Una montagna spaccata a picco sul mare è il percorso di trekking perfetto per un’esperienza piacevole nel Parco del Monte Orlando

Daniele Abela  | 11 Gen 2025
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Il Parco di Monte Orlando, a Gaeta, è un vero tesoro da scoprire. Natura, storia e panorami mozzafiato si fondono in un connubio perfetto. Il promontorio è l’ultima parte dei Monti Aurunci che si protende nel mare e si tratta di un itinerario meno battuto rispetto ai più famosi nella zona.  Custodisce un ricco patrimonio naturale grazie alla macchia mediterranea, un ambiente unico al mondo. Il percorso che vi proponiamo è vario e suggestivo e si snoda tra sentieri immersi nel verde.

A tutto questo dovete aggiungere testimonianze storiche di grande valore come il Mausoleo di Lucio Munazio Planco o il Santuario della Santissima Trinità. Quest’ultimo custodisce la spettacolare “Montagna Spaccata”, famosa per i suoi fenomeni geologici. Nel Parco di Monte orlando la storia si intreccia con la bellezza del paesaggio. Vivrete un’esperienza immersiva dove la storia si fonde con la bellezza del paesaggio, ammirando scorci indimenticabili che spaziano sulle isole Pontine e abbracciano l’intera costa.

Il Percorso che vi proponiamo sviluppa per circa 7 Km all’interno del parco urbano e non presenta alcuna difficoltà oggettiva ma presenta alcuni tratti in salita, che richiedono un po’ di abitudine al camminare. Parte del sentiero può suggestionare chi ha una particolare sensibilità alle altezze per via della vista a picco sul mare, ma non presenta tratti particolarmente esposti.

Il sentiero di Monte Orlando: trekking tra le fortificazioni di Gaeta

Scheda Tecnica

  • Punto di Partenza: Parcheggio nei pressi della chiesa di San Francesco
  • Punto di arrivo: Percorso ad anello ( Gaeta – Monte Orlando – Gaeta)
  • Lunghezza:  7,2 km
  • Dislivello in salita: 230 mt
  • Tempo di percorrenza: 2 ore circa a/r
  • Difficolta: E – Escursionistico (adatto ai principianti)
  • Periodo dell’anno: Tutto l’anno (caldo nei mesi estivi e soggetto a vento forte in inverno)

Il percorso: dalla Gaeta Medievale al Mausoleo di Munazio Planco

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Vista di Gaeta dal Parco di Monte Orlando

L’escursione ha inizio nel cuore pulsante di Gaeta Medievale, precisamente nei pressi della chiesa di San Francesco, dove è possibile trovare parcheggio nelle vicinanze dell’imbocco del sentiero. Da qui, il percorso comincia a salire verso la cima di Monte Orlando, con una serie di tornanti che, nella prima parte, regalano viste spettacolari sul borgo antico di Gaeta e sull’imponente Castello Angioino-Aragonese, che si erge a picco sul mare.

Uno degli aspetti più affascinanti di questa escursione è senza dubbio l’attraversamento delle antiche fortificazioni, testimonianze tangibili del passato militare di Gaeta, un tempo una vera e propria cittadella fortificata. Le sue mura, che un tempo cingevano l’intera collina costiera a difesa della roccaforte, sono ancora visibili oggi, con imponenti aperture in muratura in  corrispondenza dei camminamenti sotterranei, . Queste antiche difese, avvolte da una vegetazione rigogliosa, creano un’atmosfera suggestiva e quasi magica, evocando il passato militare asburgico e borbonico della città, che non a caso fu l’ultima roccaforte a cadere durante la conquista del Regno delle Due Sicilie nella seconda metà dell’Ottocento.

Il sentiero prosegue poi la sua ascesa, superando ampi gradoni ricavati nel terreno per raggiungere il Mausoleo di Lucio Munazio Planco.

il Mausoleo di Lucio Munazio Planco

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La torre circolare del Mausoelo di Munazio Planco

Nel Parco di Monte Orlando si trova uno dei più grandi mausolei romani giunti fino a noi quasi intatti, nonostante i secoli e le vicende storiche della città. Gli abitanti lo chiamano “Torre d’Orlando”.È facile capire perché il console romano Planco abbia scelto questo luogo per la sua sepoltura: amava questa terra, era affascinato dalla sua bellezza e consapevole della sua posizione strategica e delle sue difese. Con la scelta di Monte Orlando, Planco voleva affermare la sua importanza e garantirsi protezione e si pensa che la sua decisione sia stata influenzata anche dalla presenza, in quel luogo, della tomba di Caieta, la nutrice di Enea.

Non tutti concordano sulla funzione originaria dell’edificio: alcuni lo considerano una tomba, altri una villa o una struttura termale. Probabilmente era un sepolcro, simile a quello di Cecilia Metello vicino Roma, come testimoniano anche i resti della sua villa. Alto 9 metri con una circonferenza di 88 metri, il mausoleo ha una forma circolare con una copertura a tumulo, tipica dell’epoca repubblicana. La costruzione risale probabilmente a dopo il 22 a.C., anno in cui Planco ricoprì una importante carica (non si conosce la data della sua morte), anche se potrebbe essere iniziata prima. Si pensa che sia stato costruito intorno al secondo decennio a.C., forse ispirandosi al Mausoleo di Augusto, in costruzione dal 28 a.C.

La montagna Spaccata ed il Santuario della SS. Trinità: un canyon naturale di 92 metri

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Il Santuario della SS.Trinità ed il suggestivo Canyon

La Montagna Spaccata è un’imponente falesia rocciosa che si erge a picco sul mare, offre uno spettacolo naturale di grande suggestione. Le sue profonde fenditure, che si aprono verticalmente nella roccia per diverse decine di metri, creano un paesaggio unico. Dalla sommità, a un’altezza considerevole sul livello del mare, la vista spazia sull’azzurro del Golfo di Gaeta, offrendo un panorama mozzafiato sulla costa e sulle isole Pontine. Dal punto di vista geologico, la Montagna Spaccata è costituita da rocce calcaree, modellate nel tempo dall’azione erosiva del vento e del mare, che hanno contribuito a creare queste spettacolari fratture.

Qui si erge il Santuario della Santissima Trinità e da cui deriva il nome di “Montagna Spaccata”, dovuto ad una tradizione locale, che racconta che sia stato un vero e proprio terremoto avvenuto nel preciso momento della Morte di Cristo, a generare le fenditure nella roccia. La prima di queste fenditure ha formato la suggestiva Grotta del Turco, situata a breve distanza, sulla sinistra, rispetto all’entrata del complesso. La seconda, invece, accoglie la Cappella del Crocifisso, eretta nel XVI secolo. La peculiarità di questa cappella risiede nella sua costruzione: essa poggia su un grande blocco di roccia che, stando a ricostruzioni storiche, nel 1434 si sarebbe staccato dalla parete sovrastante, incastrandosi tra le pareti della spaccatura.

Daniele Abela
Daniele Abela

Receptionist e Guida escursionistica: amo la montagna, la bici e tutto ciò che è esplorazione, lenta e autentica.



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