Fino alla vetta del Monte Focone per un percorso panoramico spettacolare sulla costa ligure

Annalisa Porporato e Franco Voglino  | 31 Ago 2023

Escursione che porta lontano dalle spiagge e dai vicoli di Monterosso al mare per inoltrarsi all’interno dell’aspro territorio tra panorami e profumi inebrianti per una immersione totale nella natura e nella storia

Scheda Tecnica

  • Tempo di percorrenza 2,30 ore totali, soste escluse
  • Distanza 7 Km totali
  • Dislivello 500 md totali
  • Difficoltà Sentiero Escursionistico
  • Segnavia percorso 572; 571V; 591; segni bianco/rossi
  • Periodo adatto da settembre a giugno
  • Dove parcheggiare Parcheggio Fegina (a pagamento)

Itinerario

Dalla stazione FS, o dal parcheggio indicato (4 metri di altitudine), ci si incammina per via Fegina tenendo il mare alla propria sinistra, percorrendo la passeggiata mare. Superata l’area giochi si devia a destra per via Quattro Novembre (cartello di legno “SVA San Antonio al Mesco”) e seguendo sempre gli evidenti segni bianco-rossi ed il n.572 posti in quasi tutti i bivi. 

La strada sale leggermente e quando devia decisamente a sinistra si prende il sottopasso ferroviario a destra. Una volta oltrepassata la ferrovia si prosegue in salita a sinistra, su via Mesco, facendo attenzione di prendere, dopo pochi metri, la strada a destra, in salita. Si devia a sinistra su una stradina più piccola e inizialmente pianeggiante che diventa sterrata passando tra orti e vecchi edifici. In breve tempo si trasforma in una bella selciata stretta che sale in maniera abbastanza ripida, fiancheggiata da muri di pietra.

Quando si fa più pianeggiante si passa tra vecchi uliveti e si seguono sempre i segni bianco-rossi con il n. 572, ma anche gli sporadici cartelli “Sella di Bagari”. Gradualmente gli ulivi lasciano il posto ad un bosco più fitto di lecci, superando un suggestivo ponticello di pietra per riprendere a salire più nettamente con tratti anche scalinati e a volte adiacenti a suggestivi ruderi, spesso ricoperti dalla vegetazione.
Salendo di quota la flora si fa più bassa mentre svettano radi pini arrivando alla Sella di Bagari (360 metri di altitudine) dominata dai profumi delle essenze mediterranee come timo e ginepro.
Il sentiero prosegue subito a sinistra del primo cartello che si incontra (“591-S. Antonio al Mesco”) ma, prima, si consiglia di spostarsi provvisoriamente a destra per avere un colpo d’occhio panoramico in direzione del territorio interno alle spalle di Levanto.

Si riprende il sentiero ma dopo pochi passi si abbandona la traccia più evidente che va a sinistra, per seguire lo stretto sentiero a destra (cartello “571V-Monte Focone”).
Prima di incamminarsi, si tenga presente che la salita al monte Focone affronta 125 metri di dislivello molto ripidi; il panorama merita la fatica ma se si vuole evitare la salita, è sufficiente tenersi sul sentiero “591” che procede quasi pianeggiante per riunirsi poco più avanti al sentiero descritto.

Si sale in maniera ripida nella pineta seguendo il sentiero ben evidente tra la vegetazione a prevalenza di erica arborea, all’unico bivio ci si tiene sempre in salita arrivando sulla cima del monte Focone (488 metri di altitudine) da cui si apre la vista su Levanto, i monti interni, la costa fino a Portofino da una parte e fino a Palmaria, Tino e Tinetto dall’altra.

Si aggirano i pannelli solari per ritrovare il sentiero (piccolo segno “sentiero 1 Monterosso”) che prosegue adesso in discesa decisa tenendosi lungo la cresta, con magnifici punti di vista verso il mare e alle spalle verso il monte.
Il sentiero termina sul “591”, abbandonato alla Sella di Bagari e si prosegue su questo, a destra (cartello “S. Antonio al Mesco”). Si percorre un bellissimo tratto pianeggiante con il mare a destra e a sinistra, immerso nella vegetazione non troppo chiusa, una parte molto rilassante e a tratti sabbiosa.

