelle regioni e parchi d’Italia.



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