Si giunge così agevolmente ad un incrocio posto nei pressi di una torretta ridotta a rudere e si continua nella medesima direzione (cartello “S. Antonio al Mesco”) arrivando ad un ulteriore bivio (304 metri di altitudine) dove si prende a destra su sentiero ampio e pianeggiante che dopo un primissimo tratto boscoso porta ai ruderi dell’Eremo di S. Antonio e a Punta Mesco, un balcone panoramico straordinario verso il golfo punteggiato dagli altri borghi delle Cinque Terre e chiuso all’orizzonte dall’isola di Palmaria.
I ruderi risalgono al XIII secolo ma è probabile che, vista la posizione panoramica del sito, fosse già utilizzato in precedenza come punto di osservazione militare. Abbandonato nel XVIII secolo, l’eremo decadde e andò in rovina.

Dopo aver ammirato resti e panorama, si torna indietro al bivio di quota 304 metri di altitudine per proseguire a destra e dopo un tratto inizialmente più graduale si prende a scendere con scalinate che vanno affrontate con calma poiché possono mettere a dura prova le ginocchia.

Il tracciato termina su una strada asfaltata (129 metri di altitudine) dove si prosegue in discesa (cartello “SVA-Monterosso Fegina”) percorrendo via Montale.
Si presti attenzione ai segni bianco-rossi sulla destra: indicano una stradina pedonale che permette di “tagliare” un tornante, evitando un tratto di asfalto.
Due tornanti dopo si stacca di nuovo una stradina sulla destra che con una ripida scalinata fa perdere quota, percorre uno stretto passaggio alle spalle di una villa e sbuca su via Fegina e sul lungomare.
L’imbocco della stradina descritta non è molto evidente, nel caso la si perdesse non è un problema, via Montale scende tranquillamente tra le abitazioni terminando su via Quattro Novembre, già percorso all’andata.
Prima di tornare al punto di partenza si consiglia di soffermarsi sulla spiaggia, così da da ammirare Il “Gigante”, una colossale statua di Nettuno che sorregge dal 1910 la terrazza di una villa.

Monterosso al Mare

È il nome completo di questo comune diviso sostanzialmente in due parti ben distinte. Dalla stazione, il nucleo più antico si trova a sinistra e in origine sorgeva solo sul promontorio per poi spostarsi alla foce del torrente. Oggi questa parte è chiamata Monterosso Vecchia ed è caratterizzata da stradine e palazzi. A destra della stazione ferroviaria, verso la spiaggia Fegina, si allunga invece la Monterosso nuova.

Informazioni utili

Raggiungere le Cinque Terre in auto non è facile, è preferibile utilizzare gli autobus o, meglio ancora, il treno.
Servizio autobus: www.atcesercizio.it e www.explora5terre.it
In treno www.trenitalia.it
Agenzia Regionale per la Promozione Turistica inLiguria, www.lamialiguria.it
Parco nazionale delle Cinque Terre, www.parconazionale5terre.it
Sito turistico delle Cinque Terre, www.cinqueterre.eu.com 

Annalisa Porporato e Franco Voglino
Annalisa Porporato e Franco Voglino

Travel writers della provincia di Torino, appassionati trekker, fotografi e collaboratori di riviste di escursionismo, viaggi e magazine con tematiche family friendly. Hanno mappato e sviluppato percorsi a piedi per numerosi enti del turismo italiano ed europeo. Da sempre viaggiano in modo autonomo vivendo i ritmi lenti del cammino, così da avere il tempo di crearsi un sogno. Passione che si è concretizzata nella stesura di numerose guide escursionistiche con vari editori. Ultimamente si stanno occupando di percorsi Benessere e Forest bathing nelle regioni e parchi d’Italia.



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